tag:blogger.com,1999:blog-5151600398986099262024-03-06T03:18:33.067+01:00Daniele Leoni<a href="mailto:daniele@leoni.net">daniele@leoni.net</a>Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.comBlogger130125tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-80412621729880842022020-01-17T22:34:00.003+01:002020-02-03T19:47:08.234+01:00L'ETA' DEL LINK (THE LINK AGE).I geologi del futuro avranno l'esigenza di maggiore dettaglio nella suddivisione dell'epoca più recente, l'olocene, iniziata 11700 anni fa, alla fine dell'ultima piccola glaciazione, quella baltico-scandinava. I tentativi di suddivisione cronologica sono riferiti alle varie tecnologie della società umana (neolitico, bronzo ecc.) oppure alla comparsa della scrittura e della stampa. Spesso ci si interroga su che cosa abbia avuto maggiore impatto sulle dinamiche del pianeta (agricoltura, allevamento, urbanizzazione ecc.). Nella seconda metà del secolo scorso la presenza umana sulla Terra è diventata pervasiva con un incremento da 2 miliardi e mezzo del 1950 a 6 miliardi del 2000 e quasi 8 miliardi oggi.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEili78co8lPhS7W6Mk5QwhfC9JGoCDOm1FiDHxV3SWUl1pdBTQtrliKORrW7qExW9wibLIR2Q4eXbk1M3VpRKhnFG2pZR6MkUQjHQGOJN9xetjk3zV9m6yJliokLXggZe_kn1v2JSceM1g/s1600/20200117WAIT-BUT-WHY-HumanProgress.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1600" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEili78co8lPhS7W6Mk5QwhfC9JGoCDOm1FiDHxV3SWUl1pdBTQtrliKORrW7qExW9wibLIR2Q4eXbk1M3VpRKhnFG2pZR6MkUQjHQGOJN9xetjk3zV9m6yJliokLXggZe_kn1v2JSceM1g/s400/20200117WAIT-BUT-WHY-HumanProgress.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il grafgico del progresso umano secondo Tim Urban (waitbutwhy.com)</td></tr>
</tbody></table>
<b>Antropocene.</b><br />
Così l'uomo sta impattando con le dinamiche del pianeta come accadde sovente alla vita biologica nella storia geologica. Si pensi alla fotosintesi clorofilliana che alimenta l'atmosfera di ossigeno compensando l'effetto serra: l'ossigeno, 2 miliardi di anni fa, provocò l'estinzione di massa delle primitive forme di vita anaerobiche. Inoltre l'ossigeno provocò l'ossidazione del metano atmosferico generando CO2, molto meno efficace del metano come gas serra. L'effetto fu la glaciazione uroniana, la prima glaciazione che trasformò la Terra in una "palla di neve". Il fenomeno palla di neve, cioè l'estensione delle calotte polari fino all'equatore, fu ricorrente. L'ultimo episodio 550 milioni di anni fa. Dopo, col Cambriano, la vita sulla Terra divenne molto complessa. Dagli oceani, la vita iniziò ad avventurarsi nelle terre emerse.
Oggi, per la prima volta nella storia della Terra, qualcuno si pone il problema di controllare il clima e di mettere un freno al corso naturale degli eventi. Questo interrogarsi dell'umanità sul clima, in modo non fatalista ma attivo, ha una valenza straordinaria. Greta Thumberg (assieme a lei tutti gli ecologisti arruffoni e un po' ignoranti) affronta il problema alla rovescia, attribuendo all'umanità una responsabilità e un potere che non ha. Non c'è nessun pianeta da salvare perché lui, il pianeta, segue il suo corso secondo le leggi che hanno regolato, per miliardi di anni, la sua evoluzione, geologica e biologica. Per quanto riguarda la biologia c'è una memoria e una conoscenza che viene fissata nel DNA: quando una specie è inadatta a sopravvivere si estingue e lascia il posto ad altri.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoHyWdU72WEMzHgzP71insJ7PeJFEnIHZvpqY84WLTgB7rdCwDNEa7Cr-gud7TTj7iad9IzEH4msJMTDz2BaxPIVidjT8b-Hx6vQsv9QDlxQYPulHCxx_sTJUCVo9spndWy3xgSV2e6oI/s1600/20200117ElonMuskNeuraLink.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoHyWdU72WEMzHgzP71insJ7PeJFEnIHZvpqY84WLTgB7rdCwDNEa7Cr-gud7TTj7iad9IzEH4msJMTDz2BaxPIVidjT8b-Hx6vQsv9QDlxQYPulHCxx_sTJUCVo9spndWy3xgSV2e6oI/s400/20200117ElonMuskNeuraLink.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una rappresentazione artistica di Neuralink</td></tr>
</tbody></table>
<b>Guttemberg e Simon.</b><br />
L'uomo invece vuole andare oltre il DNA. L'uomo non si inchina! C'è bisogno di un cambio di paradigma. Quando osservo gli ecologisti mi vengono in mente le proteste dei monaci emanuensi contro la stampa. I protestatari non sapevano che la diffusione delle conoscenze a un gran numero di persone poteva portare grandi innovazioni. O forse lo intuivano ma erano innovazioni che non piacevano.
Oggi c'è un Guttemberg del 21° secolo, Elon Musk, ch'è sotto accusa per la sua rete satellitare Starlink perché deturperebbe le osservazioni astronomiche. Ma Starlink consentirà la larga banda per tutti, dovunque si trovi, in modo pressoché gratuito. Consentirebbe la realizzazione de sogno di Julian Simon cioè che la somma dei cervelli, miliardi di cervelli umani, messi in condizione di lavorare assieme, sono l'ultima e più grande risorsa dell'umanità.
Oggi, se la medicina ha eliminato la mortalità infantile, se la tecnologia applicata all'agricoltura ha eliminato la fame nel mondo, se la paura della bomba atomica ha quasi eliminato i morti in guerra, ha contemporaneamente consentito la sopravvivenza a otto miliardi di uomini e donne che impiegano gran parte delle loro energie per allungarla questa vita. Siccome vivere il più a lungo possibile è un nostro diritto inalienabile, se tanti cervelli sono impegnati assieme dal bisogno pressante di trovare nuove risorse e soluzioni, esse saranno trovate più velocemente. Così la prospettiva è la diminuzione ulteriore dell’analfabetismo, della fame e l’aumento del benessere e delle aspettative di vita.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGFQ9soRZo2sD_HLxDUryiZ2vDXsf1wVvHDWjBnZO2S3XLatT6PrYmEs8dZxebof4hViKoZk0mf0IajdbcN0XvLwmastb9QGpd3Z-Fm2OKXJr1J6zOsx5r40wizypX459D4zzBdfiQrSY/s1600/20200117ElonMuskStarLinkDeploiment.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGFQ9soRZo2sD_HLxDUryiZ2vDXsf1wVvHDWjBnZO2S3XLatT6PrYmEs8dZxebof4hViKoZk0mf0IajdbcN0XvLwmastb9QGpd3Z-Fm2OKXJr1J6zOsx5r40wizypX459D4zzBdfiQrSY/s400/20200117ElonMuskStarLinkDeploiment.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una ummagine della messa in orbita di 60 satelliti Starlink</td></tr>
</tbody></table>
<b>Il link del mio primo personal computer ed oltre.</b><br />
La parola Link la incontrai col mio primo personal computer quando, nei primi anni 80 del secolo scorso, imparai a programmare. Il processo di link era una delle fasi del compilatore: serviva a collegare le librerie al codice sorgente. Successivamente il termine diventò ricorrente negli scambi fra i centri di calcolo, nei travasi di files fra gli smanettoni del peer to peer poi, negli anni 90 per Internet. Quando Tim Urban ha descritto, poco tempo fa, Neuralink nel suo blog Waitbutwhy il termine Link mi è parso adatto al tema. Così per Starlink, subito dopo, che ha battezzato la rete di satelliti capace di portare la larga banda Internet a tutti gli abitanti del pianeta. Ma c'è di più: Neuralink e Starlink lavoreranno assieme per trasformare la paventata minaccia del ventunesimo secolo, cioè l'Intelligenza Artificiale, nella più grande opportunità del genere umano. Permetterà il link fra reti di calcolatori superveloci e reti di cervelli umani.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrTSOjwUigGeZ23kKX5Z3IK3S3-Hwm7b-zPdmn8N64cRVIsPeS0fWcblk9daiAOE5N_YvLmB41kqsqhz8lNZAgth1qR0BS05EB6DfqIMGIQqiJRWTfqZFmsi2BSpuT_yXE0QnCoJriswQ/s1600/GiardiniPensili_25_SKY_FOOTBRIDGES.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrTSOjwUigGeZ23kKX5Z3IK3S3-Hwm7b-zPdmn8N64cRVIsPeS0fWcblk9daiAOE5N_YvLmB41kqsqhz8lNZAgth1qR0BS05EB6DfqIMGIQqiJRWTfqZFmsi2BSpuT_yXE0QnCoJriswQ/s400/GiardiniPensili_25_SKY_FOOTBRIDGES.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Giardini urbani</td></tr>
</tbody></table>
<b>Saranno i cervelli umani a fare rete!</b><br />
Gli 86 miliardi di neuroni di ognuno dei cervelli umani connessi saranno, ognuno, una coscienza e una personalità. Un'anima, direbbero i credenti! L'importante è che quell'"anima" abbia la libertà di disconnettersi quando vuole. Che possa ritornare ad essere un uomo o una donna gelosa del proprio privato così come capita oggi quando si disconnette da Internet per uscire dalla girandola di notifiche che le impedisce di leggere in pace un libro. Anche se il libro è in formato elettronico. La sostanza non cambia.
Mi ricordo tutte le discussioni, negli anni novanta, sulle riunioni in videoconferenza. Secondo me la videoconferenza dava qualche cosa in più perché, contemporaneamente, si poteva condividere un testo o un foglio di calcolo. Poi ci volevano anche gli incontri a quattrocchi per accorgesi delle le bugie. O per percepire l'empatia. Ci sono le attività che necessitano di un potente lavoro di squadra, un po' come la sala di controllo dei voli spaziali. Immagino un futuro di attività con sistemi robotizzati che debbono essere manovrati a distanza oppure controllati, oppure programmati, oppure manutenuti. Si pensi alla costruzione di una stazione spaziale grande come una città. L'Intelligenza Artificiale è figlia nostra. E' un'emanazione della nostra intelligenza e si consolida in ambiti complessi: nelle istituzioni come il sistema politico, economico, giuridico ecc. Anche le grandi imprese tendono ad essere l'ambito di appartenenza dell'Intelligenza Artificiale.
L'importante che le reti di calcolatori debbano obbligatoriamente essere più di una, così come le reti di cervelli umani. Al singolo rimanga l'etica per stabilire le regole. La prima di queste regole è che nulla potrà mai essere perfetto e che tutto debba essere costantemente verificato e migliorato.
Immagino un'umanità in espansione con tante isole autosufficienti. Ci sarà chi farà meglio, ci sarà l'emulazione e chi sarà un modello per gli altri. Una nobile gara!
La sopraffazione dovrà essere abbandonata perché non servirà a nessuno. Nel Universo l'unica cosa che non mancherà sarà lo spazio. Di schiavi non ce ne sarà bisogno perché i lavori ripetitivi o pesanti li faranno le macchine automatiche. Il tempo sarà praticamente infinito. Poi ci sono sempre gli universi paralleli! Per gli appassionati di geologia terrestre lo strato dell'antropocene avrà il primo settore che sarà l'Età del Link. Seguirà l'età del giardino.<br />
20200117 Daniele LeoniDaniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-41797318618529681342019-09-04T15:29:00.003+02:002019-09-04T16:49:41.425+02:00VOGLIA DI COMUNITA'<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj30Kyv4ZFUJ6YgXXQW06I6DCSDnZYvhXs6qsC2pVMOZlWyLzbF6hIeDItQmD2VWjWJIn5B_UXNQPbplpXjhvVa7VxMU-nAYCqhX68oVJJnQ96CDbJVb4WFrEO-vl1SodP30905IU9BkcI/s1600/PerottoPierGiorgioOlivettiP101.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1511" data-original-width="1600" height="377" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj30Kyv4ZFUJ6YgXXQW06I6DCSDnZYvhXs6qsC2pVMOZlWyLzbF6hIeDItQmD2VWjWJIn5B_UXNQPbplpXjhvVa7VxMU-nAYCqhX68oVJJnQ96CDbJVb4WFrEO-vl1SodP30905IU9BkcI/s400/PerottoPierGiorgioOlivettiP101.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pier Giorgio Perotto con il suo Olivetti P101, il primo personal computer</td></tr>
</tbody></table>
C'è una matrice che unisce la Leopolda di Matteo Renzi (il prossimo mese alla decima edizione), il Meeting di Rimini che ha da poco celebrato la sua quarantesima edizione e l'incontro annuale di Ivrea SUM ospitato in casa Olivetti, organizzato memoria di Gianroberto Casaleggio. L'incontro di Ivrea è il più giovane (alla terza edizione). E anche il meno popolare. Mi ricordo le prime edizioni del Meeting di Rimini, alle cui sessioni partecipavo quando ero un giovanotto. Non andavo da fedele ma da curioso alla ricerca di stimoli positivi. Era voglia di comunità. La voglia di cercare ciò che unisce e di mettere in secondo piano ciò che divide. Anche alla Leopolda renziana si respira l'atmosfera della comunità, Anche a Ivrea, dove i 5 Stelle cercano lo spirito di comunità di Adriano Olivetti.<br />
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<b>Ciò che divide.</b><br />
Quando Luigi Di Maio insiste sullo stop alle trivelle e agli inceneritori commette, a mio parere, un gravissimo errore.
I sondaggi esplorativi per la ricerca di giacimenti minerari sono fondamentali alla conoscenza del sottosuolo e della crosta terrestre che, lungi dall'essere solida, fluttua su un mantello viscoso. L'Italia è geologicamente in continuo movimento e lo studio della tettonica è fondamentale per la prevenzione delle catastrofi naturali. Paradossalmente le catastrofi sono strettamente legate alla bellezza del nostro territorio, fatto di valli , di montagne e di scenari naturali strepitosi.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH-6XrCU6Ycx0DH-gX5cpAL0_E_F3ISt8Ej7p0nc61IbxlivhtoSyLVL6KNSVoRIJwGZLfP29aILo_3_LQnzlbLK9J2tJuOLCYtuHCI9X1nY24US-DXKI2Pr1ELT-mwG2HloCffRRhEVk/s1600/IdrocarburOrigineAbioticaSchema.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="484" data-original-width="396" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH-6XrCU6Ycx0DH-gX5cpAL0_E_F3ISt8Ej7p0nc61IbxlivhtoSyLVL6KNSVoRIJwGZLfP29aILo_3_LQnzlbLK9J2tJuOLCYtuHCI9X1nY24US-DXKI2Pr1ELT-mwG2HloCffRRhEVk/s400/IdrocarburOrigineAbioticaSchema.jpg" width="326" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'origine abiotica degli idrocarburi</td></tr>
</tbody></table>
Il Metano è l'oggetto della ricerca fatta con le trivelle. Il metano non è solo un gas fossile ma è anche il risultato di fenomeni geologici che si verificano nel mantello ad alte pressioni e temperature. Lo dimostra la sua presenza rilevante nei pianeti del nostro Sistema Solare anche dove è molto improbabile la vita organica che produce i giacimenti fossili. Il metano è quindi una risorsa rinnovabile. Si potrebbero scrivere centinaia di pagine sul metano, sui benefici e sulle ricadute delle attività industriali e di ricerca legate ad esso.
Anche sugli inceneritori ci vuole più attenzione perché, per la frazione non di rifiuti non riciclabile, l'alternativa sarebbe la discarica con effetti molto più pesanti sull'ambiente. L'ideale è l'incenerimento controllato, a temperature elevate e con filtri efficienti per l'abbattimento delle polveri.<br />
In definitiva divide tutto ciò che crea tabù su procedimenti o prodotti e non si concentra invece sul risultato che si vuole ottenere. L'obiettivo corretto sarebbe adottare procedimenti che non generino inquinamento e che non sprechino risorse. Procedimenti che generino invece ricadute positive sull'economia ed effetti moltiplicatori stimolando la ricerca. Ma si capisce subito che un obiettivo, se ponderato in questo modo, mal si adatta a parole d'ordine da urlare nei cortei.<br />
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<b>Sintonie inaspettate.</b><br />
L'opposizione di Matteo Renzi, nel 2018, ad un'alleanza PD 5 Stelle era motivata dal pericolo della convergenza fra le correnti della "decrescita felice". Queste correnti hanno una presenza consistente in entrambi gli schieramenti, seguono un'ideologia distruttiva per l'economia e avvilente per la parte creativa della personalità umana. L'alleanza con la Lega avrebbe disinnescato questa mina, come in effetti è avvenuto per la TAV e per il gasdotto Trans Adriatic Pipeline. I 5 Stelle, a loro volta, avrebbero dovuto attenuare le pulsioni xenofobe della Lega e il populismo grottesco di Salvini. Ma non ci sono riusciti. Anzi, le divergenze hanno esaltato la visibilità della Lega provocando la sua crescita nelle elezioni intermedie e nei sondaggi, a scapito dei 5 Stelle. I sondaggi d'opinione hanno però dimostrato anche il decollo nell'apprezzamento degli elettori per Giuseppe Conte che ha dimostrato grande intelligenza ed equilibrio nel districarsi fra i contendenti e nell'imporre, quando necessario, la sua volontà. L'ha fatto per la TAV e per l'elezione del nuovo premier europeo Ursula Von Der Leyen. Infine Giuseppe Conte ha dato il colpo di grazia a Matteo Salvini giudicando inattendibile la sua marcia indietro quando ha ritirato la sfiducia al Governo. <br />
Di fronte a un Movimento 5 Stelle indebolito e disorientato e al rischio di una campagna elettorale distruttiva Matteo Renzi, forte della sua influenza sui gruppi parlamentari del PD, ha dato il via libera ad un accordo, ribaltando la sua posizione dell'anno scorso. Con un tempismo incredibile Beppe Grillo, forte della sua influenza sugli iscritti e sui parlamentari del Movimento, ha riconosciuto la leadership di Giuseppe Conte nominandolo al suo livello: "elevato!". Così la politica italiana, se tutto va bene, nel prossimi quattro anni sarà retta da un quadrunvirato: Sergio Mattarella, Giuseppe Conte, Beppe Grillo, Matteo Renzi. Due uomini di Diritto e due Tribuni trascinatori di folle, uno di estrazione politica e uno dello spettacolo! Quattro elevati che vedono lontano e che potrebbero trovare, fra di loro, sintonie inaspettate.<br />
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<b>Repubblica, regole e democrazia.</b><br />
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione." Così il primo articolo della nostra costituzione. "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale." Così l'articolo 49. La costituzione non dice come i partiti debbono eleggere o nominare il loro gruppo dirigente o come redigere le liste dei candidati. Dice solo che il metodo deve essere democratico. Il Movimento 5 Stelle ha la piattaforma Rousseau, un sistema operativo che consente la registrazione degli iscritti, la partecipazione degli iscritti alla vita interna del Partito compresi i corsi di formazione alla vita politica e ai ruoli nella Pubblica Amministrazione. Rousseau consente anche agli iscritti di redigere proposte di legge che vengono sistematicamente votate e sottoposte ai gruppi consiliari dei comuni e delle regioni e a gruppi parlamentari italiani ed europei. Rousseau consente agli iscritti di candidarsi alle elezioni a tutti i livelli e regola il processo interno di selezione dei candidati. E' uno strumento molto potente, sviluppato e cresciuto nel corso degli anni, in permanente evoluzione, senz'altro democratico, che consente la formazione del gruppo dirigente. Consente anche al gruppo dirigente la gestione della base degli iscritti al Partito e il sondaggio dei suoi umori. Certo: Partito! Perché la nostra Costituzione lo chiama così, indipendentemente dal "nickname" (popolo, movimento, alleanza, forza ecc.). Che Rousseau funzioni lo dimostrano i quasi centomila votanti per l'OK al Governo Conte e l'80% di si. E' vero che la piattaforma è stata sviluppata e gestita da una società privata (come avviene, in occidente, per tutti gli strumenti professionali), ma è anche vero che viene pagata, con una quota mensile, dai parlamentari eletti dei 5 Stelle.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBaYo-qgoqEz40bJWcVNYsusgdv8McQ0Z44KP0RplHnS39YvkSxIumgnuWKNAU5Ieu9_Be4qeTpdoYc3_CgWBR9vvjJw8rQ3wnSVlMO-z-Z2Fv7fdt5F8DB0kbw_2fJxSsi5pYEtsR3Uo/s1600/RousseauVideata.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1264" data-original-width="1600" height="315" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBaYo-qgoqEz40bJWcVNYsusgdv8McQ0Z44KP0RplHnS39YvkSxIumgnuWKNAU5Ieu9_Be4qeTpdoYc3_CgWBR9vvjJw8rQ3wnSVlMO-z-Z2Fv7fdt5F8DB0kbw_2fJxSsi5pYEtsR3Uo/s400/RousseauVideata.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una videata del sistema operativo Rousseau</td></tr>
</tbody></table>
Nei partiti tradizionali sono le correnti e i gruppi che gestiscono la vita interna e la selezione del gruppo dirigente. Ogni corrente partecipa al congresso con pacchetti di tessere. Poi, ogni tanto, qualcuno contesta questo sistema definendolo mafioso. Tutto sommato mi sembra che il sistema Rousseau sia molto migliore, più efficace ed economico, più adeguato ai tempi. Dovrà senz'altro essere migliorato e adattato alla democrazia rappresentativa con regole che dovranno affermarsi sia all'interno del Partito che nella liturgia delle Istituzioni. La mia impressione è che, siccome funziona bene, altri presto adotteranno un sistema analogo, per primo il Partito Democratico. Anche il centro destra ne avrebbe bisogno.
Segno dei tempi! l'importante non rinunciare alle riunioni fra gli iscritti perché è fondamentale incontrarsi di persona per il confronto delle idee anche se la redazione delle proposte e le votazioni si fanno con Rousseau.<br />
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<b>Ciò che unisce.</b><br />
Il crollo del ponte Morandi di Genova è stata una sberla che ha dimostrato l'inadeguatezza della classe dirigente. Inadeguato chi progetta. Inadeguato chi costruisce. Inadeguato chi gestisce. Ma inadeguato anche chi ha il dovere di controllare, cioè tutti i Governi e i ministri delle Infrastrutture almeno dal 1990 in poi, quando fu fatto il primo intervento di manutenzione radicale su uno dei piloni. Se i tiranti di uno dei piloni erano fortemente deteriorati la logica vuole che anche gli altri fossero nelle stesse condizioni. Ma non è stato fatto nulla e nessuno si è preoccupato. La brutta sensazione che tutto, in Italia, nel corso della vita del ponte Morandi, abbia funzionato così. <br />
Il ponte Morandi fu inaugurato il 4 Settembre 1967. Nello stesso periodo il primo personal computer progettato da Pier Giorgio Perotto, Olivetti Programma 101, veniva lanciato nel mercato mondiale dopo aver vinto una battaglia campale contro tutto il top management dell'imprenditoria italiana. I Cuccia, i Valletta con l'intenzione di "salvare" l'Olivetti dichiararono: ”La società di Ivrea è strutturalmente solida e potrà superare senza grandi difficoltà il momento critico. Sul suo futuro pende però una minaccia, un neo da estirpare: l’essersi inserita nel settore elettronico, per il quale occorrono investimenti che nessuna azienda italiana può affrontare”. Qualche mese dopo ci fu la vendita del ramo elettronico perché Olivetti si concentrasse esclusivamente nel settore delle macchine per scrivere e delle calcolatrici meccaniche.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpgOSN7FnaHy5AS9AGE94ZGvc_j0MujJKf_b4jyamNi8fq1OZbKJdRFC8m27p2V8XLkWTAlG7xf13u6vor6Dw3iXf-yg-nEEK4QmfuL5pObxQ4Oj2VvAsfwfVgIv7AOkHprkOurY8rINY/s1600/PonteMessinaBarca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="1050" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpgOSN7FnaHy5AS9AGE94ZGvc_j0MujJKf_b4jyamNi8fq1OZbKJdRFC8m27p2V8XLkWTAlG7xf13u6vor6Dw3iXf-yg-nEEK4QmfuL5pObxQ4Oj2VvAsfwfVgIv7AOkHprkOurY8rINY/s400/PonteMessinaBarca.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un rendering progetto del ponte sullo stretto di Messina.</td></tr>
</tbody></table>
L'idea d'Impresa di Adriano Olivetti troneggia ancora, dopo la sua morte nel 1960, ci ricorda le tante possibilità distrutte da chi prese il suo posto. La classe dirigente del mezzo secolo successivo è quella delle infinte occasioni mancate. Il Movimento 5 Stelle si ispira al miracolo del primo dopoguerra di Ivrea. Lo fa in mezzo ad un mare di contraddizioni. L'idea di comunità di Adriano Olivetti riecheggia anche nella Leopolda di Renzi oltre che in Silicon Valley. A proposito di ponti: quello sullo stretto di Messina, progettato a regola d'arte, già appaltato dopo un iter di mezzo secolo fu cancellato da Mario Monti, degno erede della classe dirigente dei Cuccia e dei Valletta. Ripristinare il progetto del Ponte di Messina potrebbe essere il simbolo di una nuova unità, ma probabilmente è solo una mia illusione. <br />
190904 Daniele Leoni
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-13206796064199870972019-08-29T18:03:00.001+02:002019-08-29T19:18:59.532+02:00UMANESIMO E SEGANLI DI SPERANZA.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVsZMY9geWmCCwYszoBtPh1onjKLRo-fzQD1sbAv2ef8rtl1s3Rvp_PtfePCo8ALwJ9xGrEZWa5YqNOvH0_wYuan8aUzK8Hpds2Qx_oobVFzA_C997VEBtASjDDmiPHeHu27jnjKgl8AY/s1600/190829ElevatiGrilloBlog.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1027" data-original-width="1259" height="326" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVsZMY9geWmCCwYszoBtPh1onjKLRo-fzQD1sbAv2ef8rtl1s3Rvp_PtfePCo8ALwJ9xGrEZWa5YqNOvH0_wYuan8aUzK8Hpds2Qx_oobVFzA_C997VEBtASjDDmiPHeHu27jnjKgl8AY/s400/190829ElevatiGrilloBlog.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il blog di Grillo del 23 Agosto 2019 con l'elogio di Giuseppe Conte</td></tr>
</tbody></table>
Matteo Salvini ha commesso un errore imperdonabile. Mentre dichiarava di voler ritornare sui suoi passi e ritirava la mozione di sfiducia al Governo Conte, sosteneva anche che non si pentiva di quello che aveva fatto e detto in precedenza, anzi, in futuro non avrebbe modificato i suoi comportamenti. Nella sua replica, al Senato, Giuseppe Conte ha denunciato l'ambiguità di Salvini ritenendola incompatibile con la prosecuzione della collaborazione per assoluta inaffidabilità. Ne ha tratto le conseguenze si è recato al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Poi è partito per il G7 di Biarritz. Lì ha ribadito la sua determinazione ed escluso la possibilità di riprendere la collaborazione con la Lega.<br />
Matteo Renzi, che aveva sempre sostenuto la sua contrarietà alla collaborazione fra Partito Democratico e 5 Stelle (perché temeva l'alleanza fra le componenti per la decrescita dei due schieramenti), ha interpretato il piglio di Giuseppe Conte come una forte volontà di leadership per uno sviluppo in senso umanista. Allora ha esercitato la sua influenza sul Partito Democratico per invitare tutti alla riflessione sul ruolo che avrebbe potuto esercitare Giuseppe Conte come Primo Ministro. Non imbavagliato da vincoli di partito ma investito esclusivamente della funzione che gli assegna la Costituzione, avendo cioè come soli riferimenti il Parlamento e il Presidente della Repubblica.<br />
<br />
<b>Reazioni controverse.</b><br />
"Oltreché per capitalizzare i sondaggi e liberarsi delle indagini, Salvini ha rovesciato il governo perché Conte stava crescendo troppo per lasciargli altro campo libero da fiore all’occhiello del M5S.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiYAVGGGCAMcx9QymrCCYUOXWQ04kuhGz8t4Z9XdHmyra1GST7-OQbbKgmZ0KS2moF1wt8CJcdiUfZW0CtZ0CPZUNMpUbaHRQGWcyJf181XH44nUBpcvEqCELm4VWyoo3GjSs6CKYfXxs/s1600/190823Conte_Salvini_SenatoGovernoFinisceQui.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1280" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiYAVGGGCAMcx9QymrCCYUOXWQ04kuhGz8t4Z9XdHmyra1GST7-OQbbKgmZ0KS2moF1wt8CJcdiUfZW0CtZ0CPZUNMpUbaHRQGWcyJf181XH44nUBpcvEqCELm4VWyoo3GjSs6CKYfXxs/s400/190823Conte_Salvini_SenatoGovernoFinisceQui.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Conte a Salvini: "Il Governo finisce qui!"</td></tr>
</tbody></table>
È lo stesso timore che anima Zingaretti e Renzi, divisi su tutto fuorché sull’ostilità a Conte, tanto comprensibile per ragioni di bottega quanto miope per gli interessi dell’Italia: se mai nascesse un governo M5S-Pd, l’unica speranza di renderlo popolare sarebbe di affidarlo all’“avvocato del popolo”. Ieri è bastato sentirlo parlare, in un dibattito parlamentare di livello infimo, per instillare in tutti una domanda spontanea: ma perché uno così deve dimettersi? E perché non lo rincorrono tutti per affidargli il nuovo governo? Se non per convinzione, almeno per convenienza, essendo Conte da mesi l’unico leader che batte Salvini nei sondaggi. Figurarsi dopo ieri. Ora il Cazzaro è al punto più basso della sua parabola politica. Solo il Pd può salvarlo. E pare che, ancora una volta, stia lavorando per lui."<br />
Così scriveva il Direttore Mercoledì 21 Agosto nel suo editoriale su Il Fatto. A parte l'insulto, che firma lo stile di Marco Travaglio, il ragionamento non fa una piega.<br />
<br />
<b>Il movimento cambia pelle.</b><br />
“Saluto con grande piacere il Professor Giuseppe Conte, lo abbiamo visto attraversare una foresta di dubbi e preoccupazioni maldestre, faziose e manierate, che ha saputo superare grazie a dei requisiti fondamentali per la carica che è destinato a ricoprire: la tenuta psicologica e l’eleganza nei modi." Scriveva Beppe Grillo in Maggio 2018 celebrando la nascita del Governo. Così continua e conclude, il 23 Agosto 2019, nel suo Blog: "Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte, il primo in tanti anni che nessuno riesce a deridere. In effetti non si lancia in strambe affermazioni, mostra e dimostra un profondo senso di rispetto per le istituzioni, insieme ad una chiara pacatezza ricca di emozioni normali, senza disturbi della personalità. ...<br />
Sembra che nessuno voglia perdonare a Conte la sua levatura ed il fatto che ci abbia restituito una parte della dignità persa di fronte al mondo intero. Ha reso possibili delle riforme che questo paese aspettava dai tempi dell’Antica Roma. Ci ha ricordato il senso e l’importanza delle parole (quando hanno importanza e senso) ... Benvenuto tra gli Elevati."
Nel caso di Beppe Grillo ho volutamente omesso gli insulti agli oppositori anche perché inutili nel ragionamento.<br />
Infine Maurizio Molinari con fondo stimolante su La Stampa del 25 Agosto: " Prima il distacco fra Lega e Movimento Cinque Stelle ha fatto venir meno la componente sovranista e ora l’avvicinamento fra Cinquestelle e Partito Democratico pone il dubbio se quella populista stia andando verso il centro. L’interrogativo dunque è se l’ondata di protesta del voto del marzo 2018 che ha espresso la maggioranza gialloverde dopo una tormentata esperienza di governo possa trasformarsi fino a portare i Cinquestelle - la maggiore forza populista dell’Europa occidentale - a diventare una forza moderata, siglando un patto di coalizione con un partito tradizionale ed europeista come il Pd."
L'articolo di Molinari non contiene insulti, solo ragionamenti.<br />
<br />
<b>La competizione politica non è una guerra.</b><br />
Negli ultimi giorni ho letto il bel romanzo storico di Matteo Strukul "I Medici: un uomo al potere" che racconta i primi dieci anni di Signoria di Firenze di Lorenzo de' Medici, dal 1469 al 1479.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkjqJup2kXhWykU14VQQdN7ecNz2GoQ0bpYYnCS0K-ybmKlGjjx70ntCAyevD_FNAiO4GqW0BVaCEHC_lTRUlA5rsMnSazgXz-GHkdbcgYcayZa6kXrOsn7a7QTz3ha9cjJElzLamEtiI/s1600/Coat_of_arms_of_the_House_Of_Medici.svg.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1228" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkjqJup2kXhWykU14VQQdN7ecNz2GoQ0bpYYnCS0K-ybmKlGjjx70ntCAyevD_FNAiO4GqW0BVaCEHC_lTRUlA5rsMnSazgXz-GHkdbcgYcayZa6kXrOsn7a7QTz3ha9cjJElzLamEtiI/s400/Coat_of_arms_of_the_House_Of_Medici.svg.png" width="306" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lo stemma dei Medici Signori di Firenze</td></tr>
</tbody></table>
Un uomo emblematico, Lorenzo il Magnifico, a cui l'Economist potrebbe dedicare la copertina di Unappy Warrior come fece per Barack Obama nel 2013. Cultore delle scienze e delle arti, contrario alla violenza, Lorenzo fu costretto dalla famiglia Medici a diventare, a soli vent'anni, leader del Partito delle Palle (sei palle su uno scudo era lo stemma dei Medici) e Signore di Firenze. In quel periodo ogni scontro finiva in una carneficina. Dalla guerra contro Volterra del 1472, dove l'assedio si concluse col sacco della città, nonostante le garanzie a non infierire sulla popolazione del Capitano Federico da Montefeltro che guidava le truppe mercenarie. Fino alla reazione sanguinaria, dopo la Congiura dei Pazzi del 1478, dove i capi del Partito delle Palle stanarono tutti gli avversari politici massacrandoli solo per l'appartenenza a famiglie in competizione coi Medici. La popolazione di Firenze venne coinvolta in un'orgia di brutalità tale da declassare il terrorismo contemporaneo a banale scaramuccia. <br />
Quando ho sentito Matteo Salvini frenare i leghisti più esagitati, come Alessandra Locatelli, Ministro per la famiglia, mentre incitava la piazza alla rivolta contro il ribaltone, ho constatato che 500 anni di storia non sono trascorsi invano nonostante il fascismo e le guerre mondiali.<br />
<br />
<b>Una speranza coerente con la storia.</b><br />
Nei miei ragionamenti, da quando Matteo Renzi partecipò alle primarie PD del 2012 battuto da Pierluigi Bersani, c'era la speranza che emergesse un nuovo leader italiano che avesse le caratteristiche di Bettino Craxi. Un leader moderno, socialista e liberale assieme, fiducioso nel progresso e nella tecnologia e sensibile ai bisogni della parte debole della società. Mi ricordo quanto Enrico Berlinguer, Segretario dei comunisti italiani dal 1972 al 1984, fosse contemporaneamente amato dal popolo di sinistra e fosse grigio, moralista, retrogrado e antiscientifico. Craxi diceva che non c'era alcuna possibilità di dialogo con lui perché era contrario perfino alla televisione a colori! Era quella una opposizione alla tecnologia che, d'altra parte, faceva parte della storia del movimento operaio e contadino. Un atteggiamento che favorì la nascita del fascismo. Il Fascismo, al contrario, fu modernista e favorevole alle macchine ma purtroppo anche nazionalista, violento e guerrafondaio. Dopo Craxi il leader che mi ha fatto sperare è stato Matteo Renzi. Da lui mi sarei aspettato che rimettesse in pista il ponte di Messina per l'alta velocità merci da Taranto a alla rete ferroviaria europea. Poi Renzi è stato disarcionato ed ora è il turno di Giuseppe Conte.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVxliYHHfn1GAORdhfEwUuLyXcEfeStpwCxMhzQXHJpnmQok_WdFXrdsG1E6DzuWpFpRqJTGN4F_QU1sMH8miXsKOZVbXe6ZWU7Kav4Agf61GNwCg4my5Mkt3GoSHY2lnHVlt_G-lOqFg/s1600/190130DavosWorldEconomicForumConte.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1500" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVxliYHHfn1GAORdhfEwUuLyXcEfeStpwCxMhzQXHJpnmQok_WdFXrdsG1E6DzuWpFpRqJTGN4F_QU1sMH8miXsKOZVbXe6ZWU7Kav4Agf61GNwCg4my5Mkt3GoSHY2lnHVlt_G-lOqFg/s400/190130DavosWorldEconomicForumConte.jpeg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Giuseppe Conte al Forum di Davos del 2019</td></tr>
</tbody></table>
“Gli italiani si sono mostrati maturi, attaccati alle Istituzioni democratiche. Non sono andati a protestare per le strade e non hanno manifestato la propria rabbia. Hanno utilizzato elezioni democratiche per liberarsi delle vecchie élite” e il “mio governo è la risposta istituzionale al desiderio degli italiani di trovare un cammino verso il futuro” Queste le parole di Conte al World Economic Forum di Davos lo scorso Gennaio;<br />
“Abbiamo bisogno di posti di lavoro per tutti, di condizioni di lavoro stabili e non solo per piccole minoranze oltre che di regole che rispettino la dignità umana. Abbiamo bisogno di una nuova era dell’umanesimo ... Siamo convinti che il potere di cambiare le cose non può essere conferito ad una piccola minoranza di cittadini.”
Bene! Non ci resta che salutare Matteo Salvini, augurargli buon lavoro all'opposizione e, in fin dei conti, ringraziarlo per aver arginato i neoluddisti senza scatenare la guerra civile. Di aver aiutato Giuseppe Conte a crescere e di aver dato il tempo e l'occasione per maturare al giullare Grillo e allo stregone Casaleggio. Di elevarsi come direbbe Grillo.
Il Movimento 5 Stelle si trasformerà il un partito moderno magari anche grazie alla piattaforma Rouesseau? Può darsi. Ma dovranno essere integrate regole per rendere compatibili i nuovi elementi di democrazia diretta con la struttura della nostra Costituzione, fondata sulla democrazia rappresentativa.<br />
Con il senno di poi, forse non eravamo maturi per il salto istituzionale proposto da Matteo Renzi col referendum del 2016. ... E quando la democrazia sembra farci fare un passo indietro forse ha le sue buone ragioni. La democrazia ha qualche cosa di quantico, mette in contatto la politica con la coscienza, con l'intuizione, il sentimento. In un mondo che galoppa verso l'intelligenza artificiale, con un'umanità che vuole accettare la sfida, la democrazia è la nostra risorsa più preziosa. <br />
19.08.29 Daniele Leoni
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-20290353885680909672019-08-18T16:15:00.001+02:002019-08-29T16:07:03.016+02:00SEMPRE PIU' VELOCI.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAeMRpJaK9pUpbG2Qj0DP1zhTL7aQs0zT8uS6m-1097LpowbZQbLv6S6Kvn1jsCh1S7is2-70M6TRYT9bdrVDfuHjV9N0Sex94Jit30qLMmgfwGy-hCn0xZeieKk3gEIUdSxIkkkqCq58/s1600/190818ConteXiJinping.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAeMRpJaK9pUpbG2Qj0DP1zhTL7aQs0zT8uS6m-1097LpowbZQbLv6S6Kvn1jsCh1S7is2-70M6TRYT9bdrVDfuHjV9N0Sex94Jit30qLMmgfwGy-hCn0xZeieKk3gEIUdSxIkkkqCq58/s400/190818ConteXiJinping.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Giuseppe Conte e il presidente cinese Xi Jinping</td></tr>
</tbody></table>
Se Salvini facesse marcia indietro e ritirasse la sfiducia al Presidente Conte, se Di Maio buttasse acqua sugli ardori decrescisti dei suoi in favore della riconciliazione fra Lega e 5 Stelle, sarebbe una clamorosa e imperdonabile dimostrazione d'incoerenza? Oppure sarebbe un ravvedimento responsabile, cioè la dimostrazione che, alla fine, la ragione prevale?<br />
<br />
<b>I migliori angeli</b><br />
In questi anni ho menzionato diverse volte il libro di Steven Pinker "The Better Angels of Our Nature" (in Italia edito da Modadori col titolo" Il declino della violenza"). Quelle ottocento pagine di analisi e di statistiche hanno influenzato profondamente il mio modo di interpretare la cronaca politica ed economica e mi hanno aiutato a riordinare le vicende storiche secondo una scala di valori di utilità sociale e di evoluzione benefica piuttosto che di adesione a principi, spesso mutevoli e irrazionali.
Il tratto di Matteo Salvini più lontano da me è il suo continuo riferimento ai simboli cristiani ostentandoli come se avessero la forza di talismani (il rosario, il crocifisso ...) ignorando contemporaneamente i valori umani di pace e fratellanza di cui la Chiesa Cattolica è oggi portatrice nel mondo. Il suo continuo evocare i fattori divisivi dell'immigrazione e delle culture diverse dalla nostra invece di concentrarsi sulla lotta al crimine e ai fenomeni che lo favoriscono, che sono indipendenti dell'etnia a cui appartiene il delinquente.<br />
<br />
<b>Odiosi.</b><br />
Le manifestazioni esteriori dell'intransigenza di Salvini sono odiose, non trovo una definizione migliore del suo comportamento. Come odiosa è l'"orda barbarica" che fa il tifo per lui. Ch'è la stessa che seguiva, un secolo fa, i fascisti della prima ora. La stessa orda barbarica degli irriducibili della resistenza che si rifiutavano di deporre le armi anche se il fascismo era ormai sconfitto, che si macchiò di crimini efferati contro sacerdoti e presunti nemici del popolo. Orda barbarica che si rifiutava di consegnare le armi e diede un gran da fare a Palmiro Togliatti, fautore della pacificazione nazionale, Ministro della Giustizia nei Governi Parri e De Gasperi dal 1945 al 1947. Poi la pazienza di Togliatti e la lungimiranza di De Gasperi ebbero la meglio e quei barbari si calmarono, diventando la base (disarmata) del Partito Comunista Italiano e la forza di Governo virtuosa delle regioni rosse dell'Italia centrale.<br />
<br />
<b>L'economia del fare.</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS0ASzW9ot43pr3DnAyAyiWCVPUs-y7SDVnfgGHdlkU_BZHmuozDA6yGEB9OhZWND75RGa-xOWK78sIzDCiAo_G5MaXWVC2GDcv4p4qdXywT1_nCqVjEzKYrdhCCnPQDkKOYMofQtuH6U/s1600/181110PiazzaCastelloTorinoManifestazione.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="510" data-original-width="1018" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS0ASzW9ot43pr3DnAyAyiWCVPUs-y7SDVnfgGHdlkU_BZHmuozDA6yGEB9OhZWND75RGa-xOWK78sIzDCiAo_G5MaXWVC2GDcv4p4qdXywT1_nCqVjEzKYrdhCCnPQDkKOYMofQtuH6U/s400/181110PiazzaCastelloTorinoManifestazione.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La manifestazione a Torino in favore della TAV Torino Lione</td></tr>
</tbody></table>
Furono, da sempre, grandi lavoratori, quei barbari. Lavoratori, però con una gran voglia di menar le mani. Prima fascisti poi comunisti, oggi è un elettorato in transito verso la Lega. La fascia sociale di cui hanno fatto parte, in un secolo di storia, era quella operaia e contadina (braccianti agricoli e mezzadri). La piccola borghesia degli impiegati (pubblici e privati) e dei coltivatori diretti, pur essendo fascista nel ventennio, nel dopoguerra diventò democristiana. Il Governo giallo-verde ha rappresentato una possibile sbocco per incanalare le aspettative di questi lavoratori. La Lega avrebbe potuto funzionare come antidoto contro la componente protestataria e anti-industriale dei 5 Stelle e favorire una sorta di fusione fra il meglio dei due poli: la vocazione produttivistica e industriale della Lega e la vocazione favorevole ad Internet e allo sviluppo spinto delle tecniche informatiche dei seguaci di Casaleggio, che si ispira ad Adriano Olivetti. I vizi di origine dei due schieramenti (filofascista per la Lega, contro le grandi opere per i 5 Stelle) avrebbero potuto essere diluiti nel nuovo percorso: tecnologico, favorevole alla crescita e sensibile alle necessità delle fasce deboli della società. Compresi gli immigrati purché disponibili ad integrarsi e a diventare parte del nuovo modello di produzione.<br />
<br />
<b>Il voto del 7 Agosto: si definitivo alla Torino Lione.</b><br />
Quante volte è stato invocato il primato del Parlamento? Ebbene, il 7 Agosto 2019, il Parlamento ha stabilito il si definitivo all'alta velocità Torino Lione (col parere favorevole del Presidente del Consiglio), nonostante il voto contrario dei 5 Stelle. I 5 Stelle erano consapevoli però che quella volontà del parlamento non poteva essere contrastata perché corrispondente alla volontà della maggioranza del Paese. Hanno votato contro per accontentare i più esagitati, consapevoli di essere sconfitti in partenza. Secondo me è stato un atto di civiltà e di maturità politica.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZzLM43KdR6uwWgFlOgfUXCg7I_iY6MSBNEUAeXVFAsP5-0XHnlzKHVjUfCOOn_9yRZXS96696j6YosfrSLZE2T8mHfyxYwix_6bieoCLA4Bq27yX1w8fOksXGC6D_yALfMOo7PzUD2hM/s1600/190818_Nuclear_power_plants_map_France-fr_2.svg.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="1024" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZzLM43KdR6uwWgFlOgfUXCg7I_iY6MSBNEUAeXVFAsP5-0XHnlzKHVjUfCOOn_9yRZXS96696j6YosfrSLZE2T8mHfyxYwix_6bieoCLA4Bq27yX1w8fOksXGC6D_yALfMOo7PzUD2hM/s400/190818_Nuclear_power_plants_map_France-fr_2.svg.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le centrali nucleari operative in Francia producono il 70% del fabbisogno.</td></tr>
</tbody></table>
Se guardiamo indietro scopriamo che le idee della parte più esagitata dei 5 Stelle sono quelle dei decrescisti di sempre. Sono le idee di quelli che, dopo la morte di Adriano Olivetti, hanno fatto l'impossibile per distruggere la nascente elettronica delle macchine calcolatrici e per scrivere sostenendo il primato della meccanica (<a href="http://danleoni.blogspot.com/2018/07/autopilota-fca.html">Vedi articolo</a>). Sono le idee di quelli che hanno combattuto e distrutto la filiera nucleare italiana dilapidando un patrimonio enorme in scuola, know-how, indotto industriale e tecnologico che vedeva l'Italia prima nel modo degli anni 60 grazie al lavoro di Felice Ippolito. Sono le idee di quelli che hanno sepolto l'ultimo progetto del ponte di Messina, (Mario Monti e Corrado Passera) decretando la separazione logistica della Sicilia dal resto del Paese. Ma l'elenco potrebbe essere molto più lungo e rivela il disegno di forze importanti dell'economia atlantica di relegare l'Italia a parco turistico lasciando ad altri il primato industriale.<br />
<br />
<b>Ispirati da Adriano Olivetti.</b><br />
La speranza è che, col tempo e con l'aiuto dell'alleato di Governo, riesca a prevalere nel Movimento 5 Stelle la scuola del compromesso fra Comunità e Sviluppo che fu la scuola di Adriano Olivetti. Va in questa direzione il salvataggio dell'Ilva e dell'Alitalia come il faticoso processo decisionale sulla TAV. Va in questa direzione la condanna di Autostrade per l'Italia per l'incuria dimostrata nella gestione, che ha provocato il crollo del ponte Morandi di Genova, come va in questa direzione il cantiere per la sua tempestiva ricostruzione. Ma anche il Reddito di Cittadinanza e il superamento della legge Fornero vanno in questa direzione. Vanno in questa direzione l'accordo commerciale con la Cina e il buon rapporto con la Russia. Insomma, chi dipinge il Movimento 5 Stelle come il peggiore dei mali commette un grave errore o è in mala fede. Anche perché i governi del ventennio Prodi, Berlusconi non hanno proprio brillato. Con un epilogo disastroso ad opera di Mario Monti. Un po' di luce s'è fatta grazie ai mille giorni di Matteo Renzi che però, un po' per scarsa diplomazia da parte sua, un po' per l'ostilità del corpo molle del PD, oggi finisce per giocare nel ruolo di battitore libero.<br />
<br />
<b>Il governo che verrà dopo la crisi di Agosto.</b><br />
Mi auguro sinceramente che Giuseppe Conte dia una seconda possibilità a Matteo Salvini e che la crisi di Agosto 2019 venga ricordata come quella dove gli apprendisti della politica hanno imparato la lezione. Che si faccia un rimpasto per riconsolidare il compromesso, che si voti il taglio del numero dei parlamentari. L'Italia che lavora non ha bisogno di un Salvini fascista che ostenta il rosario a mo' di talismano ma di uno strenuo difensore dell'efficienza e della produttività. Vanno bene i buoni rapporti con la Russia di Putin e con la Cina di Xi Jinping perché i nostri alleati atlantici capiscano che siamo disponibili ad essere leali ma non servi sciocchi. Dobbiamo lavorare per la concordia fra i cittadini (ovviamente prima gli italiani perché siamo in Italia), aperti all'apporto dei migranti bravi e volonterosi ma assolutamente chiusi a chi ci vorrebbe tolleranti con culture lesive della dignità delle donne, dei minori e crudele con gli animali.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVFZG_Qk14aagc8mCSf3hW_UNfbwKVhpGDOjf3f-ClwvNAJ5Yebf4-xVVqBDEgK2t66sM6mWpZd4_UEuo8v2qX8FIuCjxozDyNA_T-ZWvRS8A80ijO__w9YjLtIAuZwMFlogUiM-Tev40/s1600/190818LuigiDiMaioConFidanzata.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1200" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVFZG_Qk14aagc8mCSf3hW_UNfbwKVhpGDOjf3f-ClwvNAJ5Yebf4-xVVqBDEgK2t66sM6mWpZd4_UEuo8v2qX8FIuCjxozDyNA_T-ZWvRS8A80ijO__w9YjLtIAuZwMFlogUiM-Tev40/s400/190818LuigiDiMaioConFidanzata.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Luigi Di Maio e fidanzata in pizzeria</td></tr>
</tbody></table>
Vogliamo crescere come popolo, vogliamo comunicare fra di noi e con il resto del mondo approfittando delle reti dati iper-veloci e iper-sicure ma crediamo in un futuro fatto di scambio fisico di merci e di persone. Quindi le infrastrutture fisiche come ponti, tunnel, ferrovie a alta velocità, hyperloop, porti, aeroporti (spazioporti fra qualche anno) dovranno tenerci in contatto fisico. Noi non vogliamo salvare il pianeta, perché il pianeta non corre nessun rischio, ma vogliano tutelare l'umanità adattando ad essa il pianeta. Ovviamente l'umanità non potrà vivere bene in un pianeta avvelenato e sconvolto dai cambiamenti climatici.
Siccome andiamo sempre più veloci e siamo permanentemente interconnessi, un corto circuito inaspettato può scatenare l'inferno. Un secolo fa i conflitti finivano in guerre. Guerre fra nazioni e guerre civili. Quante guerre e quanti milioni di morti per un puntiglio, per non perdere la faccia o per una questione di coerenza! Nell'Italia della fine della seconda decade del ventunesimo secolo non succederà di nuovo. E succederà sempre meno nel resto del mondo.
Steven Pinker scrive che i nostri migliori angeli ci stanno portando verso un nuovo illuminismo. Ci libereranno dalla fatica, dalla schiavitù di lavori ripetitivi perché per quei lavori ci sono le macchine. Per noi umani ci saranno solo attività creative perché sarà la creatività che ci farà convivere con la nuova intelligenza, la nostra figlia Intelligenza Artificiale. Questo è il compito che aveva intravisto, settant'anni fa, Adriano Olivetti. Il grande successo dei 5 Stelle nelle ultime elezioni politiche è dovuto anche alle sue intuizioni che i 5 Stelle hanno provato a mettere in pratica.
Mi sembra di capire che nessuno, dopo il corto circuito, vuole andare a votare. Alla velocità della luce stanno tutti facendo marcia indietro.<br />
18.08.2019 Daniele Leoni
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-64386753939371440992019-07-20T09:46:00.003+02:002019-07-20T11:31:05.243+02:00Ritorno alla Luna e alla Rimini dei miei 16 anni.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVig1Kr2wVnyVnTp8xamEbKfEH8r7_2JHcZx3hAS552RUaOtKS__hn_VeVAqu9W23nA_kU5-J0ZtEaOgQIvlUFXmxj4MGSsXRa2VktFQcgoynLL71BYOa8ku1WEoWnhRSa3lGy7VjFLas/s1600/Saturno5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1524" data-original-width="1281" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVig1Kr2wVnyVnTp8xamEbKfEH8r7_2JHcZx3hAS552RUaOtKS__hn_VeVAqu9W23nA_kU5-J0ZtEaOgQIvlUFXmxj4MGSsXRa2VktFQcgoynLL71BYOa8ku1WEoWnhRSa3lGy7VjFLas/s320/Saturno5.jpg" width="268" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il lanciatore Saturno 5 sulla rampa di lancio</td></tr>
</tbody></table>
Non avrei mai creduto che, per mezzo secolo, l'equipaggio dei nostri voli spaziali sarebbe rimasto inchiodato all'orbita bassa, all'orbita della Stazione Spaziale ISS, che gli astronauti avrebbero continuato a fluttuare in assenza di peso, con danni enormi alla fisiologia del corpo legata indissolubilmente alla forza di gravità.<br />
Matto se, il 20 luglio 1969, qualcuno mi avesse detto che, in questo strano 2019, non sarebbe più stato più con noi il mio inseparabile Tiziano contento di fantasticare con me della luna, degli UFO e sull'amore per una donna destinato durare per sempre. Questo sabato mattina, 20 luglio 2019, è inevitabile il tuffo indietro di cinquant'anni in quella domenica della frenetica estate riminese, quando Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins raggiunsero la luna in mondovisione. Rileggo quello che scrissi nel mio blog qualche anno fa e mi commuovo un po'.<br />
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<b>Luna 1969: globalizzazione e forse anche di più.</b><br />
Daniele Leoni, 11 Gennaio 2011.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxoqPkRS2q796bBQUomfZltsHsQiEotiuI1bGE2pmCf77eJiEELUd56e5AtP77NGlmwJz-FSl1m9Zg8k7dumN0-P1XJZjMYsPnSzsgwfSPdnOorrA7L1RolRta4aw3u9MCo1f72una0t0/s1600/690720Aldrin_Looks_Back_at_Tranquility_Base_-_GPN-2000-001102.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxoqPkRS2q796bBQUomfZltsHsQiEotiuI1bGE2pmCf77eJiEELUd56e5AtP77NGlmwJz-FSl1m9Zg8k7dumN0-P1XJZjMYsPnSzsgwfSPdnOorrA7L1RolRta4aw3u9MCo1f72una0t0/s320/690720Aldrin_Looks_Back_at_Tranquility_Base_-_GPN-2000-001102.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Buzz Aldrin, sulla luna vicino al LEM, nel 1969</td></tr>
</tbody></table>
"Il primo evento della globalizzazione, fu lo sbarco sulla luna del 20 luglio 1969" L'hanno detto a Radio 3, ieri mattina. Non sono riuscito a capire chi fosse perché ero in altre faccende affaccendato e orecchiavo la trasmissione in sottofondo. Ma è stato un lampo di luce e la mia mente ragazzina ha fatto un tuffo indietro di quarant'anni.
Avevo sedici anni, era domenica sera. Mio padre era più curioso di me. Quella sera non c'era bar, non c'era partita. Lo ricordo perfettamente, vicino a me, incollato alla televisione comprata da poco, con la mamma che sfaccendava e diceva che sarebbe stata ora di andare a letto. Ma ridacchiava e, sotto sotto, tendeva l’orecchio e guardava il piccolo schermo con la coda dell’occhio. Il grande Tito Stagno a conduceva la diretta Rai in coppia con l'indimenticabile Ruggero Orlando, via satellite dagli Stati Uniti. La mattina dopo dovevamo andare a lavorare. Anch'io dovevo perché d'estate, finita la scuola, ero commesso all'Omnia Grandi Magazzini di Rimini, che lavorava a pieno regime per la stagione balneare. Andammo a letto che era già giorno. A dir la verità non mi addormentai perché il mio cuore volava assieme ai tecnici della NASA. Mi figuravo di essere uno di loro. - E forse chissà - pensavo - fra qualche anno sarà possibile anche per me fare un viaggio fino alla luna ...-<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhshaOCV-COBLIUUSX89an3RIxRiqvDnfDbpjiHUg3vTu0ITNeMmeW5J6O0pgTqyZFaTDlJdWcsvvBMmSBAWLIOuCf3TDD07uRCQesXfQsh7c1R97K4M18HKXAJ7f3Qi0wms9wfR9HEK00/s1600/DanieleHippy.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1034" data-original-width="1600" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhshaOCV-COBLIUUSX89an3RIxRiqvDnfDbpjiHUg3vTu0ITNeMmeW5J6O0pgTqyZFaTDlJdWcsvvBMmSBAWLIOuCf3TDD07uRCQesXfQsh7c1R97K4M18HKXAJ7f3Qi0wms9wfR9HEK00/s320/DanieleHippy.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Rimini 1969. Io, Daniele Leoni, al centro</td></tr>
</tbody></table>
Anche a Rimini era iniziato il 68 studentesco. Fu un periodo di grande contestazione. Io ero di sinistra, però non ero comunista. Ondeggiavo fra l'anarchia e la socialdemocrazia. Odiavo la violenza e l'illegalità. Mi ricordo una litigata furibonda con i compagni del circolo anarchico Camillo Bernieri perché avevano rubato le lampadine dell'albero di Natale del Comune. Dovevano fare le luci psichedeliche per una festa. Io sostenevo che il Natale, albero del Comune compreso, faceva parte del sentimento popolare e del patrimonio collettivo che ogni buon anarchico doveva rispettare. Fui spernacchiato. Fui accusato di essere uno sporco borghese, infantile e controrivoluzionario. A dire la verità tutti quegli arruffa popolo con i loro discorsi pieni di "cioè" mi sembravano marziani. Ma ogni tanto avevo il dubbio che, forse, il marziano ero io. E fui così che mi avvicinai ai giovani del PSI, alla ricerca disperata di uno spazio coraggioso, fors'anche rivoluzionario, ma lontano anni luce dalla stupidità. Non fu una gran avventura quella dei socialisti. Mi ci attaccai come se fossero stati la sola possibilità. I comunisti, pur avendo un nobile ideale, avevano una storia macchiata di sangue ed erano caratterialmente violenti e stupidi. I democristiani erano dei preti, "falsi come sepolcri imbiancati": l'aveva detto anche Gesù Cristo. I fascisti erano il male assoluto e l'estrema sinistra era peggiore dei fascisti.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc5hJ2JJcy1H47CfRFS2nwrNTOydzwdfy-ktJ4vy6RitDOZjmzhrKlQC7inYr8-Lehyphenhyphen-teNmIjo2OkTx1phzgGFIoaHY3SiRirMA-TCObrnGQpmFl1OMcf-BL_LInyQSAfVi3d94hTL1c/s1600/190720ManifestoRitornoLuna.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1120" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc5hJ2JJcy1H47CfRFS2nwrNTOydzwdfy-ktJ4vy6RitDOZjmzhrKlQC7inYr8-Lehyphenhyphen-teNmIjo2OkTx1phzgGFIoaHY3SiRirMA-TCObrnGQpmFl1OMcf-BL_LInyQSAfVi3d94hTL1c/s320/190720ManifestoRitornoLuna.jpg" width="224" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Manifesto Evento Luna</td></tr>
</tbody></table>
Se ci fosse stato il partito degli astronauti, di coloro che puntavano allo spazio cosmico per risolvere i nostri problemi terreni, io mi sarei decisamente iscritto a quel partito. L'avrei fatto per tanti motivi, tutti razionali e tutt'altro che fantasiosi. Innanzi tutto per la sfida tecnologica portata all'estremo con ricadute eccezionali in ogni comparto dell'industria e quindi dell'economia. Poi per il carattere di gara, e non di conflitto fra le nazioni, che ha la conquista del cosmo. Infine per l'intrinseca necessità di unire gli sforzi fra le nazioni qualora l'impresa fosse proprio grandiosa come la colonizzazione di un nuovo modo. Mi sarei scritto al partito degli astronauti per due ragioni di fondo. Che dallo spazio la terra si vede come un piccolo e fragile pianeta dove le guerre fra i popoli manifestano, a colpo d'occhio, tutta la loro stupidità. Che l'homo sapiens, dicono gli antropologi, non appena alzò il capo, si mise a guardar le stelle.
L'uomo guardava la natura con un'attenzione diversa da quella del predatore o della preda minacciata. La sua attenzione oltrepassava, pur essendo egli parte dell'ecosistema, i limiti della catena alimentare. Il suo sguardo, che cercava oltre l'orizzonte, incontrava inevitabilmente il cielo. Il suo cervello bambino fantasticava. Desmond Morris sostiene che noi, la scimmia nuda, manteniamo le caratteristiche infantili del nostro cervello anche nell’età adulta. Da adulti continuiamo a giocare e a curiosare come bambini. Gli altri animali invece, una volta cresciuti, non giocano più con la stessa intensità dei loro cuccioli. Allora i nostri antenati, che volendo arrivare immediatamente alle conclusioni come bambini, inventavano delle favole. Così si spiegano la mitologia e le religioni ma anche la filosofia e la scienza, sfaccettature diverse di quella meraviglia che è la nostra mente. Così si spiegava lo sforzo collettivo immane che portò Neil Armstrong a lasciare la propria impronta sulla luna e a issare lì la bandiera a stelle e strisce. Così pensavo, e penso tutt’ora.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizwhAswPHRx-II8VR3BY0dFHHY1YrUlQw0MY1eGJKXZ5qp_KxmwkfODzQQZ6EOMXSFSotyKLjFDwhUehJotRmjnhbvlQf-_NQG43Uq5SHFx6yeRAW2WBIiR91kjGjq_vXZJazZrLxr5iE/s1600/Triton_%2528artist%2527s_impression%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizwhAswPHRx-II8VR3BY0dFHHY1YrUlQw0MY1eGJKXZ5qp_KxmwkfODzQQZ6EOMXSFSotyKLjFDwhUehJotRmjnhbvlQf-_NQG43Uq5SHFx6yeRAW2WBIiR91kjGjq_vXZJazZrLxr5iE/s320/Triton_%2528artist%2527s_impression%2529.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una rappresntazione atristica di Tritone, satellite di Nettuno</td></tr>
</tbody></table>
I compagni invece non erano d’accordo. Non solo i compagni, non era d’accordo nessuno a Rimini e in Italia. Lo stesso progetto Apollo della NASA era il risultato della volontà di quel grande uomo che fu il Presidente John Kennedy, che fu capace, fra l’altro, di evitare l’olocausto nucleare (Cuba ottobre 1962). Nel 1963 Kennedy morì a Dallas vittima di un complotto. Ma ci sarebbero voluti anni per cancellare la grande sfida pacifica kennediana che aveva per obiettivo la conquista della luna. Non la affossarono sul nascere perché nessuno ne capì la portata. Chi poteva prevedere che se io, voi, i nostri figli oggi dialoghiamo in rete e se miliardi di cervelli umani sono interconnessi da internet, il merito sarebbe stato del progetto Apollo? La microelettronica e le nanotecnologie sono figlie del progetto Apollo. I satelliti, il software di telecomunicazione e i telefoni cellulari sono figli del progetto Apollo. Il progetto Genoma Umano è figlio del progetto Apollo. Gli scettici diranno che si sarebbe fatto lo stesso. Forse, ma non credo che tutto sarebbe avvenuto in così poco tempo.
Ora ci siamo, la società è globalizzata. Le telecomunicazioni e l’informatica sono a bassissimo costo. I trasporti sono ottimizzati e velocissimi. I focolai di guerra sono sotto controllo anche se non mancano le sbavature; però la pace è percepita come valore universale. Anche la crescita della popolazione mondiale è sotto controllo sebbene non manchino le sbavature; però tutto fa pensare che si stabilizzi entro questo secolo. Vorrei ricordare un economista americano abbastanza bistrattato. Ingiustamente bistrattato. Si tratta di Julian Simon, che sosteneva che l’aumento del consumo di risorse è addirittura positivo poiché stimola la ricerca di nuove risorse e di nuove soluzioni.
E se tanti cervelli sono impegnati assieme dal bisogno pressante di trovare queste nuove risorse e soluzioni, esse saranno trovate più velocemente. Così la prospettiva è la diminuzione ulteriore dell’analfabetismo, della fame e l’aumento del benessere e delle aspettative di vita.
Quindi è tutto risolto almeno in prospettiva? La mia opinione è che le telecomunicazioni e internet ci consentiranno di sfruttare al meglio l’ultima risorsa”, quella che risiede dentro di noi, cioè la nostra intelligenza.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWN3J2Uia6iq05A_c23HwR4lruUP8y-UnL5tEYQwX2BeX9mUX1aFTxmWDIJ7HlcOr8zOOrQlvszX75N3WCXlfjulrqu9qwsaoFbS6Vwoo134kYx-rDMYKqMLhNEd2rHCSqiStjT7K7MIM/s1600/PapaGiovanniDiscorsoLuna01.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="313" data-original-width="448" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWN3J2Uia6iq05A_c23HwR4lruUP8y-UnL5tEYQwX2BeX9mUX1aFTxmWDIJ7HlcOr8zOOrQlvszX75N3WCXlfjulrqu9qwsaoFbS6Vwoo134kYx-rDMYKqMLhNEd2rHCSqiStjT7K7MIM/s320/PapaGiovanniDiscorsoLuna01.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Papa Giovanni XXIII pronuncia il discorso della Luna</td></tr>
</tbody></table>
Ma si fa strada un pericolo soprattutto in occidente, che, alla lunga, diventerà globale: l’invecchiamento della popolazione. E’ una minaccia subdola, piena di interrogativi e di nuove sfaccettature insidiose. Ho la sensazione che, per fronteggiarla, dovremmo trarre ispirazione dalle parole di Papa Giovanni, contemporaneo e amico del Presidente Kennedy. Dal discorso della luna, pronunciato in Piazza San Pietro, l’11 ottobre 1962, all’apertura del Concilio.<br />
190720 Daniele Leoni Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-78784872063694926322018-10-15T19:44:00.000+02:002018-10-15T20:18:59.636+02:00MESSINA: IL PONTE DELLA COERENZA.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRGTPULSUctWwYFnWuwItuTRopcZqLA52vmfEqQ9fNndNTunAioAFUL8ejH-aYbgHMuDS08YcQfrPyLeQHzOtnneOUTyl-w06FQN4kPE8tWEhGQsPzjKuFTmlWFszRrJfg6TxvcqZwy08/s1600/Grillo_Messina-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1600" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRGTPULSUctWwYFnWuwItuTRopcZqLA52vmfEqQ9fNndNTunAioAFUL8ejH-aYbgHMuDS08YcQfrPyLeQHzOtnneOUTyl-w06FQN4kPE8tWEhGQsPzjKuFTmlWFszRrJfg6TxvcqZwy08/s400/Grillo_Messina-2.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Beppe Grillo sullo Stretto di Messina</td></tr>
</tbody></table>
Se il problema è molto complesso, la soluzione deve essere elegante, mai banale. La soluzione di Andrew Yang ai problemi posti dall'intelligenza artificiale e dall'automazione radicale nell'industria e nei servizi è elegante, radicale come la tecnologia. In un lungo articolo pubblicato nel blog di Beppe Grillo, dopo aver dipinto a tinte fosche l'espulsione dalle linee produttive di milioni di operai a causa della robotizzazione, conclude che un "Reddito Base Incondizionato" di mille dollari a tutti i cittadini americani può aiutare a risolvere il problema. Deve servire ad accompagnare i lavoratori, espulsi dalle attività rese obsolete dalla tecnologia, verso i milioni di nuovi posti di lavoro richiesti dalla tecnologia per l'abbinamento del fattore umano all'intelligenza artificiale. Abbinamento sempre necessario per tenere fermo il punto che la tecnologia è al servizio dell'uomo e dell'umanità, non il contrario. Andrew Yang è un imprenditore amico di Barack Obama, candidato per il Partito Democratico alla Presidenza degli Stati Uniti.<br />
<br />
<b>Le ricette obsolete di chi non ha capito.</b><br />
Il secolo scorso, di fronte ad un problema analogo, la risposta sarebbe stata la creazione di mille ostacoli all'automazione. Si sarebbe trovato il modo di rendere più economico il lavoro umano senza curarsi dei bassi salari, della ripetitività delle mansioni, della fatica fisica, dei rischi dovuti alla stanchezza e alla distrazione. Si sarebbe dipinta la tecnologia come disumanizzante. Si sarebbero limitati gli orari nei quali era possibile lavorare proprio per impedire alla macchine di funzionare senza interruzione. Di fronte alla prospettiva, nei prossimi vent'anni, dell'espulsione dell'intera categoria degli autisti di veicoli dal mercato del lavoro, si sarebbero trovate mille scappatoie per costringere al volante un inutile addetto umano. Di fronte all'efficienza delle talpe meccaniche con la conseguente facilità ed economia dei tunnel stradali e ferroviari, si sarebbe inventato il rischio di claustrofobia oppure scatenati eserciti di No TAV. Di fronte ai progressi dell'ingegneria genetica per proteggere le coltivazioni dai parassiti o dalle repentine mutazioni climatiche si sarebbero scatenati eserciti di No OGM oppure esaltato il valore dei pesticidi chimici. L'elenco potrebbe continuare all'infinito con scenari tipici della vecchia sinistra politica che purtroppo hanno contagiato anche gli altri schieramenti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHFSGbO5dU6KhgTvVO4Ad5u4nUblvcrKIC9Tq4dhm4tc74Q5UTtyrX25YTmpS6YA5ZEXpbWuyuYUEiFd_ftqwlNPrg6Vh074RBqQSI5oTpfxgDABKRBF9UuOMTD0Uy-l8e1lnKylnFh0U/s1600/HyperloopAhlbornCEO.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1199" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHFSGbO5dU6KhgTvVO4Ad5u4nUblvcrKIC9Tq4dhm4tc74Q5UTtyrX25YTmpS6YA5ZEXpbWuyuYUEiFd_ftqwlNPrg6Vh074RBqQSI5oTpfxgDABKRBF9UuOMTD0Uy-l8e1lnKylnFh0U/s400/HyperloopAhlbornCEO.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dirk Ahlborn, Ceo di Hyperloop</td></tr>
</tbody></table>
<b>Una piccola riflessione sui trasporti del futuro.</b><br />
E' ancora Beppe Grillo, l'uomo del paradosso, che viene in soccorso immaginando nuovi scenari. Proprio il Grillo che, anni fa, faceva a pezzi un personal computer sulla scena, per rendere tangibile la sua repulsione verso "quelle macchine infernali letali per l'umanità". Lo fa dal suo blog con una foto dove accarezza il prototipo di una navetta dell'Hyperloop, seguita da un articolo scritto di suo pugno (si capisce da qualche svarione). Immagina i tunnel dove passeggeri e merci viaggiano a 1200 km orari costruiti di fianco alle linee ferroviarie. Immagina i container scaricati dalle navi su piattaforme offshore per entrare nell'Hyper-intermodalità delle merci. Conclude, prendendo lo spunto da un'intervista a Dirk Ahlborn, Ceo di Hyperloop: "Solo mettendo insieme grandi intelligenze possiamo realizzare cose straordinarie.
Iniziamo a farlo ripensando completamente alla nostra idea di mobilità. Il futuro condiviso arriva prima!"
Che soddisfazione constatare quanto possa evolvere il pensiero dell'uomo di fronte alla complessità e alla varietà delle esperienze e quanto stupidi siano i richiami alla una coerenza che è propria delle macchine e non del cervello umano!
Quattro mesi fa, pensando proprio a Beppe Grillo, scrivevo: "Si potrebbe rielaborare l'idea del Ponte di Messina con un Hyperloop fra Milano e Palermo. Proporre la riconversione dell'Ilva di Taranto per finalizzarla alle polveri per la stampa 3D. A Taranto, connesso al Hyperloop, si potrebbe fare anche uno spazioporto da destinare al balzo orbitale fra l'Italia e Chicago, così da facilitare la collaborazione per i tunnel della futura metropoli. Faremo anche noi un'unica grande metropoli che unirà Messina, Reggio e Taranto. Saremo il satellite tecnologico creativo della Silicon Valley, che potrebbe ospitare, fra l'altro, la Gigafactory italiana delle Battery Pack."
Dovremmo però pensare a quello che faranno i camionisti in futuro. Senz'altro non guideranno il loro camion però dovranno custodirlo. Dovranno accompagnare il trasporto durante il viaggio che non avrà interruzione se non per il rifornimento (pardon ... ricarica delle batterie). Durante la pausa potranno fare la spesa. Durante il viaggio potranno anche dormire in cuccetta. Passeranno il tempo facendo la contabilità, contattando i clienti, organizzando lo scarico e la consegna della merce, procurandosi un nuovo carico per il viaggio di ritorno ecc. Potranno fare anche piccoli lavori di manutenzione dell'automezzo che dovrà essere organizzato, per l'accesso al vano di carico e controllare l'inventario. Insomma: il camion diventerà l'ufficio e l'officina del camionista.<br />
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<b>Il fattore umano nell'economia e nell'organizzazione delle imprese.</b><br />
Ci siamo mai chiesti quante volte un'impresa fallisce per coerenza? "Si è sempre fatto così! Perché cambiare?" è una frase ricorrente fra il capo e qualcuno dei suoi sottoposti intraprendenti. Nella stragrande maggioranza dei casi è un richiamo corretto. Però ci sono situazioni in cui cambiare è necessario, altrimenti si perde il passo col mercato. Non so se fra cento o fra mille anni l'intelligenza artificiale sarà curiosa. Forse si. Ma vorrà dire che ci sarà stata una fusione profonda con l'autocoscienza umana. Che noi uomini e donne, pur mantenendo la nostra individualità nella vita e nel pensiero privato, al livello superiore, quello economico e politico, saremo diventati un tutt'uno con la rete. A quel livello saremo una tessera di un immenso mosaico dove però l'individualità e il libero pensiero di ogni singolo sarà condizione necessaria per il funzionamento complessivo. Se viene meno la libertà individuale la grande macchina si ferma. The Machine Stops, à un vecchio racconto E. M. Forster scritto nel 1910 dove, in un immaginario futuro, aria, cibo, abitazione, trasporti, comunicazioni e ogni dettaglio della vita personale e collettiva sono forniti a tutti da una immensa macchina. Dalla nascita all’eutanasia! Tutto procede per generazioni finché qualche cosa, nella macchina, comincia a corrompersi perché sfugge al sistema automatico di manutenzione. Qualcuno propone di sottoporre a manutenzione il sistema di manutenzione stesso ma, ovviamente, la macchina non può farlo e l’umanità non ha più nozione di come la macchina funzioni. Alla fine, col collasso della macchina, tutta l’umanità soccombe.
Questo per dire che la coerenza assoluta fa parte delle macchine mentre la libertà di cambiare per curiosità fa parte dell'uomo. Che la tecnologia deve essere impostata, secondo leggi ineludibili, per essere al servizio dell'uomo, della sua curiosità e della sua libertà di cambiare.
Quando qualche politico fa dei richiami alla coerenza mi vengono i brividi. Quando l'economia finanziaria si fa manipolare da algoritmi senza via di fuga mi sembra di rivivere gli scenari immaginati da Foster nel suo racconto del 1910. <br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpgOSN7FnaHy5AS9AGE94ZGvc_j0MujJKf_b4jyamNi8fq1OZbKJdRFC8m27p2V8XLkWTAlG7xf13u6vor6Dw3iXf-yg-nEEK4QmfuL5pObxQ4Oj2VvAsfwfVgIv7AOkHprkOurY8rINY/s1600/PonteMessinaBarca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="1050" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpgOSN7FnaHy5AS9AGE94ZGvc_j0MujJKf_b4jyamNi8fq1OZbKJdRFC8m27p2V8XLkWTAlG7xf13u6vor6Dw3iXf-yg-nEEK4QmfuL5pObxQ4Oj2VvAsfwfVgIv7AOkHprkOurY8rINY/s400/PonteMessinaBarca.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Rendering del Ponte di Messina</td></tr>
</tbody></table>
<b>L'ecologia umanista.</b><br />
La vita sulla Terra è organizzata secondo leggi ineludibili che sono quelle dell'evoluzione e della lotta per l'esistenza. Centomila anni fa, per uno scherzo di natura, si rivelò il più adatto a sopravvivere e a dominare il mondo un animale che, usando miti e sacerdoti, riusciva ad aggregare eserciti di migliaia di seguaci. Quegli eserciti difendevano i villaggi e conquistavano nuovi territori imponendo, ai vinti, l'agricoltura, l'allevamento, la scienza delle costruzioni, la scrittura e la contabilità. Da meno di un secolo le comunicazioni sono diventate istantanee e, via via globali. Oggi, a fare le conquiste, sono eserciti di idee, di progetti che funzionano. Funzionano così bene che l'aspettativa di vita in cinquant'anni è raddoppiata e la popolazione supera 7,6 miliardi. Progetti complessi possono essere elaborati, trasmessi in modo istantaneo, eseguiti e migliorati dall'altro capo del mondo, condivisi di nuovo, eseguiti in migliaia, milioni di repliche con sistemi automatici. Questa immensa umanità sta sconfiggendo la fame e le malattie. Sta maturando l'etica della pace e il tabù della guerra.
La natura secondo la sua configurazione non antropocentrica non è in grado di sostenere la popolazione umana. Di conseguenza sta imponendosi un'ecologia umanista in grado di far convivere il benessere della popolazione, la sua crescita e il benessere del pianeta.
"Nell’aria c’è qualcosa di diverso. Le persone hanno voglia di coltivare una visione positiva della vita e della convivenza. Noi portiamo avanti una politica del coraggio per accrescere le energie, per rafforzare l’Europa e la nostra democrazia, per guardare al futuro." E' una frase di Kata Shultze, la giovane leader verde che ha vinto le elezioni in Baviera. Penso che anche da Kata avremo delle sorprese che faranno inorridire i vecchi ecologisti coerenti con la "natura del buon selvaggio". Chissà che anche lei non incominci a pensare alle coltivazioni idroponiche sulla Terra, agli OGM come prospettiva per sfamare l'umanità, alle officine nello spazio geo-lunare, alle miniere negli asteroidi. Ovviamente anche a Hyperloop.
Forse Beppe Grillo scoprirà che la Sicilia è una grande piattaforma offshore, con tanti porti, per raccogliere i container con le merci verso l'Europa e l'Asia. Così rinascerà anche il progetto del Ponte di Messina.<br />
181015 Daniele LeoniDaniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-8541603129481509512018-09-07T16:33:00.002+02:002018-09-07T16:43:12.129+02:00L'ARCHITRAVE DELLA DEMOCRAZIA.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg2pA7qWVhBXVZcrUJGEsF-2D9mmXYskC_0e1w-yqvLLZubA8Pf9PC_Kw90Y7sk3RkeR36pemKutDd72hPOPZGJe0JsQJg8i_jx_l22xkbYfHOboHNkdlNh4nXVY7lwkL5NQXjpzRYoMw/s1600/1810906RenziRavennaUnitaRontini.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1521" data-original-width="1125" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg2pA7qWVhBXVZcrUJGEsF-2D9mmXYskC_0e1w-yqvLLZubA8Pf9PC_Kw90Y7sk3RkeR36pemKutDd72hPOPZGJe0JsQJg8i_jx_l22xkbYfHOboHNkdlNh4nXVY7lwkL5NQXjpzRYoMw/s640/1810906RenziRavennaUnitaRontini.jpg" width="472" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Resto del Carlino dedica una pagina a Matteo Renzi</td></tr>
</tbody></table>
C'ero anch'io alla festa dell'Unità a Ravenna ad applaudire Matteo Renzi. All'inizio volevo seguirlo, come al solito, in diretta streaming però, all'ultimo momento ho deciso di andare. Sono arrivato un'ora prima per essere in prima fila e guardarlo bene negli occhi, per capirlo meglio, per capire qualche cosa di più. Niente da fare. Tutti i posti erano già occupati. Occupati anche quelli in ultima fila. Allora ho fatto una foto, l'ho postata su Facebook con la constatazione che lui è l'unico leader possibile nel PD. Qualche commento con i vicini, alcuni iscritti e tanti altri, come me, simpatizzanti di Renzi a prescindere. Era in anticipo anche Manuela Rontini, straordinaria Presidente della Commissione Territorio della Regione Emila Romagna, che aleggiava, per ogni dove, sotto il tendone Aldo Moro e dietro le quinte. Manuela, neoquarantenne, aspirante ingegnere, Azione Cattolica, cultura laica, silhouette rotondetta, con un'aura energetica che sprizza ottimismo e sensualità, archetipo della donna romagnola di un recente passato e di un prossimo futuro. Un futuro non radical-chic, benefico e desiderabile.<br />
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<b>Le chiacchiere in attesa del discorso.</b><br />
Le chiacchiere dei vicini erano tutti in favore di Matteo. Però quando mi sono intromesso per dire che non si doveva escludere un partito nuovo, con Renzi leader, allora la fedeltà al vecchio Partito è riemersa, con il distinguo di quelli che avrebbero seguito Renzi comunque.
La mia visione era di un Renzi non incatenato al vecchio PD, libero di recuperare la cultura liberal-socialista, libero di dire che lo sfregio furono le monetine lanciate a Bettino Craxi. Libero di dire che quelle monetine furono il pedaggio di una strada di disgrazie, di un'Italia condannata alla serie B in Europa, con Francia e Germania al comando. Un Renzi libero di dire che fu un tragico errore il sostegno a una fazione di magistrati poco sensibili alla giustizia e molto al potere. Un Renzi che, vicino a Giorgio La Pira, celebra Adriano Olivetti, Enrico Mattei, Felice Ippolito, Gabriele Cagliari, il ravennate Raul Gardini. Che ha il coraggio di denunciare come, per trent'anni alcuni potenti hanno tentato di cancellare la scuola di questi grandi italiani.<br />
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<b>Hanno tentato di cancellare la nostra cultura industriale e tecnologica.</b><br />
Volevano relegarci al ruolo dei maitre d'hotel! Hanno perfino tentato di distruggere la biblioteca di Adriano Olivetti, dopo avergli svenduto il ramo elettronico. La stessa cosa hanno tentato di farla all'ENI dopo la morte di Enrico Mattei. Hanno tentato invano perché è una cultura indelebile, scritta nel nostro DNA. Così dopo, cinquant'anni, è arrivato Sergio Marchionne che ha dato una bella lezione di politica industriale all'Italia, agli Stati Uniti e mondo globalizzato.<br />
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<b>I 5 Stelle e Adriano Olivetti.</b><br />
Il successo del Movimento 5 Stelle si fonda solo su uno spezzone di cultura industriale, quello dell'eredità di Adriano Olivetti. Beppe Grillo, col suo blog rinnovato e depurato dai commenti dei militanti, insiste sulla cultura della rete Internet, sull'automazione, sulla robotica, sull'intelligenza artificiale, su un progetto di futuro che si spinge perfino alla conquista dello Spazio e alle officine orbitali. Ma non considera che robotica, automazione e intelligenza artificiale hanno bisogno dell'interazione diffusa e permanente con l'intelligenza umana. Altrimenti il rischio è la condanna della nostra specie all'irrilevanza. Siccome intelligenza e coscienza non stanno obbligatoriamente assieme, la iattura potrebbe essere creare una società di macchine super-intelligenti e incoscienti, che condannerebbe se stessa e l'umanità all'estinzione.<br />
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<b>Per una Intelligenza Artificiale Benefica e Desiderebile.</b><br />
La crescita economica e della popolazione umana è l'antidoto contro un futuro rovinoso fatto di macchine intelligenti. Ci vogliono grandi infrastrutture, bisogna favorire l'aumento demografico e la diffusione della cultura classica e scientifica. Bisogna favorire anche l'incontro fisico fra le persone perché nelle riunioni telematiche si perde il contatto con l'aura ottimista che convince gli imprenditori a rischiare (Roger Penrose dice che il fenomeno ha a che fare con la fisica quantistica).
Noi italiani ci siamo sempre sporcati le mani. Dalla fisicità del rapporto con le costruzioni e con i materiali, abbiano ricavato le opere più geniali e le migliori intuizioni. Così dobbiamo continuare a fare. Miliardi di macchine debbono essere coadiuvate da miliardi di donne e di uomini, la cui intelligenza, in un futuro non immediato, potrà anche essere virtualizzata. Ma la matrice deve essere umana. Davide Casaleggio deve capire che la comunità cibernetica di Adriano Olivetti non potrà vivere da sola. Ci vuole anche l'industria mineraria di Enrico Mattei e di Felice Ippolito, e le relative applicazioni industriali. Come dice Roberto Cingolani, "fra cento, duecento anni andremo via dalla Terra. Quindi, oltre alla scienza per rimanere sul nostro pianeta in salute, ce ne vorrà un'altra che ci consentirà di andare via. E' questo secondo tipo di scienza che bisogna assolutamente supportare perché è inerente al nomadismo della specie umana." <br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrTSOjwUigGeZ23kKX5Z3IK3S3-Hwm7b-zPdmn8N64cRVIsPeS0fWcblk9daiAOE5N_YvLmB41kqsqhz8lNZAgth1qR0BS05EB6DfqIMGIQqiJRWTfqZFmsi2BSpuT_yXE0QnCoJriswQ/s1600/GiardiniPensili_25_SKY_FOOTBRIDGES.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrTSOjwUigGeZ23kKX5Z3IK3S3-Hwm7b-zPdmn8N64cRVIsPeS0fWcblk9daiAOE5N_YvLmB41kqsqhz8lNZAgth1qR0BS05EB6DfqIMGIQqiJRWTfqZFmsi2BSpuT_yXE0QnCoJriswQ/s400/GiardiniPensili_25_SKY_FOOTBRIDGES.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Verde metropolitano</td></tr>
</tbody></table>
<b>Ecologia attiva.</b><br />
Intanto lavoriamo per ridurre l'inquinamento, per aumentare l'apporto in atmosfera di gas anti-serra e per ridurre la concentrazione di CO2. Ho scritto "concentrazione", non solo "emissione". Lo possiamo fare aumentando le foreste, le zone verdi, la salute del plancton. Lo possiamo fare anche con tecniche di fotosintesi clorofilliana artificiale e, ovviamente, riducendo l'uso di combustibili fossili. Ricordiamo però che sette miliardi di uomini e di donne si devono nutrire e si devono spostare.
Mi auguro che il successo di Matteo Renzi si possa fondare sulla completezza della cultura industriale italiana e sull'ecologia attiva. La completezza ha bisogno di scienza, di tecnologia, di equilibrio fra robotica e sviluppo umano. In parole povere ha bisogno di crescita. Crescita equilibrata.<br />
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<b>Paure e razzismo.</b><br />
E come la mettiamo con le pulsioni razziste degli italiani che fanno il paio con le loro paure e insicurezze? Razzismo paure e insicurezze che fanno la fortuna di Matteo Salvini?
La politica deve rassicurare gli italiani. Non dobbiamo cedere di un millimetro ad invasioni culturali estranee. Per esempio: ho saputo che, in chiese sedicenti cristiane frequentate da immigrati, qualcuno sparge la voce che Papa Francesco è un demonio che beve sangue. Ovviamente il tutto è alimentato da video Youtube la cui interpretazione è, a dir poco, equivoca. Queste fake news vanno stroncate perseguendo il reato di vilipendio previsto dal nostro codice penale. Ma parliamoci chiaro: alcuni nostri sacerdoti insistono troppo sugli aspetti sanguinolenti del rito cristiano. Allora dovrebbero essere corretti dalle gerarchie vaticane. Così deve essere perseguita, a norma di legge, qualsiasi manifestazione folcloristica o religiosa che offenda il nostro costume e la nostra morale in tema di maltrattamento degli uomini e degli animali.
Se saremo capaci di difendere la cultura occidentale della pace, dei diritti di uomini, donne, bambini e degli animali, se sapremo farlo con tolleranza zero, allora diminuiranno le paure e il razzismo non avrà più ragione di essere. Vorrei che di tutto questo la politica fosse interprete rigorosa.
Rimanendo a Salvini, mi sia permessa un'opinione. Ci saranno senz'altro state delle irregolarità amministrative nella gestione dei fondi assegnati alla Lega dal finanziamento pubblico. Comunque quei fondi sono stati assegnati sulla base dei voti ricevuti. I fondi non sono stati usati per comprare migliaia di paia di scarpe di cui è stata distribuita la prima con la promessa di consegnare la seconda in caso di vittoria, come faceva la DC a Napoli nel dopoguerra. Il buon senso popolare dice: "I soldi sono stati dati alla Lega in funzione dei voti ricevuti?" Allora i magistrati smettano di rompere le scatole sui criteri di utilizzo perché, altrimenti, la prossima volta Salvini di voti ne prende il doppio, così gli raddoppia anche il rimborso elettorale. E lui si frega le mani per la soddisfazione!<br />
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<b>L'architrave della democrazia.</b><br />
"Una forte opposizione, capace di vincere le prossime elezioni, è l'architrave della democrazia occidentale! Grazie Matteo Renzi!" questa è la mia risposta al suo tweet di ringraziamento per l'affetto e l'entusiasmo di ieri a Ravenna. Non voglio miracoli da Matteo Renzi, spero solo che si metta in condizione di vincere le prossime elezioni. O col PD oppure fondando un altro partito. Che si prenda tutto il tempo necessario!<br />
180907 Daniele Leoni
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-12712582999390124722018-08-23T23:10:00.003+02:002018-08-24T00:58:04.029+02:00UNITED COLORS E IL COLLASSO DEL PONTE.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUh0Y-VWoq2jM1TAbz-e0VEnh2rvKZUHTLGQeeulMsVzO0JAcOa4Z8iytUR_tppJcHfWJwouPH2xMbBcfWsg2d8VPAvwk1PQgBGBrnAwDU3isq4rQDLO8WXhpA16wfpd3dps08b66NaWQ/s1600/BenettonUnitedColorsNaked08_02_main_hp_2000x1114%252BLOGO.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="892" data-original-width="1600" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUh0Y-VWoq2jM1TAbz-e0VEnh2rvKZUHTLGQeeulMsVzO0JAcOa4Z8iytUR_tppJcHfWJwouPH2xMbBcfWsg2d8VPAvwk1PQgBGBrnAwDU3isq4rQDLO8WXhpA16wfpd3dps08b66NaWQ/s400/BenettonUnitedColorsNaked08_02_main_hp_2000x1114%252BLOGO.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lo slogan dell'azionista di controllo di Autostrade SpA (1)</td></tr>
</tbody></table>
"Prima che un ponte crolli, quanti tiranti, in gergo i tristemente famosi «stralli», devono saltare? A che distanza devono essere l’uno dall’altro per evitare l’effetto a catena?" La domanda se la fa un articolo de La Stampa, cronaca di Torino, a proposito di uno studio sulla manutenzione dei ponti presentato dal Politecnico in luglio a Melbourne al Labmas, associazione di esperti mondiali di manutenzione e sicurezza dei ponti.
Tutti i ponti strallati hanno un grande numero di cavi, disposti ad arpa, che ancorano l'impalcato ai piloni, con una portata almeno doppia o tripla rispetto al peso normalmente sostenuto. Allora è possibile anche la manutenzione, sostituendo i cavi usurati uno per uno, senza neppure interrompere il traffico sul ponte.
Nessuno ha ancora scritto però (oppure è stato ben nascosto) che nel ponte Morandi di Genova di tiranti ce ne sono solo quattro per ogni pilone, due per ogni lato dell'impalcato. Ogni tirante è costituito da un fascio di cavi d'acciaio sigillati in una trave di calcestruzzo precompresso. "Mi spezzo ma non mi piego!" dicevano i fascisti ... Proprio così, nessun effetto catena perché di tiranti ce n'era solo uno per lato della carreggiata. Poteva esserci solo un cedimento secco. Così duecento metri di ponte sono andati giù.
Il crollo del ponte la vigilia di ferragosto, a Genova, ci sta insegnando tante cose.
Fu progettato dall'ing. Riccardo Morandi nei primi anni 60, inaugurato nel 1967. Venne soprannominato subito il Ponte di Brooklyn. Con la differenza che quello di New York, costruito nel lontano 1867, aveva ed ha i requisiti di sicurezza sei volte quelli richiesti mentre il ponte di Genova mancava di ridondanza negli accorgimenti. Aldilà del deterioramento dei materiali, sembra proprio evidente un clamoroso errore di progettazione.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxrHlycOMBNMCkLL90l-IoayFfpWS6ZuJmVVA_UmLIvw8_Hxj1Ctko0hddm8qdbQY0-pGIVf9HzKt1ktndxpL6MjuDROvTTvzp8G4IVRwrc_oTkQf0IAnEuw_7zlJWUqAWcp71BbSakqg/s1600/PonteMorandiGenovaViadottoPolceveraiRiparazione.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxrHlycOMBNMCkLL90l-IoayFfpWS6ZuJmVVA_UmLIvw8_Hxj1Ctko0hddm8qdbQY0-pGIVf9HzKt1ktndxpL6MjuDROvTTvzp8G4IVRwrc_oTkQf0IAnEuw_7zlJWUqAWcp71BbSakqg/s400/PonteMorandiGenovaViadottoPolceveraiRiparazione.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Manutenzione del 1990 ad un pilone del viadotto di Genova (2)</td></tr>
</tbody></table>
<b>Segni premonitori e voci inascoltate</b><br />
Quando una crepa fa davvero paura? La risposta è in quello uno studio del Politecnico di Torino che «ha analizzato il collasso strutturale di un intero ponte, in tutte le sue fasi», spiega Gian Paolo Cimellaro, docente di Ingegneria sismica nel Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico, che ha proposto una metodologia per analizzare il livello di sicurezza dei ponti identificando i punti deboli della struttura sui quali intervenire prima del collasso.
Lo studio è stato presentato, dicevamo, a luglio durante la conferenza Labmas. Le simulazioni mostrano come evitare il crollo anche quando uno dei tiranti cede. È il principio della «ridondanza». Consiste nel mettere più cavi del necessario, così quelli di riserva, se anche c’è un crollo localizzato, impediscono il collasso dell’intera struttura. Altrimenti, se uno non regge più, parte l’effetto a catena. In ogni caso la progettazione deve tenere conto delle necessità di manutenzione quindi le componenti critiche, sottoposte ad usura, debbono poter essere facilmente sostituite.
Se il ponte è crollato dopo soli cinquant'anni, nonostante abbia subito continui e difficoltosi interventi di manutenzione (i testimoni dicono che era un cantiere permanente), significa che non era stato progettato per essere manutenuto, quindi doveva essere demolito e rifatto con criteri diversi.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAAGtWmQblx-10M2e9gF2due1RkTWoXvJHRaYWVbzV-fRWVDefbNdd4jF7orXy51vVCQxSr9zNFEcWBYxAv0cPW9QNM3BBVFmYBI1inQh6E3IYeamqA-ahWwvg7Tm8zPgSSNqPSiXe9oY/s1600/PonteMorandi_Rafael_Urdaneta_Bridge_Venezuela.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="850" data-original-width="1280" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAAGtWmQblx-10M2e9gF2due1RkTWoXvJHRaYWVbzV-fRWVDefbNdd4jF7orXy51vVCQxSr9zNFEcWBYxAv0cPW9QNM3BBVFmYBI1inQh6E3IYeamqA-ahWwvg7Tm8zPgSSNqPSiXe9oY/s400/PonteMorandi_Rafael_Urdaneta_Bridge_Venezuela.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il ponte Morandi costruito in Venezuela (3)</td></tr>
</tbody></table>
Adesso, col senno del poi, sono in tanti a sostenere questa tesi.
Due anni fa cera solo la voce isolata del professore Antonio Brencich, docente di strutture in cemento armato alla Facoltà di ingegneria di Genova, che, già autore di un articolo sul tema nella rivista degli ingegneri, in una intervista a Primocanale elencava tutte le criticità dell’opera.
“Questo ponte venne indicato come capolavoro dell’ingegneria. In realtà è un esempio del fallimento dell’ingegneria. All’epoca, infatti, l’idea di fare un ponte col cavalletto bilanciato sembrava innovativa e piacque molto. Ma quella tipologia di infrastruttura fallì. Negli anni il ponte subì una quantità di lavori enorme, indice che era stata rilevata una corrosione molto più veloce di quel che pensassero”, perciò era stato necessario “integrare l’impianto originale per impedire situazioni di pericolo”.
Insomma “se dopo 30 anni si devono fare lavori di questo tipo, è un ponte sbagliato. Un ponte deve durare centinaia di anni e 60-70 anni senza manutenzione”. Non solo. “Un tempo, ero ragazzino – rivelava ancora l’esperto – il ponte non era dritto, aveva dei saliscendi, perché venne sbagliato il calcolo della deformazione viscosa, cioè di cosa succede al cemento armato nel tempo”. Insomma, concludeva Brencich, un ponte “in continua manutenzione che dovrà essere ricostruito”. Purtroppo non avrebbe mai immaginato che ci sarebbe stato da ricostruirlo dopo una simile tragedia.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX2JujvayAsgNRNBTCU-Z7BrDBuF9c5BSQWMBFFU6kLZwBEn-jERjujTltazHO-gJkZ0ZBcVK4IBdt06lyDL92yA9v8qSNMOMhXt5MrOR1bPHGKrRxe6m4rXOvsbVsDEmk5uiodXrWwCg/s1600/PonteStrallatoBari_CarlosFernandezCasado2016.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="772" data-original-width="1600" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX2JujvayAsgNRNBTCU-Z7BrDBuF9c5BSQWMBFFU6kLZwBEn-jERjujTltazHO-gJkZ0ZBcVK4IBdt06lyDL92yA9v8qSNMOMhXt5MrOR1bPHGKrRxe6m4rXOvsbVsDEmk5uiodXrWwCg/s400/PonteStrallatoBari_CarlosFernandezCasado2016.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ponte strallato inaugurato a bari nel 2016 (4)</td></tr>
</tbody></table>
<b>C'è un problema di cultura della classe dirigente.</b><br />
Alcuni parlamentari della maggioranza di Governo sono convinti che l'alta velocità ferroviaria sia dannosa, che siano dannosi i vaccini, che la combustione del metano produca gas serra, che l'incenerimento dei rifiuti ad alte temperature e con i filtri efficienti sia comunque dannoso ecc. Questo è antiscientifico e molto grave. Però è anche gravissimo che le voci di allarme sul ponte Morandi di Genova siano rimaste inascoltate dai tutti i governi come tanti altri segnali degli studiosi e degli imprenditori delle nuove tecnologie su temi cruciali. Per esempio hanno dato credito alle tesi contro gli OGM nonostante la loro dimostrata efficacia per colture più resistenti ai parassiti. Non hanno invece combattutola brevettabilità degli OGM da parte delle multinazionali e le limitazioni alla diffusione delle sementi. Mi sembra incredibile che, avendo davanti agli occhi lo sviluppo della robotica, dell'Internet delle cose e dei sistemi esperti, l'opposizione si opponga in modo pregiudiziale al reddito di cittadinanza senza capire che è l'unico strumento possibile per mantenere in equilibrio l'economia e la società.
Stiamo transitando velocemente verso un'epoca in cui si lavorerà più per passione che per bisogno, dove il tempo dedicato allo studio si dilaterà. Sarà quello un tempo di persone più libere. Un tempo in cui chi dovrà dare un giudizio severo, per esempio sulla necessità di demolire un ponte perché a rischio di crollo, non sarà più condizionato dalla necessità di compiacere un suo superiore.
Ecco, mi sembra che la classe dirigente sia pervasa dalla necessità di compiacere qualcuno a scapito della libertà di giudizio, quando la libertà di giudizio dovrebbe essere il tratto distintivo della classe dirigente. Un'altra cosa che mi da fastidio sono i primi ministri e i membri dell'esecutivo che ostentano un'attività frenetica: frenesia difficilmente compatibile con la ponderazione.
Queste brevi considerazioni, e tante altre che si potrebbero fare, danno l'idea del perché il crollo del Ponte a Genova sia solo la punta dell'iceberg di un andazzo generalizzato che accomuna la classe dirigente politica, ministeriale e delle società private che sono entrate nel giro. Questo andazzo (le vicende dei cinquant'anni del ponte di Genova lo dimostrano) è un vizio di tutti i Governi di tutti i colori politici. I 5 Stelle stanno dimostrando di seguire la tradizione.<br />
<br />
<b>Il ritorno alla gestione dello Stato sarebbe come spegnere l'incendio con la benzina.</b><br />
"United colors of Bennetton"! Mi è sempre piaciuto lo slogan del gruppo tessile di Treviso oggi proprietario della Società Autostrade, concessionaria. E mi è piaciuta anche la loro reazione concreta al disastro: cinquecento milioni di risarcimento alle famiglie e costruzione di un nuovo ponte in otto mesi. Io li prenderei in parola. Ovviamente questo non deve ostacolare l'iter giudiziario per accertare le colpe e punirle. Raffaele Cantone ha dichiarato, in una lunga intervista su La Stampa, che "il sistema Paese è inadeguato: nessuno controlla e ci si affida la fato, salvo scatenarsi dopo una tragedia in una inammissibile fuga dalle responsabilità." Alla domanda sull'opportunità di rinazionalizzare ha risposto: " ... Faccio presente che un carrozzone in perdita è diventato, dopo la privatizzazione, una gallina dalle uova d'oro ...".
Rinazionalizzare sarebbe catastrofico per i costi immediati e perché, ne sono sicuro, tutti i vizi della gestione pubblica ritornerebbero senza correggere gli errori attuali.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVOUA5Rb1cAR3ksPVbKZCHSNBubAdL6Bgx1hbiffAWxfpYUC7FAvoR1wZGKqTtJi9xtvksopycfB3sog3FODO8Z_yRZVD0yPVvlnkg2WbkozhfWCN3F74Qa0sZCJYG4NkPbaXQG0lVGTs/s1600/BenettonScuola2018.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1115" data-original-width="1600" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVOUA5Rb1cAR3ksPVbKZCHSNBubAdL6Bgx1hbiffAWxfpYUC7FAvoR1wZGKqTtJi9xtvksopycfB3sog3FODO8Z_yRZVD0yPVvlnkg2WbkozhfWCN3F74Qa0sZCJYG4NkPbaXQG0lVGTs/s400/BenettonScuola2018.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La campagna del Benetton Group per il ritorno a scuola</td></tr>
</tbody></table>
<b>Imprese, intelligenza, algoritmi e coscienza.</b><br />
Sempre più di frequente il valore delle imprese viene determinato dal mercato azionario. Mercato spesso condizionato da fattori indipendenti dal valore della produzione ma da fluttuazioni indipendenti determinate dai fondi d'investimento internazionali e dai trader online. I fondi e i trader si avvalgono di algoritmi in grado di speculare sulle micro fluttuazioni del mercato. La borsa sta perdendo così il suo ruolo di finanziamento e di capitalizzazione degli imprenditori migliori in termini di efficienza per la produzione di beni e servizi. E' uno strumento che premia o punisce sulla base di regole diverse da quelle originarie e fondanti del mercato azionario.
Quando un gruppo come Benetton ha successo entra in un giro finanziario dove i suoi United Colors non determinano più il valore dell'impresa. E un fenomeno in cui gli algoritmi diventano più potenti della passione dell'imprenditore. Gli algoritmi sono molto intelligenti ed efficienti e possono garantire guadagni spropositati. Pero gli algoritmi non hanno coscienza, che è tipica solo dell'intelligenza umana (almeno fino ad oggi). E' così che l'imprenditore perde identità e passione e nella struttura aziendale. Fra i suoi dirigenti si aprono delle crepe che conducono a catastrofi. Sono fiducioso pero che la catastrofe di Genova stimolerà una riflessione nel gruppo e nella famiglia Benetton. Perché la coscienza umana pretende che Benetton passi alla storia non per il crollo del Viadotto sul Polcevera ma per l'arcobaleno di vestiti colorati che hanno decorato i corpi umani di tutte le etnie del mondo.<br />
180823 Daniele Leoni<br />
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1) United Colors of Benetton, lo slogan della famiglia trevigiana azionista di controllo di Atlantia S.p.A. (ex Autostrade S.p.A.) che gestisce autostrade e autostrade a pedaggio. Atlantia SpA ha 15.000 dipendenti.
Benetton Group è una delle aziende di moda più conosciute al mondo, presente nei più importanti mercati del mondo con una rete di circa 5.000 negozi; un gruppo responsabile che progetta per il futuro e vive nel presente, con uno sguardo attento all'ambiente, alla dignità umana e ad una società in trasformazione.<br />
<br />
2) Un particolare del Viadotto sul Polcevera di Genova dove è evidenziato l'intervento di manutenzione sugli stralli di un pilone, eseguito nel 1990. Furono aggiunti 12 cavi esterni alla trave di cemento precompresso, per ognuno dei quattro fasci di cavi inaccessibili perché incapsulati nel calcestruzzo. Lo stesso intervento appaltato per l'ottobre di quest'anno, che avrebbe dovuto mettere in sicurezza i due piloni rimanenti.<br />
<br />
3)Il ponte General Rafael Urdaneta è un ponte strallato ad uso stradale che attraversa il lago di Maracaibo tra Punta Iguana e San Francisco, nei pressi di Maracaibo in Venezuela.
Lunghezza 8 678 m. Larghezza 235 m. Altezza 86,6 m. Carreggiate 2. Corsie 4. Progettista Riccardo Morandi. Costruzione 1958-1962. Pur avendo le stesse caratteristiche del Viadotto sul Polcevera di Genova, gli stralli sono fatti da cavi liberi, quindi è possibile l'agevole sostituzione dei cavi.
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-66746092031278511162018-07-26T14:41:00.004+02:002018-07-26T15:14:49.182+02:00AUTOPILOTA FCA<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-rd35Ew-jiep_-CVKKtWH2_iDUq9r0v0Rc1f3AQd7kp01so6RhSOG7Yar84rjKDBg92XTe1qwdWBxiOFYjThFK-qK1ShWtJMEFBHFsOxnNQL8_Emp2gFIbvLNE2ViVWkLI7qgbGo1qAg/s1600/180726FCA-guida-autonomaTabella.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="710" data-original-width="1274" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-rd35Ew-jiep_-CVKKtWH2_iDUq9r0v0Rc1f3AQd7kp01so6RhSOG7Yar84rjKDBg92XTe1qwdWBxiOFYjThFK-qK1ShWtJMEFBHFsOxnNQL8_Emp2gFIbvLNE2ViVWkLI7qgbGo1qAg/s400/180726FCA-guida-autonomaTabella.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Evoluzione dell'Autopilota secondo Sergio Marchionne</td></tr>
</tbody></table>
Fu il ticchettio della macchina per scrivere che fece da contrappunto alla storia meravigliosa di Adriano Olivetti che, da Ivrea, negli anni Cinquanta, conquistò la leadership del mercato mondiale dell’office automation, portando la sua fabbrica ad impegnare 32mila persone. Fu primo, per efficienza produttiva e per qualità della vita dei suoi dipendenti, qualità che si trasferiva, come per magia, nella qualità del prodotto. Un margine primario enorme gli dava la possibilità di fare enormi investimenti. Partì con una piccola industria che, in poco più di dieci anni, diventò immensa. Adriano Olivetti fece il miracolo industriale con la macchina per scrivere meccanica Lettera 22 e con la calcolatrice meccanica Divisumma, pronto a fare il balzo verso l'elettronica, i grandi calcolatori e i personal computer.
Il rombo dei motori, dalla Panda alla Jeep alla Ferrari, hanno fatto da contrappunto alla rinascita italo-americana di FIAT e CHRYSLER, sessant'anni dopo il miracolo di Ivrea. Sergio Marchionne ha fatto l'impossibile, trasformando due industrie vicine al fallimento in una società globale, robotizzando tutte le linee di produzione, azzerando il debito. Incrementando l'occupazione e raddoppiando la produzione. Come sessant'anni fa OLIVETTI, oggi FCA è pronta ad un balzo epocale, quello verso l'autotrasporto elettrico, la guida automatica e l'integrazione fra il trasporto privato e l'alta velocità del trasporto pubblico.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHKu9vIjiblwySzg7OMED7e0uZw0ezfcIp5ZQO2icmjYLfaOUjntBMjV28EP3arhsbcY9YlF-D2voWoCnKm9VyMI5dS-aECYlkee6fczP07ZDA-m98-UabP1uSuSMLwC9c480xI-HZs_8/s1600/Elea9000.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="712" data-original-width="1001" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHKu9vIjiblwySzg7OMED7e0uZw0ezfcIp5ZQO2icmjYLfaOUjntBMjV28EP3arhsbcY9YlF-D2voWoCnKm9VyMI5dS-aECYlkee6fczP07ZDA-m98-UabP1uSuSMLwC9c480xI-HZs_8/s400/Elea9000.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il calcolatore a transistor Olivetti Elea 9003</td></tr>
</tbody></table>
<b>Scenari nefasti da non ripetere.</b><br />
Alla fabbrica di Ivrea il decisivo balzo epocale fu impedito a causa della morte di Adriano Olivetti.
La decisione fatale, in Olivetti, fu quella di vendere l'intero settore elettronico all'americana General Electric vanificando la ledership mondiale sancita dal primo grande calcolatore a transistor OLIVETTI ELEA 9003. Il professor Valletta (presidente della Fiat e ispiratore del gruppo di intervento che, all’inizio del 1964, prese le redini dell’Olivetti) dichiarò: ”La società di Ivrea è strutturalmente solida e potrà superare senza grandi difficoltà il momento critico. Sul suo futuro pende però una minaccia, un neo da estirpare: l’essersi inserita nel settore elettronico, per il quale occorrono investimenti che nessuna azienda italiana può affrontare”. Qualche mese dopo ci fu la vendita perché Olivetti si concentrasse esclusivamente nel settore delle macchine per scrivere e delle calcolatrici meccaniche. ”La cessione della divisione elettronica Olivetti maturò in tragica e assurda coincidenza con l’avvio della rivoluzione microelettronica mondiale, per la precisa determinazione dei poteri forti della finanza e dell’industria nazionale ad uccidere l’iniziativa, nella totale indifferenza delle forze politiche." scriverà Pier Giorgio Perotto, membro del gruppo di progettisti di ELEA 9003 e autore della Perottina, il primo personal computer, L'Olivetti P101, adottato dalla NASA per lo sbarco sulla luna ne 1969. " Venni confinato con qualche collaboratore in un piccolo laboratorio di Milano, in territorio ormai della G.E., perché se agli americani ero inviso, il clima ad Ivrea, tempio della meccanica, non era molto migliore. Ma questa volta il gruppo di intervento, che aveva puntato tutto sul rilancio della meccanica, fu davvero sfortunato, perché una piccola grande idea germogliò inaspettatamente nel mio laboratorio: quella del computer personale (anticipando di ben dieci anni i P.C. introdotti in America!).<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLZpMW8kcJCb2DqHBo7-hEBe-0SEAwLL74yo5kbQeXyzNnMBreFdSia9S4Ug78I9yr8ELVHt4Ciil1Kw50lsyUxJYk7hEQ2YOmuv_6Eix50PhzAcJ8dqfVHeQf0tU5nxvV9iO3mKljZXU/s1600/Elea9003Monitor.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="706" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLZpMW8kcJCb2DqHBo7-hEBe-0SEAwLL74yo5kbQeXyzNnMBreFdSia9S4Ug78I9yr8ELVHt4Ciil1Kw50lsyUxJYk7hEQ2YOmuv_6Eix50PhzAcJ8dqfVHeQf0tU5nxvV9iO3mKljZXU/s400/Elea9003Monitor.jpg" width="352" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La consolle dell'Olivetti Elea 9003</td></tr>
</tbody></table>
Non voglio qui raccontare le drammatiche vicende che portarono a questo risultato. Ma l’imbarazzo e l’indifferenza con cui il nuovo management accolse la notizia dell’imprevista epifania emersa dalle stive dell’azienda ebbero almeno il merito di portare a una timida ma positiva decisione: quella di esporre la nuova macchina, come puro modello dimostrativo, in una saletta riservata della mostra newyorchese" prosegue Perotto. " Quello che non fece la strategia, lo fece il complesso di colpa legato alla cessione dell’elettronica e la voglia di far vedere che la Olivetti, in fondo, si, qualcosa di esplorativo con l’elettronica, pur non credendoci, faceva ancora. Quello che successe alla fiera fu però straordinario e sconvolgente: il pubblico americano capì perfettamente quello che il management dell’azienda non aveva capito, ossia il valore rivoluzionario della ”Programma 101”; trattò con assoluta indifferenza i prodotti meccanici esposti in pompa magna e si assiepò nella saletta per vedere quello che il nuovo prodotto era in grado di fare. La stampa, specializzata e non, segno con i suoi articoli entusiastici il successo di una presentazione e di un evento non voluto. In pratica, il nuovo computer fu letteralmente risucchiato dal mercato: si può dire che non fu venduto, fu solo comprato! ” Però non ci fu nulla da fare. "Vennero inferte anche delle ferite alla nostra identità. Si decise, in quegli anni, di mandare al macero la biblioteca Olivetti. Si voleva cancellare la memoria di Adriano Olivetti” dichiarò qualche annoi Franco Ferrarotti. " ... perchè vi è una categoria di imprenditori e di manager, quelli che preferiscono manovrare il denaro piuttosto che pensare alla miglior produzione possibile, che sono allergici alla creatività del fare. Così si aggiunsero ai dictat internazionali anche forti resistenze interne."<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihc-F9eJ_-36tBaBCkqjNoeaPWwrgBTShT3M67m4TE5IMh4nsXAqfZGWGaOF1TCBq9HDCW5PS2XY3x0E-oABTRt2TItNehDWqJRy2qmZD4J9Y70rnOYdmH5jefZ1z4WB2LGj3ZfRKjJQU/s1600/MarchionneSergio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1391" data-original-width="949" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihc-F9eJ_-36tBaBCkqjNoeaPWwrgBTShT3M67m4TE5IMh4nsXAqfZGWGaOF1TCBq9HDCW5PS2XY3x0E-oABTRt2TItNehDWqJRy2qmZD4J9Y70rnOYdmH5jefZ1z4WB2LGj3ZfRKjJQU/s400/MarchionneSergio.jpg" width="272" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sergio Marchionne</td></tr>
</tbody></table>
<b>Sergio Marchionne si era convertito all'auto elettrica.</b><br />
Il 1 Giugno l'ad di Fca si era recato a Balocco per presentare la relazione di apertura del Capital Market Day. In quell'occasione ha illustrato il piano industriale che, entro il 2022, dovrebbe sancire la rivoluzione tecnologica composta dall’elettrificazione dei motori e dall’autonomous driving. "L’elettrificazione costituisce il primo pilastro dell’edificio della nuova FCA. Sul versante industriale, l’obiettivo è quello di investire 45 miliardi di euro in tutto nei prossimi cinque anni: 9 miliardi sull’elettrificazione e 13,5 miliardi di euro nel rinnovo della gamma." In gennaio, al Salone di Detroit, aveva detto: " "Se qualcuno fa una supercar elettrica, la Ferrari sarà la prima: la faremo, è un atto dovuto. E sarà la più veloce sul mercato". E ancora: "Entro il 2025 “meno della metà” delle auto prodotte al mondo sarà totalmente a benzina o diesel, lasciando strada ai motori ibridi ed elettrici e le case automobilistiche hanno meno di un decennio per reinventarsi se non vogliono essere cancellate dai cambiamenti".
Nelle dichiarazioni dopo la scomparsa di Marchionne non ho sentito la stessa convinzione nonostante la continuità dichiarata dal novo AD Mike Manley, la disponibilità del Governo (Luigi Di Maio) a fare investimenti pubblici per favorire l'automotive elettrico in un contesto d'integrazione fra trasporto pubblico e privato. Nonostante che la Giunta Comunale di Torino abbia approvato un protocollo d’intesa che vedrà Città e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti collaborare per fare di Torino un laboratorio dove testare l’auto autonoma, mettendo a disposizione servizi innovativi strade e infrastrutture cittadine. In un contesto dove l'auto a guida autonoma si integra perfettamente con l'auto elettrica, con il car sharing, progetti di riconversione dei sistemi di approvvigionamento, produzione, accumulazione, utilizzo del''energia con emissioni zero.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzk32HeSCbWHT5MPTbUzcOA91ep0VuDPnxVSDns-6j0t02teGFId21c2b86BE1OYLY9zkL12dTNMY2ZZfNZs9-vAgNHQNydnqvyD5EXLJPwf3XMTqDLKIEsYC-M-OJcAlshAwjLwnP7WU/s1600/Tesla_SuperchargingStation.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="879" data-original-width="1600" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzk32HeSCbWHT5MPTbUzcOA91ep0VuDPnxVSDns-6j0t02teGFId21c2b86BE1OYLY9zkL12dTNMY2ZZfNZs9-vAgNHQNydnqvyD5EXLJPwf3XMTqDLKIEsYC-M-OJcAlshAwjLwnP7WU/s400/Tesla_SuperchargingStation.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una stazione di servizio per auto elettriche della Tesla</td></tr>
</tbody></table>
<b>Una trasformazione nell'economia dell'autoptraspoto, e non solo.</b><br />
Una cosa è certa: quella della transizione verso le auto elettriche sarà una rivoluzione planetaria paragonabile a quella dell'elettronica nel settore dell'automazione dell'ufficio. Una rivoluzione nelle tecniche produttive perché il motore elettrico è più efficiente, leggero, manutenibile, semplice e versatile del motore a scoppio. Una rivoluzione nel campo dell'energia perché le nuove batterie, che erediteremo dall'esplosione del numero degli smartphone, oltre ad alimentare le automobili serviranno da stabilizzatori delle reti elettriche e faciliteranno l'utilizzo delle fonti rinnovabili intermittenti come il solare fotovoltaico (i progetti di Tesla e Nokya ci dovrebbero illuminare). Una rivoluzione per la riduzione drastica dell'inquinamento e per l'efficienza energetica: il freno motore recupera l'energia e ricarica le batterie; le batterie delle automobili, collegate alla rete elettrica in garage, potranno essere utilizzate dalla rete elettrica come riserve, in casi di emergenza. Una rivoluzione nell'indotto della manutenzione perché la meccanica dell'auto elettrica è radicalmente diversa: scompariranno cilindri, pistoni, valvole, alberi di trasmissione, differenziali, cambi ecc. Ogni ruota avrà il suo motore e la spinta/frenata sarà sincronizzata elettronicamente. Una rivoluzione nell'utilizzo perché la guida autonoma con autopilota aprirà possibilità incredibili nel campo dell'utilizzo del mezzo, trasformando radicalmente tutte le attività che oggi prevedono
un guidatore umano. Le automobili saranno prevalentemente condivise e non in proprietà. Circoleranno per rispondere alla chiamata degli utenti e sosteranno in parcheggi temporanei (sosta breve) oppure in grandi parcheggi organizzati come i magazzini a Amazon, secondo la logica del percorso più breve. Sarà più facile l'integrazione dell'automobile con il trasporto pubblico veloce (tunnel metropolitani o interurbani) dove corrono navette porta automobile. Le navette porta-automobili potranno anche correre, a velocità supersonica, in sistemi Hyperloop oppure, più semplicemente, in treni ad alta velocità. Una volta arrivate a destinazione potranno essere lasciate alla rete pubblica che provvederà a smistarle ad altri utenti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFtRojo737T7F0B5GuMFHEEFRwYWTtLHwTKbHPoruN9crwRA3GIY2aCsql1arOEifWrA5Wu-VgHRkd-h991eWRoC5CS4hzCFtTqsfwIupYl7BmNbAhV5tiOE-n16TiCyuiaO9DdVvBo3c/s1600/180726SlittaPortaAutomobileTunnelMetropolitano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1365" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFtRojo737T7F0B5GuMFHEEFRwYWTtLHwTKbHPoruN9crwRA3GIY2aCsql1arOEifWrA5Wu-VgHRkd-h991eWRoC5CS4hzCFtTqsfwIupYl7BmNbAhV5tiOE-n16TiCyuiaO9DdVvBo3c/s400/180726SlittaPortaAutomobileTunnelMetropolitano.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Slitta porta automobile per tunnel metropolitano</td></tr>
</tbody></table>
<b>Una nuova organizzazione del lavoro, forse la più radicale.</b><br />
Non ci saranno più vigili urbani ma esperti nella gestione e nella programmazione dei flussi di traffico. L'intelligenza artificiale avrà un grande ruolo nella gestione. La getione avrà un must: ridurre gli incidenti stradali a numeri prossimi allo zero. Oggi più di un milione di persone perde la vita, ogni anno, per incidenti stradali. Senza contare lo stress nelle code, l'ansia di trovare un parcheggio, la perdita di tempo al volante. Tempo che si potrebbe dedicare al lavoro o al relax, magari con un bel libro o per fare conversazione. Non più autovelox, etilometri, multe, decurtazione di punti dalla patente.<br />
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<b>L'industria petrolifera sarà contro ma, questa volta, non dobbiamo mollare.</b><br />
Sergio Marchionne, alla fine, aveva capito tutto questo anche se, per anni, era stato un sostenitore convinto dei sistemi di autotrazione tradizionale. La fatalità l'ha escluso dalla gara. C'è d'augurarsi che la nuova FCA non voglia seguire le orme di Valletta che, nel 1964, convinse gli eredi di Adriano Olivetti ad disfarsi dei neonati calcolatori elettronici seguendo il destino delle calcolatrici meccaniche. I petrolieri faranno l'impossibile per impedire l'evoluzione ormai inevitabile. Trascineranno con loro alcune vittime. Speriamo che FCA resista.<br />
180726 Daniele Leoni
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-22912819557001315112018-07-11T18:43:00.000+02:002018-07-11T19:16:51.395+02:00Il sole in bottigliaLo scorso 7 Aprile 2018, Roberto Cingolani , vulcanico Direttore Scientifico dell' Istituto Italiano di Tecnologia, ha fatto il primo intervento della giornata di studio Sum02, la Leopoda del Movimento 5 Stelle, in memoria di Gianroberto Casaleggio. Non ha parlato di politica ma di scienza e di futuro. E' stato un intervento molto bello, pieno di idee suggestive e di ottimismo. Un intervento che ha influenzato tutta la giornata. Una giornata notevole e stimolante come la Leopolda di Matteo Renzi. E' disponibile il video integrale su Youtube, sia del singolo intervento che dell'intera giornata.
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKrXPKM2xO1HoEA5lAX7Fh9Ej147Dl0nsRD01YnUGVdOuFoqG1V5G5bnlReSVIS5GoBORLhFBsE1AqcL7YiHrNjDWC9e7Je5clvesHaAutwgjNlpKZFV3FH0Gyu2wLfaeJa__a59EFVLY/s1600/CingolaniRoberto-v.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1064" data-original-width="830" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKrXPKM2xO1HoEA5lAX7Fh9Ej147Dl0nsRD01YnUGVdOuFoqG1V5G5bnlReSVIS5GoBORLhFBsE1AqcL7YiHrNjDWC9e7Je5clvesHaAutwgjNlpKZFV3FH0Gyu2wLfaeJa__a59EFVLY/s400/CingolaniRoberto-v.jpg" width="311" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Roberto Cingolani Drettore Scientifico IIT</td></tr>
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<b>Un secondo tipo di scienza.</b><br />
Ad un certo punto Cingolani ha detto: " Fra cento, duecento anni andremo via dalla Terra. Quindi, oltre alla scienza per rimanere sul nostro pianeta in salute, ce ne sarà un'altra che ci consentirà di andare via. E' questo secondo tipo di scienza che bisogna assolutamente supportare perché è inerente al nomadismo della specie umana."
Poi ha abbandonato l'argomento per lanciarsi sulle affascinanti dissertazioni relative al genoma umano, le nuove frontiere della medicina, l'intelligenza artificiale e la robotica. Dissertazioni tutte centrate sulla prima faccia della medaglia, cioè la scienza che ci consentirà di rimanere nel nostro pianeta, in salute, nonostante l'esplosione demografica. Rimanere per gli anni sufficienti a che la tecnologia ci apra la strada verso la colonizzazione dello spazio cosmico.
Nessuno degli interventi successivi ha ripreso il tema dell'esodo. Non un commento della stampa nei giorni seguenti. E' come se l'umanità, dopo aver inventato miti per millenni, azzardato ipotesi fantasiose perché voleva regalarsi un sogno, ora che finalmente ha la possibilità di uscire dalla culla, ch'è in grado di muovere i primi passi oltre l'atmosfera del pianeta dov'è nata, sia ora vittima di un eccesso di prudenza. La comunità scientifica si comporta come se dovesse violare un tabù!
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigDb3CV0VrnZ8NR7-3bnIKcKL2kLghgdc9zo3TfbuRo7RSwuAoj0rAmyPMCqSek2tHAMDY-qtLK-0rxDgMiDYX9cPQlLDrH5QWh7kAYS97kgz7QKMcM-mZOkd-MGwjN65Phm68RiVyJi0/s1600/Crescita+Felice_smart-city-citt%25C3%25A0-del-futuro-9.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigDb3CV0VrnZ8NR7-3bnIKcKL2kLghgdc9zo3TfbuRo7RSwuAoj0rAmyPMCqSek2tHAMDY-qtLK-0rxDgMiDYX9cPQlLDrH5QWh7kAYS97kgz7QKMcM-mZOkd-MGwjN65Phm68RiVyJi0/s400/Crescita+Felice_smart-city-citt%25C3%25A0-del-futuro-9.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Smart City . Rappresentazione artistica</td></tr>
</tbody></table>
<b>la crescita felice.</b><br />
Ho rivisto il video "Gaia - The future of politics" che, dopo nove anni dalla pubblicazione, non sembra proprio farina del sacco di Gianroberto Casaleggio. E' un messaggio angosciante, compreso il sottofondo musicale. Siccome venne presentato come video sperimentale e provocatorio, penso proprio che quell'esperimento non sia riuscito. Meglio Sum02, con il suo messaggio positivo e fiducioso sul futuro. Gli interventi sono tutti tesi verso un buon futuro, fatto di ricerca e di sintesi. Così il capitolo dell'energia insiste sulla rete dove i produttori di elettricità saranno anche gli stessi consumatori, dove ogni casa sarà una piccola centrale fotovoltaica, con i pannelli sul tetto e le nuove batterie per l'accumulo (della Tesla?) nel garage, che sopperiranno quando il sole non c'è. Non solo: pannelli e batterie saranno collegati anche in rete per mettere a disposizione il surplus, sia di generazione che di capacità di accumulo. Batterie pronte a fornire l'alto amperaggio per ricaricare in pochi minuti l'automobile elettrica del parco condiviso "Car Sharing". E guarda caso, quando la batteria dell'automobile è attaccata alla presa di ricarica, anche quella batteria può far parte della rete elettrica condivisa da cui la rete può prelevare in caso di criticità.
Qualcuno potrebbe dire che l'architettura necessaria è troppo complessa! Troppo complessa? Basta progettare le giuste centraline perché tengano i componenti della rete in equilibrio, gestiscano le priorità e li tengano a disopra di una soglia minima di efficienza. In questo modo sarebbero ridotti drasticamente gli sprechi. Non dovremo ricorrere alla decrescita ma potremo, secondo natura, continuare a crescere.
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<b>L'assurdo del problema idrico.</b><br />
Il nostro pianeta è coperto d'acqua per il 71%. Qualcuno potrebbe dire che l'acqua del mare è salata e noi abbiamo bisogno d'acqua dolce. Oggi, con una membrana porosa dotata di particelle nanofotoniche in fondo a un contenitore trasparente (70x25 cm.), è possibile dissalare sei litri d'acqua ogni ora, quando c'è il sole. Con i nuovi materiali il problema idrico è completamente risolto, basta volerlo. Era possibile anche prima: Israele, che ha trasformato in giardino il suo pezzo di deserto, è li, davanti ai nostri occhi, a dimostrarlo. Oggi è molto più facile. La stessa cosa si potrebbe dire per la depurazione delle acque inquinate. La plastica biodegradabile è facile da produrre perché possa rimpiazzare tutta la plastica nociva. Il metodo per ripulire la poltiglia di plastica che deturpa gli oceani esiste usando milioni di contenitori robotizzati e un po' d'organizzazione. L'importante destinare all'inceneritore tutto ciò che non è biodegradabile. All'inceneritore o ad un riciclo che non faccia finire di nuovo in mare la plastica.
Le discariche vanno abolite. Gli inerti vanno tutti separati e riutilizzati. E gli inceneritori vanno dotati di filtri e altri sistemi di abbattimento che riducano a zero l'impatto ambientale. Le tecnologie oggi ci sono! E la CO2? Se si ripuliscono gli oceani dando respiro al fitoplancton, se si ripristinano gli alberi in una logica di biodiversità agricola, di equilibrio idro-geologico e in funzione del verde urbano, c'è la fotosintesi clorofilliana, che funziona sulla Terra fin dalle prime forme di vita (è più antica di quanto si pensava). Ovviamente i combustibili fossili vanno dismessi. Rimane da vedere se è meglio utilizzare ancora il metano perché è il risultato di un'attività geologica (non fossile). Se non si brucia, fuoriesce incombusto in atmosfera con un effetto serra venti volte quello della CO2. Il metano che gorgoglia nei fondali marini si deposita sul fondo come clatrato idrato.
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGBfoQOwX8Rub-PnhIquawAPZBa3j9d5DsOIHv4QhXbmurDb_snHdL3MQP0TQqkXDGKcGl2Si6tYDGUqLA6chav1W1MemOhFlPVZDhDzHBWyzG2-_OVKbMBu6lcuZZOoz4qaDkl2wTYXI/s1600/EnlightenmentBN-XJ932_ENLIGH_IM_20180208163555.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="821" data-original-width="1600" height="205" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGBfoQOwX8Rub-PnhIquawAPZBa3j9d5DsOIHv4QhXbmurDb_snHdL3MQP0TQqkXDGKcGl2Si6tYDGUqLA6chav1W1MemOhFlPVZDhDzHBWyzG2-_OVKbMBu6lcuZZOoz4qaDkl2wTYXI/s400/EnlightenmentBN-XJ932_ENLIGH_IM_20180208163555.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'illuminismo di Steven Pinker secondo il Wall Street Journal</td></tr>
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<b>Eppur bisogna andare.</b><br />
Tutte le vecchie dottrine politiche sono crollate. Giustamente crollate perché diventate sterili. Ciò che rimane è la prevalenza del buon senso, e non è poco. L'unico problema che la tecnologia non può risolvere è l'aumento della popolazione. Il buon Gianroberto fece una buttata, nel video Gaia, che fece parecchio incazzare: "... nel 2020, con la terza guerra mondiale, la popolazione crollerà a un miliardo di abitanti!" Meglio Sum02, che ha un altro modo di far tornare i conti, cioè dando per acquisito l'incremento della popolazione. Lo potremo rallentare un po' questo incremento. Ma, alla fine, dovremo seguire il più nobile degli istinti dell'Homo Sapiens, quello che lo ha portato dagli alberi alla savana, dall'Africa al resto del pianeta.
Caro Roberto Cingolani, dobbiamo avere coraggio! I nostri amici del PD sono riusciti a litigare perché L'ENEA ha assegnato al centro di Frascati la parte italiana delle attività per lo sviluppo di ITER, il progetto mondiale per la fusione nucleare. Secondo Fabiano Amati, avvocato, brindisino, già assessore regionale ai Lavori pubblici e attuale presidente della Commissione regionale bilancio Puglia, si doveva fare a Brindisi. Interessante questa polemica, a rovescio. Una novità per l'Italia che ha assassinato la propria industria nucleare, nella quale eravamo i primi nel mondo. Interessante perché è l'ennesima dimostrazione che la fiaccola dell'illuminismo nostrano, quello di Steven Pinker, non è ancora spenta. Abbiamo fatto un gran esercizio di utilizzo razionale del sole per la nostra rete elettrica terrena. Ma non si siamo dimenticati che, per conquistare la fascia degli asteroidi dove estrarre le materie prime per la futura società interplanetaria, ci vuole il sole in bottiglia. Un sole in bottiglia da portarsi dietro sempre e comunque oltre l'orbita di Giove. Nella mia maniacale ricerca dei riscontri navigando in Internet, per capire meglio e scansare le fake news, mi sono imbattuto in una piccola industria canadese. E' la General Fusion, vicino a Vancouver.
Il reattore di General Fusion funziona grosso modo come un motore diesel. In un veicolo diesel, l'aria viene compressa nella camera da un pistone. Il carburante viene quindi iniettato nella camera e, quando incontra l'aria altamente pressurizzata, si accende. Quando il carburante brucia e si espande, spinge indietro il pistone. Il reattore dei canadesi funziona in modo simile. L'idrogeno gassoso viene riscaldato a temperature molto elevate e viene iniettato in una camera. Il metallo liquido circonda il plasma ed è compresso da centinaia di pistoni. Quella compressione spinge il plasma in condizioni di fusione, riscaldando il metallo liquido attorno ad esso. Il calore viene quindi utilizzato per produrre elettricità. Sono cinquanta persone e sono molto avanti. Come spesso à successo nella storia della scienza potrebbero sorprenderci.
Mi ricordo, negli anni 80, il mio BBS (Bulletin Board System) che consentiva il collegamento e la condivisione dati con altri BBS via modem, facendo un numero telefonico seguito da una stringa AT. Tutti gli altri usavano il fax. Secondo me il fax era una strumento stupido. La trasmissione dati via BBS era molto più intelligente. Però col fax la comunicazione era istantanea e planetaria e, dopo un paio d'anni, il fax ce l'avevano tutti, anch'io. Internet sarebbe nata dieci anni dopo e i BBS lo usavano solo gli smanettoni. I canadesi della General Fusion stanno facendo il fax della fusione nucleare. Si accettano scommesse.<br />
180611 Daniele Leoni
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-33024641883469181402018-06-16T12:57:00.003+02:002018-06-17T18:04:14.583+02:00GIGA CITY<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO2ZcF-VTe5fh26gei2BykclzVS3iZRuD3R4k_4WGrrDFbNqX-jB59niFZ6sW9jtAoTew9kptEAWWnBFW7J3JxMKUdGv0sYfDg6O_KWK9qpyJfJeUHeyyzM_dQS188vV6vY5_igjqgR1Y/s1600/mattarella-conte.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1075" data-original-width="1600" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO2ZcF-VTe5fh26gei2BykclzVS3iZRuD3R4k_4WGrrDFbNqX-jB59niFZ6sW9jtAoTew9kptEAWWnBFW7J3JxMKUdGv0sYfDg6O_KWK9qpyJfJeUHeyyzM_dQS188vV6vY5_igjqgR1Y/s400/mattarella-conte.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sergio Mattarella e Giuseppe Conte</td></tr>
</tbody></table>
<b>Il Presidente Giuseppe Conte</b> ha un bel modo di fare e potrebbe sorprendere per capacità e qualità inaspettate. Mettere d'accordo la Lega con il multicolore universo dei 5 Stelle è impresa ardua ma non disperata. Gli avvenimenti di queste ore sono l'occasione per una prima riflessione.
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<b>Il giullare è diventato filosofo, politico, sapiente.</b>
Il guaio è che si chiama Beppe Grillo. Se avesse avuto un altro nome io mi sarei subito fatto catturare dalle idee, dalle visioni che, da qualche mese, possiamo legger nel suo blog. Io, Beppe Grillo, l'avevo rifiutato. Poteva dire o scrivere qualsiasi cosa ma per me era una buffonata. Debbo dire che non è tutta colpa mia. Gli slogan No Tav, No Vax, No Inceneritori, No Trivelle fanno parte della sua storia. Anche del presente per molti dei suoi. Lui, qualche anno fa, odiava i calcolatori in modo viscerale tanto da farli a pezzi durante gli spettacoli. Per non parlare degli insulti a Bettino Craxi, che era ed è il mio punto di riferimento di socialista liberale.
Poi, qualche tempo fa, mentre cercavo le ultime notizie su Yuval Noah Harari, ho trovato un suo articolo sul blog di Beppe Grillo. L'ho letto e ho subito notato che era stato tradotto in un italiano stupendo. Poi, incuriosito, mi sono guardato attorno, e ho trovato un repertorio eccezionale. Un sacco di idee che assomigliano alle mie: riflessioni sulle città del futuro, un buon rapporto con l'intelligenza artificiale, la robotica vista come una prospettiva di liberazione dell'uomo dalla schiavitù, una riflessione sui detriti spaziali e sulla necessità di ripulirli. Soprattutto la consapevolezza che il compromesso fra diversi arricchisce, quando i diversi sono in buona fede. Se i diversi hanno tante idee giuste e alcune idee sbagliate, è possibile che le idee sbagliate si elidano a vicenda. Un esempio di idee sbagliate? Usare la plastica non biodegradabile, riciclata, in edilizia, per i manti stradali, per la pacciamatura degli orti. Prima o poi finisce in mare. Forse è meglio l'inceneritore!
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<b>Il dilemma dei migranti e del traffico di esseri umani.</b>
Una cosa è certa: i trafficanti di uomini fanno opera di persuasione fra le loro vittime le cui famiglie raccolgono i soldi per la traversata secondo una logica equivoca e truffaldina. Il profugo raggiunge il Paese di destinazione e si organizza subito per raccogliere i soldi da restituire con qualsiasi mezzo. Per aver salva la vita il profugo spesso contrae un debito anche con gli stessi trafficanti che vengono pagati due volte. I trafficanti tengono in ostaggio figlie e sorelle per garantirsi il pagamento. Le attività a cui le vittime sono destinate per recuperare il denaro vanno dall'accattonaggio, alla prostituzione, allo spaccio di droga, alla schiavitù in imprese colluse. Alcuni fortunati colgono l'occasione di un lavoro regolare ma spesso non è sufficientemente redditizio per pagare il debito. C'è il sospetto che ogni nuovo profugo che arriva sia costretto, suo malgrado, ad alimentare questo giro. Allora conviene tenere i profughi in centri d'identificazione per essere avviati ad un lavoro regolare in un Paese dell'Unione Europea disponibile ad accoglierli. Ma sia chiaro: l'obiettivo primario non si deve limitare all'assistenza umanitaria ma questa deve essere parallela allo sradicamento delle mafie che sfruttano i disperati. Che i profughi vengano smistati trasferendoli in navi militari, come sta capitando nel caso dei 629 della Aquarius con destinazione Spagna, può essere funzionale a una prima selezione e dissuasione degli infiltrati. E' un metodo che potrebbe diventare prassi europea. Mi auguro che ci possano essere sviluppi positivi condivisi.
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv7MIiXFcgF66V6ZGhD1fXFrHJDmVOlbde4oJKii2aaGt4rlZCo6KWbx1epOMKiGHnk94RrfJW4fpc5sWiBMkJuPRvcAmqgBaZYcb1f-nAxoH8GX5Wa3W9pVq1tuf8NU0Jh1sLU_QGhj4/s1600/Hyperloop2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="661" data-original-width="1600" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv7MIiXFcgF66V6ZGhD1fXFrHJDmVOlbde4oJKii2aaGt4rlZCo6KWbx1epOMKiGHnk94RrfJW4fpc5sWiBMkJuPRvcAmqgBaZYcb1f-nAxoH8GX5Wa3W9pVq1tuf8NU0Jh1sLU_QGhj4/s400/Hyperloop2.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una rappresentazione artistica di Hyperloop</td></tr>
</tbody></table>
<b>Trasporti e mobilità.</b>
Da che mondo è mondo i flussi migratori sono consistenti. Un tempo erano l'unica occasione per fare nuove esperienze e per cogliere nuove opportunità. Erano occasione per l'arricchimento di chi si muoveva e della comunità che ospitava. Un arricchimento reciproco. Oggi, con l'avvento del telelavoro e del tele-apprendimento, non è più necessariamente così. In teoria si possono seguire corsi universitari , fare riunioni e lavorare senza spostarsi fisicamente. Però, per essere stimolati e ricevere gli stimoli che scatenano la creatività, la fiducia e la condivisione ci vuole il rapporto fisico. Se ti devi fidare di qualcuno o condividerne l'entusiasmo devi sentirne le vibrazioni. Ed è difficile trasmetterle con Skype. Siccome i rapporti istantanei con Internet sono planetari, anche gli spostamenti debbono essere facili e velocissimi. Così, in California, si sperimenta Hyperloop, si immaginano decine di livelli sotterranei di tunnel dove le navette con le auto private e i minibus viaggiano a duecento all'ora; salgono e scendono dalla superficie con appositi ascensori. La città di Chicago ha commissionato i primi tunnel per le navette alla Boring Company di Elon Musk. Noi invece litighiamo ancora sull'alta velocità ferroviaria e sui tunnel autostradali. Saprà il Governo Conte fare il salto di qualità?
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMXDdxE4yjajDW0wCqK92imX0wqUXHRdNCfHa0TwES1iGlBKiplYfoOMZPs1cvgCO1UjEaq4KXo7h-QN5TVRDc_vKK25gj8tPDs4zvnLGlxZgVnFmnkitjUY13_on48Kxs127kB8ef87k/s1600/180616BoringChicago1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMXDdxE4yjajDW0wCqK92imX0wqUXHRdNCfHa0TwES1iGlBKiplYfoOMZPs1cvgCO1UjEaq4KXo7h-QN5TVRDc_vKK25gj8tPDs4zvnLGlxZgVnFmnkitjUY13_on48Kxs127kB8ef87k/s400/180616BoringChicago1.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un rendering del progetto della Boring Company per Chicago</td></tr>
</tbody></table>
<b>Ferro, gomma, infine si ritornerà alla slitta.</b>
Due pertiche unite per sostenere un carico, trainate da un bue o da un cavallo a mo' di slitta, furono il primo mezzo di trasporto. Le ruote furono inventate settemila anni fa dai Sumeri. Ricavate da tronchi d'albero, le prime ruote erano di legno massiccio. In epoche successive comparvero i cerchioni di metallo, i mozzi di metallo accoppiati con perni, sempre di metallo, e i raggi di legno per le carrozze leggere. Poi nacque la ferrovia e arrivarono le ruote di ferro su binari di ferro . Le strade furono coperte d'asfalto per ruote più efficienti coperte di gomma. Nei progetti californiani di tunnel sotterranei e di Hyperloop non ci sono più le ruote ma torna la slitta, sospesa su guide da un campo magnetico. Nessun attrito, nessuna vibrazione, altissima velocità e silenzio perfetto. Lo scenario della superficie del pianeta, a fine secolo, dovrebbe essere un grande giardino, grandi aree metropolitane intercalate con aree coltivate e parchi naturali. Le strade tradizionali dovrebbero essere essenzialmente extraurbane e destinate a percorrenze medie con mezzi di trasporto elettrici a guida autonoma. Le aree metropolitane non dovranno più sopportare il traffico caotico e il parcheggio selvaggio. Saranno prevalentemente pedonali. Ci saranno le auto, obbligatoriamente elettriche, prevalentemente pubbliche e dotate di autopilota, predisposte per immettersi nel flusso di circolazione fatto di navette, tunnel sotterranei e superficiali destinati alle lunghe percorrenze e all'alta velocità.
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLvr11W48i-SG2DqVfw45tfOqdJt3I2iDJqCxynkTewg5srouKyUWHJNh4apFWR2uo53bGEz_0NCVwdqM3lMcl7xbybozaxwOByp97eQWJjwqkRElKyB8XA6MQ4Ao_r_WH-SFp0Fda-40/s1600/StazioneSpaziale_phoenix_station_by_glennclovis-d6v3c7m.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1600" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLvr11W48i-SG2DqVfw45tfOqdJt3I2iDJqCxynkTewg5srouKyUWHJNh4apFWR2uo53bGEz_0NCVwdqM3lMcl7xbybozaxwOByp97eQWJjwqkRElKyB8XA6MQ4Ao_r_WH-SFp0Fda-40/s400/StazioneSpaziale_phoenix_station_by_glennclovis-d6v3c7m.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La rappresentazione artistica di una futura città orbitale.</td></tr>
</tbody></table>
<b>.Volare.</b>
Nel 1903 i fratelli Wright alzarono in volo il primo aeroplano. Solo 66 anni dopo, tre astronauti raggiunsero la Luna. Per cinquant'anni, a partire dal 1973, quando terminò la breve serie di voli lunari, nei trasporti aerei tutto sembrò fermarsi. Perfino l'aereo supersonico Concorde venne ritirato dal servizio quindici anni fa.
Però, a partire dal 1973, cominciò a prendere forma l'informatica distribuita, con i piccoli calcolatori che sono andati via via dilagando per entrare, prima nelle case, poi nelle tasche degli uomini e delle donne di tutto il mondo. I comandi analogici dei mezzi aerei sono stati sostituiti da servo meccanismi comandati da centraline a logica programmabile, integrate fra di loro e con sistemi di supervisione locali o remoti. L'atterraggio verticale del primo stadio del Falcon di SpaceX non sarebbe stato possibile con la tecnica del Saturno 5 delle missioni Apollo. I calcolatori degli anni 60 erano enormi e spaventosamente lenti. Non esisteva telemetria e nessuno dei ritrovati che oggi consentono il volo aereo in assoluta sicurezza. E nemmeno i materiali compositi oggi utilizzati per fabbricare i motori a reazione.
Tutto lascia presagire che il grande balzo per trasferire fuori dell'atmosfera, in orbita bassa, alcune attività industriali, sia imminente. Si perché ora ci sono le tecnologie, la robotica industriale, il telecontrollo e l'intelligenza artificiale. Il loro primo compito potrebbe essere quello di ripulire l'orbita bassa dai rottami dei vecchi satelliti, vettori, componenti a perdere. Tutti questi rottami potrebbero essere concentrati in un'orbita circoscritta e successivamente "divorati" da una stazione di separazione e riciclaggio per essere trasformati in polveri per un utilizzo futuro, sempre in orbita. Però, parliamoci chiaro, non solo non abbiamo ancora incominciato a ripulire i rottami esistenti, ma continuiamo a lasciare altri rottami ogni nuovo lancio. L'agenzia Spaziale Italiana dovrebbe farsi parte diligente per questa ecologia orbitale. Fino a quando non potremo riciclare i rottami, facciamoli almeno incenerire con una traiettoria di impatto con l'atmosfera.
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHz3MamNS-2s9GhNzRFPNR0YLW042deNszTEhwY5pfmGUtfuHhJqhO3yCBIkWh53m_t5azeR4SThy1QDVwSicAqKlsb4LCmfiDkgzKMoWQowVIItYVNt4e1P6hafG5FZ-6qa29iWUNGwQ/s1600/180616OrtoIdroponico.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1263" data-original-width="1600" height="315" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHz3MamNS-2s9GhNzRFPNR0YLW042deNszTEhwY5pfmGUtfuHhJqhO3yCBIkWh53m_t5azeR4SThy1QDVwSicAqKlsb4LCmfiDkgzKMoWQowVIItYVNt4e1P6hafG5FZ-6qa29iWUNGwQ/s400/180616OrtoIdroponico.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un orto irdoponico, una tecnica di coltivazione sempre più frequente.</td></tr>
</tbody></table>
<b>Lavorare sulla Terra in funzione dello spazio.</b>
Si manifestano tendenze che ci porteranno verso la colonizzazione del Sistema Solare (rottami permettendo).
Un esempio è l'agricoltura idroponica che sta diventando un settore produttivo fiorente perché è pulita, facilmente isolabile all'ambiente esterno (cioè da intemperie e parassiti), facilmente adattabile alla coltivazione e alla raccolta completamente robotizzata. Quando penso a questa tecnica mi vengono in mente gli schiavi umani immigrati usati per un'agricoltura tradizionale a basso costo che alcuni imprenditori agricoli vorrebbero contrapporre alla robotizzazione: schiavitù contro robotizzazione! ... Sono sicuro che le nuove tecniche di coltivazione avranno partita vinta, non solo perché costano pochissimo ma anche perché sono modulabili, cioè replicabili in varie dimensioni, fino al kit da mettere nel terrazzo dell'appartamento. Potrebbe succedere, nel caso dell'orticoltura idroponica distribuita, la stessa cosa che è successa per il software dei telefonini: migliaia di app create da giovani creativi, in continua evoluzione, distribuite in via telematica. Il modulo di coltivazione potrebbe essere parametrizzato per la personalizzazione del ciclo, delle temperature, dalla luce, della ricetta dei nutrienti sciolti in acqua e, naturalmente, delle sementi utilizzate, anche OGM (ma non coperte da brevetto delle multinazionali). Così ognuno si potrebbe cimentare per il proprio particolare tipo di pomodoro, melanzana, zucchina, peperone. Potrebbe proporlo in rete corredato dalla ricetta idroponica di produzione.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMER5iZzAPlgHmtb2rDXkK_h4TYxmFZqQTduQ9bNTyVq0ZULWcXvbfBIceAVyaInesi6ZSoGyj1O5zlk-y-2t2K2SsBTMKqEErJruV8iJXcKahvreN1s57Bf055M-1gKerxp_FGexYO0E/s1600/GiardiniPensili_25_SKY_FOOTBRIDGES.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMER5iZzAPlgHmtb2rDXkK_h4TYxmFZqQTduQ9bNTyVq0ZULWcXvbfBIceAVyaInesi6ZSoGyj1O5zlk-y-2t2K2SsBTMKqEErJruV8iJXcKahvreN1s57Bf055M-1gKerxp_FGexYO0E/s400/GiardiniPensili_25_SKY_FOOTBRIDGES.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un esempio di orti e giardini metropolitani.</td></tr>
</tbody></table>
La stessa cosa potrebbe succedere nel campo della la carne sintetica, con tessuti animali coltivati in vitro, dotati delle caratteristiche nutrizionali ed organolettiche derivate dalla partecipazione-competizione diffusa per ottenere il risultato migliore. Per la gioia dei buongustai e degli animalisti. Con buona pace degli allevatori di animali vivi, spesso gonfiati di estrogeni, destinati ad un'esistenza grama per poi finire al macello.
Un altro esempio è quello della metallurgia dove la parte più avanzata è la produzione di polveri destinate alla stampa 3D di parti speciali. La tecnica consente di realizzare componenti leggere e molto resistenti alle sollecitazioni e alla temperatura, impossibili da ottenere con la metallurgia tradizionale. Sono strutture il cui interno è a nido d'ape. Dove lo strato superficiale ha una composizione e un trattamento tale da resistere ad altissime temperature, come nel caso degli ugelli dei motori a getto. La progressiva dimestichezza dell'industria aerospaziale con le tecniche di stampa 3D ha provocato anche l'abitudine a fabbricare, in loco, parti di ricambio da sostituire a quelle rotte o usurate, utilizzando una stampante 3d col file del modello originale. Immagino che, in futuro, possano essere parecchi i casi, nel mercato consumer, dove sia conveniente avere un archivio di modelli destinati a macchine utensili per la loro riproduzione espresso, al posto di un magazzino ricambi.
Nel mondo dell'editoria è ormai possibile ottenere un libro di carta, stampato espresso dal venditore-editore attrezzato. Ciò significa che, fra pochi anni, non ci saranno più libri esauriti e tutto lo scibile umano sarà disponibile per la consultazione online e per la distribuzione.
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg28JB1zqqPrAMYPJ057AWwKrUaaPajLmBBbLq9J2sTmNaQEmJy2lWWbfr5KLtI3SMyonftlA74hnRyDMbmUM-SUCBRkLlbGs8ZkhrSCH0Q-RWyFBi9Du_WaYJxSbcOGAh5wL2Q3w_LSp8/s1600/180616GrilloBlog.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg28JB1zqqPrAMYPJ057AWwKrUaaPajLmBBbLq9J2sTmNaQEmJy2lWWbfr5KLtI3SMyonftlA74hnRyDMbmUM-SUCBRkLlbGs8ZkhrSCH0Q-RWyFBi9Du_WaYJxSbcOGAh5wL2Q3w_LSp8/s400/180616GrilloBlog.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Uno sguardo su http://www.beppegrillo.it/</td></tr>
</tbody></table>
<b>Città del futuro.</b>
Nel Blog di Beppe Grillo c'è un bel articolo che ipotizza lo sviluppo, in mare, di città galleggianti. Se la popolazione mondiale continua a crescere, l'idea non è così stravagante. Però bisogna andare oltre, verso le città orbitali. Io, fin da ragazzo, ho sempre pensato allo spazio (1). I pentastellati, dopo la riconversione del blog di Beppe Grillo, hanno fondato il Blog delle Stelle, un nome un po' più intrigante di quello dell'insegna degli hotel extralusso (2). Così mi sono iscritto. Poi, siccome mi incuriosisce molto la piattaforma Russeau, mi sono iscritto anche a quella. Hanno voluto la copia dei miei documenti d'identità e un impegno a condividere i principi ispiratori che, sostanzialmente, sono quelli che propose Adriano Olivetti settant'anni fa. Non ho avuto difficoltà. Poi ho pensato: " ... tanto mi cacciano via subito!" Staremo a vedere.
Con Russeau c'è la possibilità di lanciare nuove idee. Mi è venuto in mente di rielaborare l'idea del Ponte di Messina con un Hyperloop fra Milano e Palermo. Proporre la riconversione dell'Ilva di Taranto per finalizzarla alle polveri per la stampa 3D. A Taranto, connesso al Hyperloop, si potrebbe fare anche uno spazioporto da destinare al balzo orbitale fra l'Italia e Chicago, così da facilitare la collaborazione per i tunnel della futura metropoli. Faremo anche noi un'unica grande metropoli che unirà Messina, Reggio e Taranto. Faremo il satellite tecnologico creativo della Silicon Valley, che potrebbe ospitare, fra l'altro, la Gigafactory italiana delle Battery Pack. Quanti punti di PIL vale questa idea? Ne potrebbe parlare, Giuseppe Conte, con Donad Trump nel prossimo incontro alla Casa Bianca, coinvolgendo anche Elon Musk?<br />
180616 Daniele Leoni
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1) IL PARTITO DEGLI ASTRONAUTI -<a href="http://danleoni.blogspot.com/search?q=partito+astronauti" target="_blank"> http://danleoni.blogspot.com/search?q=partito+astronauti</a><br />
2) OFFICINE ORBITALI -<a href="http://danleoni.blogspot.com/2017/05/il-rinascimeto-di-chi-sa-andare-oltre.html" target="_blank"> http://danleoni.blogspot.com/2017/05/il-rinascimeto-di-chi-sa-andare-oltre.html </a>Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-58204079336535978302018-05-30T09:06:00.001+02:002018-05-30T15:50:38.560+02:00LA COERENZA LIQUIDA BATTE LA SINDROME DI BARABBA.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsv8Xc-kird6717c_z5OsEoNqa9dvy75QbuR7q67fF33uK6VKZl8pEAAEyOZw-oARwtLWm8kxUqI8mbSBSoj6QHriTlKYptV5AXOVIyNBGX59gJBJ1eEQl_hEZ7TDGScuWsK_Qelm2rAI/s1600/MattarellaDiMaio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1075" data-original-width="1600" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsv8Xc-kird6717c_z5OsEoNqa9dvy75QbuR7q67fF33uK6VKZl8pEAAEyOZw-oARwtLWm8kxUqI8mbSBSoj6QHriTlKYptV5AXOVIyNBGX59gJBJ1eEQl_hEZ7TDGScuWsK_Qelm2rAI/s400/MattarellaDiMaio.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sergio Mattarella riceve Luigi Di Maio</td></tr>
</tbody></table>
Purtroppo Giuseppe Conte non ha avuto il coraggio di osare. Non ha dimostrato sufficiente autonomia per accettare la correzione alla lista dei ministri richiesta dal Presidente della Repubblica, andare cioè al voto di fiducia con la compagine concordata meno un nome. Se l'avesse fatto probabilmente il suo Governo sarebbe passato nonostante le ire di Matteo Salvini (che poi, alla fine si sarebbe accomodato) e tutti oggi sarebbero al lavoro per realizzare l'ambizioso programma Lega e 5 Stelle.
Eppure la Costituzione riconosce al Presidente incaricato questo ruolo come dà al Presidente della Repubblica la facoltà di interferire sulla lista dei ministri. In caso di mancata fiducia del parlamento il Governo sarebbe rimasto comunque in carica fino a nuove elezioni.
Capisco Salvini che ha intravisto la possibilità di rompere sul nome di Paolo Savona, sventolando la bandiera anti Euro senza essere sottoposto alla prova di Governo, incassando così un maggiore consenso elettorale senza pagare pegno. Non capisco invece i 5 Stelle che da nuove elezioni hanno tutto da perdere mentre il loro terreno più favorevole è quello costruttivo e programmatico, forti del loro 34%.
Beppe Grillo diventa filosofo.
Mi ha favorevolmente impressionato l'evoluzione post elettorale di Beppe Grillo, con il suo nuovo blog pieno di riflessioni ad altissimo livello sui temi cruciali del nostro tempo. Confesso di non aver mai avuto grande simpatia per lui a causa della sua antica superficialità, della violenza del suo linguaggio, della impostazione anti tecnologica ed anti industriale delle sue rivendicazioni. Ma leggendo quello che oggi scrive (e che ospita nelle pagine di <a href="http://beppegrillo.it/">beppegrillo.it</a>), ho trovato un uomo nuovo, non più comico, ma filosofo e fine pensatore visionario. Diversamente da quanto ha sempre fatto la sinistra, non ho trovato nel suo recente pensiero la vena luddista. Anzi, quando affronta i temi dell'ecologia e della sostenibilità, tende a privilegiare le soluzioni nelle quali l'uomo è attivo con i risultati delle ultime ricerche, dove i robot e l'intelligenza artificiale hanno un grande ruolo. Quando affronta i temi dell'occupazione non contrappone l'uomo alle macchine e tende ad immaginare una terra futura dove la felicità umana si realizza liberandosi dalla fatica. In un recente articolo, dove presenta il libro di Gilbert Welch Sovradiagnosi, affronta il problema degli eccessi del sistema sanitario a favore degli interessi dell'industria farmaceutica: lo affronta in modo asciutto, efficace ed equilibrato, senza eccessi. Ha dato spazio a SpaceX per i progetti spaziali, le idee di nuova mobilità sulla Terra con le auto elettriche a guida autonoma e Hyperloop. Ha affrontato, in modo corretto, il problema della spazzatura in orbita, e raccontato le novità dell'economia cinese ... Insomma, una bella evoluzione. <br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw6mwcOSDv6c72pfKd2CBxVQLdeTCt3iqoUHEfUVXqIXie38r8gZuxS_KygaGUqk0u8lR4pziz5zsTgtA-DqdXUi-t9qx1DtlwTG9Qo4aKksve1sbFS0D837WnHe36W_URQGuu2MyJ2mc/s1600/SalviniCorazzieri.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1068" data-original-width="1600" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw6mwcOSDv6c72pfKd2CBxVQLdeTCt3iqoUHEfUVXqIXie38r8gZuxS_KygaGUqk0u8lR4pziz5zsTgtA-DqdXUi-t9qx1DtlwTG9Qo4aKksve1sbFS0D837WnHe36W_URQGuu2MyJ2mc/s400/SalviniCorazzieri.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Matteo Salvini al Quirinale</td></tr>
</tbody></table>
<b>I servizi Internet di Casaleggio.</b>
Incuriosito sono andato a visitare la piattaforma Internet Russeau della Casaleggio. Premetto che non sono moralista sul fatto che una società privata fornisca servizi ad una formazione politica e ne sia comproprietaria. Non lo sono per i 5 Stelle come per Forza Italia che si appoggia sulla Fininvest. È l'intreccio economico e sociale che cerca forme nuove per la politica. L'importante è che vengano rispettate le regole della trasparenza e dell'onestà. Ci vogliono però nuove regole, nuove garanzie che impediscano l'arbitrio e i soprusi. Ebbene debbo ammettere che l'architettura di Russeau è molto efficace, non è ingombrante e stimola la partecipazione. E' una cosa seria, ancora un po' rudimentale, suscettibile di evoluzioni. Lascia spazi di libertà. Rispetto al sistema Bob del PD è un altro mondo. Navigando in Russeau si sente l'eredità di Adriano Olivetti, la sua visione d'impresa, di movimento e di comunità.<br />
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<b>Una possibile sintesi fuori dai vecchi schemi.</b>
Così mi sono convinto che, alla fine, i saggi criteri della democrazia rappresentativa e la flessibilità dettata dalla necessità del risultato potrebbero prevalere. Che il Governo Lega e 5 Stelle può essere molto positivo e benefico per l'Italia. Nelle nostre città è palpabile il malessere delle persone perbene per il dilagare della delinquenza, per l'arroganza di ospiti immigrati che non accettano la nostra cultura e pretendendo d'imporre la loro. Qui nasce il consenso per la Lega. Però le soluzioni prospettate dalla Lega contro questo fenomeno sono odiose e incivili. Non tiene conto che anche noi siamo stati un popolo di migranti e che l'immigrazione è necessaria per la nostra economia. La Lega è molto sensibile ai bisogni e ai meriti del ceto medio produttivo, all'efficienza nella pubblica amministrazione, all'eliminazione degli sprechi. I 5 Stelle vogliono invece una comunità di uguali, mettono in primo piano i diritti della parte debole e la sobrietà dei dirigenti pubblici e privati. Entrambi non hanno paura delle nuove tecnologie e vedono bene alleanze internazionali più aperte verso la Russia, Cina e i paesi amici del mondo arabo. Lega e 5 Stelle, se lavorano insieme con la voglia di produrre un buon risultato, elimineranno le incongruenze dei rispettivi programmi, smusseranno gli angoli per vincere la scommessa del salto di qualità del Sistema Paese. Potrebbero anche far scoccare la scintilla di una crescita potente dell'Italia e, con l'Italia, dell'Europa. L'evoluzione del comportamento di Luigi Di Maio e l'emergere dei più dialoganti nei 5 Stelle fanno ben sperare. Anche il Movimento può evolvere nel senso di quell'illuminismo sostenuto da Steven Pinker (Enlightenment Now), di cui anche Adriano Olivetti fu precursore ma vittima dei poteri forti dei primi anni 60, ben più feroci di quelli odierni.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG4DREdP2SpqRq6aen-1Bo8WekQ4uqJN0rfS66aXUeQvDp66LHQgw-I20yxxIsQKdzYfPymCEF9bf4Ipf9iieowKq-63gbtabO5j7yqWKq_PAeWLULzcLEWVsmf69RXUu5whmS1xwNPto/s1600/AlgortmoLibert%25C3%25A0Colonna.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1067" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG4DREdP2SpqRq6aen-1Bo8WekQ4uqJN0rfS66aXUeQvDp66LHQgw-I20yxxIsQKdzYfPymCEF9bf4Ipf9iieowKq-63gbtabO5j7yqWKq_PAeWLULzcLEWVsmf69RXUu5whmS1xwNPto/s400/AlgortmoLibert%25C3%25A0Colonna.jpg" width="266" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il romanzo ebook di Marco Colonna</td></tr>
</tbody></table>
<b>Uomini in primo piano, algoritmi sullo sfondo, il trionfo della politica.</b>
I tre protagonisti umani dell'avventura politica di questi giorni, cioè Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Sergio Mattarella, ora campeggiano in primo piano. Campeggiano con tutte le loro incertezze, emozioni, passioni, risentimenti. Non abbiamo a che fare con cinici, freddi calcolatori ma con esseri umani immersi nella comunità dei loro simili, pronti ad assumersi il ruolo della leadership. Non abbiamo a che fare con condottieri di armate di ragazzi, carne da cannone da sacrificare in prima linea sotto i colpi dell'esercito nemico. L'esercito nemico non c'è ma ci sono sfide immani, comuni a sette miliardi di uomini e donne che, in un decennio, hanno azzerato le distanze e sono in comunicazione permanente. Prima del dilagare della comunicazione interattiva le prove d'errore impiegavano settimane o mesi per fornire il riscontro. Ora il riscontro c'è dopo poche ore, a volte pochi minuti. Se non fai la cosa giusta qualcuno, dall'altra parte del pianeta tuona: "Ci penseranno i mercati ad insegnare agli italiani come votare ...!". Gli algoritmi che regolano la finanza danno un giudizio istantaneo e bruciano tutto il denaro necessario per il reddito di cittadinanza, per la ricerca, per le imprese, per la salute. Allora qualcuno pensa di ritornare sui suoi passi perché continuare a sbagliare per coerenza è la cosa più stupida che c'è. La coerenza deve essere liquida, adattarsi gli eventi e alle necessità. Beppe Grillo, non più comico, non più arruffa-popolo ma saggio filosofo diffonde un video dove dice che ha incontrato il Mercato che è sull'orlo di una crisi di nervi: " E’, anche lui, un po’ avvilito, che deve sopperire a cose che non gli competono. Mi ha raccontato con somma nostalgia quando era il mercato vero, quello delle patate, della frutta e verdura; c’erano le patate euforiche quando il prezzo saliva, le cipolle che lacrimavano. Insomma, aveva quel mondo suo che gli è sfuggito e adesso parla come le persone! Il mercato oggi è lo pseudonimo del capitalismo più avvilente e di predazione che abbiamo in Italia." Poi scrive un articolo dove racconta il confronto fra interessi diversi combattuto con mezzi diversi dalla violenza, dopo avere denudato la casta che è l'obiettivo più importante: un paese che torna a porsi i temi che contano per il suo futuro. " ...ma il confronto proseguirà: questa è la politica, bellezze! In alto i cuori." <br />
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<b>La bandiera italiana non è un simbolo di discordia.</b>
Il giovane Luigi Di Maio coglie il messaggio al volo e sotterra l'ascia di guerra. Il Presidente Mattarella torna ad essere un buon padre, i grillini riflettono e concludono che non abbiamo bisogno di un Barabba da salvare e di un Cristo da mettere in croce. Il 2 Giugno sarà la festa della Repubblica di tutti e il tricolore sventolerà nelle finestre, nei balconi e nelle piazze d'Italia a testimoniare che siamo un popolo con idee diverse ma siamo coscienti che questa diversità è la nostra ricchezza.
Almeno spero ...
180530 Daniele Leoni
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-1405158057071379582018-05-14T12:13:00.001+02:002018-05-14T13:07:25.127+02:00Il fattore umano<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXrIoV6LL73bUrQQfC-267CKRefyezl5xiqSSZX7aIyEJ8uILauV9lC8PPsiwctoVNStC1fLmmONeWo0Y6KcZX_xVgfNU55yJysjn02N2TGHfS_Jeg-L4yL-bczGeXUwqPViWP8ho9zxQ/s1600/GrilloAI.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXrIoV6LL73bUrQQfC-267CKRefyezl5xiqSSZX7aIyEJ8uILauV9lC8PPsiwctoVNStC1fLmmONeWo0Y6KcZX_xVgfNU55yJysjn02N2TGHfS_Jeg-L4yL-bczGeXUwqPViWP8ho9zxQ/s400/GrilloAI.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Beppe Grillo</td></tr>
</tbody></table>
L’elemento nuovo della politica italiana è l’accordo fra 5 Stelle e Lega per la formazione del Governo. E’ l’accordo fra un Luigi Di Maio, apparentemente ligio alla Casaleggio, vessillifero dei bisogni dei più deboli e un Matteo Salvini, apparentemente fedele alla coalizione di Centro Destra, con qualche punta xenofoba. Però entrambi i nostri protagonisti, dopo l’investitura ricevuta dalle elezioni, hanno subito dimostrato grande autonomia. Salvini ha sbandierato il suo neo eletto Senatore nero Toni Iwobi, responsabile del dipartimento immigrazione del Carroccio e Di Maio non ha insistito troppo sull’alleanza dei 5 Stelle col Partito Democratico. L’arbitro, cioè il Presidente Sergio Mattarella, ha subito sfoderato un piglio decisionista interpretando nel modo più discrezionale i suoi poteri previsti dalla Costituzione. Tanto che appare voler essere della partita.
Mentre scrivo non posso far a meno di riflettere sullo sfondo del quadro ancora incompleto, quando ancora non si conoscono i termini dell’accordo raggiunto.<br />
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<b>Lo Sfondo. </b>
L’intelligenza è disaccoppiata dalla coscienza. Questa è la conclusione a cui arriva Yuval Noah Harari nel suo ultimo best seller, Homo Deus, sull’avvento dell’intelligenza artificiale. Entità super intelligenti ma incoscienti (cioè algoritmi) sono in grado di conoscere l’uomo e la sua società molto meglio dei nostri esperti e capire quali siano le scelte più efficaci per il bene dell’umanità.
Negli anni 90, quando ancora l’economia non era regolata da algoritmi, io potevo andare in banca e convincere il direttore della filiale che la mia idea di business era molto buona e accendere un mutuo per finanziarla. La decisione era affidata al buon senso del direttore e ad alcune semplici regole come i limiti entro i quali i direttore poteva operare e la mia affidabilità. Oggi non è più possibile perché le valutazioni, a cui il direttore si deve attenere, vengono fatte da una procedura informatica. Negli ultimi 10 anni le procedure hanno preso il posto delle decisioni umane nell’economia, soprattutto in quella finanziaria. Anche gli operatori di borsa si affidano ad esse per le loro scelte. I fondi d’investimento lanciano addirittura una nuvola di operatori virtuali, in grado di auto apprendere e di modificarsi, in una simulazione del mercato azionario. Dopo un certo periodo di tempo gli operatori migliori, fra quelli che sono sopravvissuti alla selezione, vengono lanciati nel mercato reale. Così i più ricchi diventano sempre più ricchi, non per le loro buone idee imprenditoriali in competizione nell’economia del fare, ma perché abili giocatori, aiutati dal computer, scommettono in borsa sulle micro - variazioni del mercato.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0NPEVvTVCkPJAS8P1cwxg6uKjpn8hYK5Z5fOyNHFpN3NAW8RzRWH9KEcl8NsAEc-aoZ5nnN1wdVCBXVFHLBlEcBj3Epifn_U8APnXGZK1H2j_4sNOZvx1IzgDDAJXLHDvsF6aSZUb9KY/s1600/MattarellaSergio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="563" data-original-width="1000" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0NPEVvTVCkPJAS8P1cwxg6uKjpn8hYK5Z5fOyNHFpN3NAW8RzRWH9KEcl8NsAEc-aoZ5nnN1wdVCBXVFHLBlEcBj3Epifn_U8APnXGZK1H2j_4sNOZvx1IzgDDAJXLHDvsF6aSZUb9KY/s400/MattarellaSergio.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sergio Mattarella</td></tr>
</tbody></table>
<b>Luci ed ombre.</b>
Nonostante parecchi problemi irrisolti, l’economia di mercato ha creato un beneficio tale da raddoppiare l’aspettativa di vita, da provocare, in cinquant’anni, la drastica riduzione della violenza, della fame, delle malattie con il conseguente raddoppio della popolazione mondiale. Così, mentre negli anni 90 l’Intelligenza Artificiale si limitava a vincere a scacchi, nel 2000 ha fatto irruzione nell’economia, alle soglie del terzo decennio del 21° secolo, sembra che sia arrivato il turno della politica, perché la politica ha bisogno di un “aiutino”.
Nessun dubbio! Matteo Renzi ha fatto molto bene a mettere tutto il suo peso per impedire un accordo di Governo fra PD e 5 Stelle. L’accordo, caldeggiato dalla sinistra estrema, dalla corrente forcaiola della magistratura, avrebbe fatto prevalere i sostenitori della “gioiosa macchina da guerra” inventata da Achille Ochetto in occasione delle elezioni politiche del 1994. Certo che quelli della "gioiosa macchia da guerra" ne hanno combinati di disastri! Hanno condannato a morte Bettino Craxi, messo le zeppe a Berlusconi con una ignobile persecuzione giudiziaria, imposto al Paese Mario Monti accettando la sua condizione irricevibile di essere, in cambio, senatore a vita, ridotto all'impotenza Matteo Renzi col risultato uscito dalle urne. Speriamo che Salvini e Di Maio arrivino in fondo e che quella macchina infernale venga sepolta!<br />
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<b>Non siamo un formicaio.</b>
La cosa che da più fastidio dei 5 Stelle è la disumanizzazione della democrazia. Noi, Deputati e Senatori, li chiamiamo onorevoli, cioè persone che hanno ricevuto qualche cosa di analogo a un titolo nobiliare repubblicano per volontà del popolo che chi li ha eletti. Avendolo ricevuto, hanno facoltà di adoperarlo senza vicoli di mandato, con i soli limiti imposti dall’onore (appunto) e dalla legge. In virtù di questo titolo godono dell’immunità rispetto ad un altro dei poteri, quello giudiziario, che i padri costituenti hanno voluto sottoposto alla legge ma libero e svincolato dall’Esecutivo. Le ragioni dell’autonomia della Magistratura e dell’immunità dei parlamentari sono facili da comprendere in una logica di equilibrio dei poteri. Ebbene, loro li chiamano “portavoce”, vogliono il vincolo di mandato e l’abolizione dell’immunità parlamentare residua dopo i limiti imposti con la riforma del 29 ottobre 1993.
Portavoce! … Una parola sola che riassume l’avvilente ruolo che i 5 Stelle vorrebbero riservare ai detentori del potere legislativo nell’Italia repubblicana del 2018. Una parola che riecheggia di formicaio, dove la piattaforma Rousseau della Casaleggio Associati è la regina.<br />
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<b>L’equilibrio dei poteri.</b>
Al contrario i parlamentari dovrebbero maturare il loro orientamento in totale autonomia, avvalendosi delle indicazioni del gruppo di appartenenza. Un po’ come il Presidente della Repubblica, che nomina il Presidente del Consiglio e i Ministri avvalendosi delle indicazioni dei partiti che hanno vinto le elezioni, ma lo fa in totale autonomia rispettando vincoli di equilibrio fra i poteri, le leggi, i trattati internazionali e il suo buon senso. Anche nella promulgazione delle leggi il Presidente della Repubblica recepisce l’approvazione del Parlamento controllando la costituzionalità e la copertura finanziaria. In caso di dubbio la legge viene rispedita indietro alle Camere per un riesame.<br />
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<b>Consultando l’algoritmo.</b>
Ebbene, lo sfondo del quadro ancora incompleto campeggia ancora sul primo piano dei tre protagonisti, protagonisti che l’artista non potrà lasciare in ombra. Anche perché ce ne sarà un quarto, cioè il futuro Capo del Governo, di cui ancora non conosciamo il nome, destinato a dominare l’intero dipinto.
Il primo piano corrisponde al fattore umano, in continua evoluzione, imperfetto, spesso contraddittorio, eppure necessario perché cosciente di se stesso. Una coscienza dotata d’intelligenza erratica, che sforna risultati imperfetti, che vengono corretti attraverso continue prove d’errore. Una coscienza che, di tanto in tanto, consulta l’algoritmo. Analogamente gli eletti consultano il proprio gruppo.
Mi viene in mente il Governo di Mario Monti, dove tutto era perfettamente regolato ma che ricorderemo come il peggior Governo del dopoguerra. Quel Governo non consultava l’algoritmo ma gli ubbidiva come una formica operaia ubbidisce alla regina. Il Governo MDS (Mattarella, Di Maio, Salvini) avrà invece la briglia sciolta, si fermerà, cambierà direzione, ritornerà sui suoi passi, andrà avanti forse più lentamente però si porterà dietro il consenso del complesso delle Istituzioni e degli elettori.
Se non lo farà, l’opposizione parlamentare diventerà maggioranza e darà vita ad un nuovo Governo. E’ il fattore umano! E’ la democrazia rappresentativa … Bellezza!<br />
180514 Daniele Leoni
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-19107341187199943032018-03-07T14:37:00.000+01:002018-03-07T15:34:18.709+01:00L'algoritmo e le elezioni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaeXePtC3K2GKLja9oCEzJ_CdR9Akw0S6T8NDLGmRUDsr7-zfhyphenhyphenCff4IYJjVrLACWmXCz5xUPIZ_VNLmPMepjIUfcoSFxXnRDHMeT_J00HTHuHLLs2itIAX8BR5vI3R6ATXWHD9BDjdVA/s1600/AI_The-Best-AI-Companies-To-Work-For-In-2018-Based-on-Glassdoor.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1068" data-original-width="1600" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaeXePtC3K2GKLja9oCEzJ_CdR9Akw0S6T8NDLGmRUDsr7-zfhyphenhyphenCff4IYJjVrLACWmXCz5xUPIZ_VNLmPMepjIUfcoSFxXnRDHMeT_J00HTHuHLLs2itIAX8BR5vI3R6ATXWHD9BDjdVA/s400/AI_The-Best-AI-Companies-To-Work-For-In-2018-Based-on-Glassdoor.jpg" width="400" /></a><br />
Durante la campagna elettorale le sparano grosse. Gli arruffapopolo, guidati dall’istinto, sfoggiano lo loro capacità oratorie. Nessuno mantiene le promesse elettorali perché sono irrealizzabili. Succede così che i politici vittoriosi, di fronte alla necessità di governare, debbono drasticamente correggere il tiro. Gli elettori che non sono legati col collante dell’ideologia o della clientela, cambiano partito alle elezioni successive.
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La nostra democrazia seleziona la classe politica secondo le pulsioni degli elettori. In momenti di crisi queste pulsioni possono essere distruttive. Non dobbiamo mai dimenticare che il fascismo italiano e il nazismo tedesco nacquero col consenso popolare. Consenso alimentato da un patriottismo rabbioso e guerrafondaio.
Nazisti e fascisti furono spazzati via dalla tragedia dei loro errori e da ottanta milioni di morti nella Seconda Guerra Mondiale assieme al collante delle loro ideologie e clientele. E nuove ideologie democratiche si consolidarono assieme a clientele non sempre cristalline.
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L’ideologia, oltre ad essere un sistema di pensiero con contenuti pratici razionali, è anche un motore di appartenenza (la chiesa, il partito con i circoli e gli iscritti ecc.). La clientela distribuisce favori e proventi per garantire fedeltà e appartenenza. Funziona come antidoto contro le lusinghe degli abili arruffapopolo dell’ultimo momento.
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0-6JBmj7J88MhlKChDs19dfJkeXP8Ni6RgLBaUlGUHek7wdHU5yxMIWsIJiiD9DBg2wq-ltEx9Q5aO7uks8bEopkUp2gJAcge0GBWhg4EtMNNFe_mRIPwxe9IheU3xFAYeGrUjYn3nPA/s1600/180307_piattaforma-rousseau.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1363" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0-6JBmj7J88MhlKChDs19dfJkeXP8Ni6RgLBaUlGUHek7wdHU5yxMIWsIJiiD9DBg2wq-ltEx9Q5aO7uks8bEopkUp2gJAcge0GBWhg4EtMNNFe_mRIPwxe9IheU3xFAYeGrUjYn3nPA/s400/180307_piattaforma-rousseau.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La piattaforma Rousseau del movimento 5 Stelle</td></tr>
</tbody></table>
Matteo Renzi ha chiuso la campagna elettorale dicendo che bisogna fare politica sulla proposta e non sulla protesta, sul coraggio e non sulla paura, sulla speranza e non sulla rabbia. E’ un bell’impianto per un’ideologia adatta al ventunesimo secolo, un messaggio affascinante che mi ha catturato fin dal 2012 quando ho cominciato a seguirlo e a sostenerlo. Matteo Renzi però ha curato soltanto il suo gruppo dirigente e si è ben guardato dal favorire o solo consentire clientele. Avrebbe dovuto organizzare clientele adatte al suo impianto. Organizzare nei circoli incubatori di startup e favorire loro crescita facendole lavorare per la pubblica amministrazione. Avrebbe dovuto incanalare le assunzioni di personale amico verso le nuove imprese secondo lo stile dei partiti della prima repubblica. Ma questo non era più possibile per l’attenzione della magistratura e, secondo Renzi, attività non morale. Gli avversari politici invece avevano mano libera per cavalcare la protesta, la rabbia e la paura facendo, nello stesso tempo, promesse irrealizzabili. Questo senario spiega, ameno in parte, quello che è successo nelle elezioni del 4 marzo 2018. Ma c’è di più.
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2L_AYDrY6t6MaSaiwphKG3xsd4nWlk4XT8NvlPq_0yJPAtvG1WlFvRhFQj4C3gc6A7rSS8ERQD_DCnCgZISiW3iOK_w-OvtzIKU6-dbFEHHUrTf44wHl6eDMYCNQj1JCtkA2Yv1ueIyQ/s1600/RenziMatteoAdesso1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2L_AYDrY6t6MaSaiwphKG3xsd4nWlk4XT8NvlPq_0yJPAtvG1WlFvRhFQj4C3gc6A7rSS8ERQD_DCnCgZISiW3iOK_w-OvtzIKU6-dbFEHHUrTf44wHl6eDMYCNQj1JCtkA2Yv1ueIyQ/s400/RenziMatteoAdesso1.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Matteo Renzi assieme ai suoi sostenitori alle primarie del 2012</td></tr>
</tbody></table>
Nei sei anni che ci separano dal 2012 i social network sono cresciuti almeno di un ordine di grandezza, in particolare Facebook, Google e Youtube. Amazon ha accresciuto, almeno di un ordine di grandezza la sua potenza di fuoco per il commercio online, compreso il suo fatturato. Almeno il 50% del commercio tradizionale e della comunicazione si sono trasferiti verso i nuovi canali. La forza di persuasione di chi ha li ha utilizzati ha avuto un incremento proporzionale. La Lega di Salvini ha saputo approfittarne. La meravigliosa Leopolda di Renzi, fantastica per i contenuti, arrivava solo a quelli come me ma non al disoccupato meridionale ed a una parte importante degli elettori, in buona parte analfabeti di ritorno. I solcial network sono strutturati, invece, per passare i contenuti anche a chi fa solo chat vocali o video. In più utilizzano algoritmi per indirizzare le informazioni alle fasce suscettibili al loro gradimento.
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I 5 Stelle, si sono concentrati solo sui bisogni utilizzando la piattaforma informatica Rousseau della Casaleggio, con un blog, quello di Beppe Grillo, con svariati milioni di follower. La Casaleggio è una società di pubblicità e di consulenza commerciale di altissimo livello con un ramo informatico ti tutto rispetto e migliaia di collaboratori. Tutto lascia pensare che le scelte di contenuto dei 5 Stelle, il modo di proporle e la selezione dei profili dei leader intermedi siano state fatte utilizzando un algoritmo. O almeno pezzi sperimentali di algoritmi in divenire. Pezzi di algoritmi per interagire con altri algoritmi di google e facebook e arrivare così a tutto il pubblico sensibile al messaggio, anche quello analfabeta. Tutto questo in una organizzazione politica priva di ideologie dove qualsiasi contestazione (all’agoritmo) veniva stroncata sul nascere.
Così il povero Matteo Renzi, vittima dello stesso moralismo che distrusse Craxi, degli stessi magistrati che misero i bastoni fra le ruote a Berlusconi e alla prima Forza Italia, soccombe oggi per opera del Movimento 5 Stelle. Guarda caso è il gruppo politico a cui fa riferimento la magistratura italiana tramite Il Fatto Quotidiano.
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Ora però lo scenario cambia. Il PD, pur indebolito, rimane l'unico contrappeso genuinamente popolare ai 5 Stelle. Che devono governare. Non ho dubbi che troveranno gli alleati per poterlo fare. I vincitori sono creatori e succubi di un algoritmo. Anche Di Maio, neo colletto bianco, sembra telecomandato.
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E' destino? Dopo gli scacchi, la gestione dei fondi e delle banche, il traffico stradale, è arrivato il turno della politica? Cosa succederebbe se questa nuova gestione della politica dimostrasse di essere più efficiente e di ottenere ottimi risultati? Se, per esempio, l'informatizzazione spinta dell'economia pubblica generasse plusvalenze tali da sostenere il reddito di cittadinanza? Ovviamente l’algoritmo dirà che i conti debbono tornare così la produzione industriale, agricola e la gestione dei servizi dovrà avvalersi del massimo della tecnologia. La robotizzazione dovrà essere spinta, il margine primario delle imprese elevatissimo, la ricerca primaria e applicata dovrà avere risorse al vello dell’indice di produttività. Mi piacerebbe l’abolizione della proprietà intellettuale, nel senso che qualsiasi soluzione industriale dovrà poter essere studiata e migliorata da chiunque nella massima libertà. Non vi dovrà più essere spazio per NO TAV, NO VAX, NO OGM. Se l’incenerimento dei rifiuti è la soluzione più efficiente e sana, quella soluzione dovrà essere adottata. Senza se e senza ma! Ma non ho dubbi che l’algoritmo arriverà a queste conclusioni.
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Poi ci saranno da gestire i rapporti con gli altri, in Italia e all’estero. Chi sarà in grado di convincere Elon Musk di insediare, in Italia, una dei sue Gigafactory? O di realizzare un ponte di Messina con Hyperloop? E, già che ci siamo, trasferire, con la Boring Company, nel sottosuolo, tutto il traffico automobilistico, naturalmente solo di veicoli elettrici con autopilota?
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtn8wNnFpUgNz0cPi1woladANXEFS0w0BaHHxt0W6NhcTx2KTxQssl8I-5X1rhRjimMUucx7IY30B_C5e1apHUKuJIqYimZjiNMCsMzuIJzgyLq4UOv8FRD9IFqH-cvu1fpsX18fL0IMM/s1600/AI_OPEN_Addesione.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtn8wNnFpUgNz0cPi1woladANXEFS0w0BaHHxt0W6NhcTx2KTxQssl8I-5X1rhRjimMUucx7IY30B_C5e1apHUKuJIqYimZjiNMCsMzuIJzgyLq4UOv8FRD9IFqH-cvu1fpsX18fL0IMM/s400/AI_OPEN_Addesione.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La mia firma nell'appello per una benefica intelligenza artificiale</td></tr>
</tbody></table>
Però l’algoritmo potrebbe consigliare di fabbricare armi dotate di intelligenza artificiale da vendere all’estero, sempre nell’ottica di aumentare il PIL e le risorse da ridistribuire per garantire, a tutti gli italiani, immigrati o non, il reddito adeguato per un sano benessere.
Qui casca l’asino perché ci vuole un’intelligenza umana che sia in grado di dire no. Come bisogna dire no agli algoritmi dei fondi d’investimento e dei trader che già oggi, operando sulle micro-variazioni del mercato azionario, snaturano la funzione originaria e fondante della Borsa. Yosuah Arari, nel suo libro Homo Deus, lascia intravedere l’essenzialità della democrazia perché l’umanità possa sopravvivere agli algoritmi e convivere con essi senza diventarne schiava. Anche Tim Urban, nel suo saggio The Wizard Hat, arriva alle stesse conclusioni.
Allora ci vuole ancora Matteo Renzi all’opposizione, foss’anche come voce solitaria in Senato, per ricordarci la nostra storia, la cultura umana così incerta ma così preziosa, così creativa perché imperfetta.
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180307 Daniele Leoni
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-55131289416904516122017-05-16T07:43:00.001+02:002017-06-06T06:59:41.352+02:00Il rinascimeto di chi sa andare oltre!<b>Caro Mauro,
ho scritto questo articolo per far diventare costruttivo il mio commento al tuo fondo “<a href="http://www.avantionline.it/2017/05/andare-oltre-il-psi/#.WRqNTdzONAg" target="_blank">Andare oltre il PSI</a>”.
Io sarei felice di collaborare su questi temi. Anche Adriano Autino, che mi legge in copia, sarebbe felice di collaborare con l’Avanti! ed è convinto, come me, che su questo terreno si possa aggregare un’area senz’altro laica, prevalentemente liberale, pacifista, antifascista, sensibile ai temi dell’ambiente nel senso dell’ecologia industriale. Un’ecologia umanista, consapevole che la crescita fa parte della natura umana e che un pianeta, con una popolazione di oltre sette miliardi, deve necessariamente trovare una prospettiva proiettata in un futuro di secoli.</b><br />
<b>Daniele</b><br />
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<b>Grazie. Metto dentro oggi. Conosciamo bene e stimiamo Adriano. Bene. Credo che la collaborazione possa essere fruttuosa. Mau</b><br />
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<b>Questo lo scambio epistolare fra me e il direttore dell'Avanti Mauro Del Bue. </b><br />
<b>Adriano Autino, Presidente e fondatore di <a href="http://spacerenaissance.space/" target="_blank">Space Renaissance International</a>, è il terzo soggetto e il protagonista dell'idea. Potrebbe essere un bell'inizio. </b><br />
<b>Questo è <a href="http://www.avantionline.it/2017/05/i-sognatori-si-stanno-svegliando-e-crescono/#.WRqRZ9zONAg" target="_blank">l'articolo</a>.</b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4N05DljCWFHNdVjXewjH1mgPdjCoubhtFh-ZhWGV5seg8U45iSspfSNfaRU9lKuJWM5eSwi_HXHKH9r_qhtCg_nvb5yhBFBQxlknKjHunX1lDMYfEJ4HIw7tKz4EUAYpUFrv1A6cYcK4/s1600/170516PrimoArticoloAvantiRinascimentoSpaziale.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4N05DljCWFHNdVjXewjH1mgPdjCoubhtFh-ZhWGV5seg8U45iSspfSNfaRU9lKuJWM5eSwi_HXHKH9r_qhtCg_nvb5yhBFBQxlknKjHunX1lDMYfEJ4HIw7tKz4EUAYpUFrv1A6cYcK4/s400/170516PrimoArticoloAvantiRinascimentoSpaziale.jpg" width="386" /></a>
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Rinascimento Spaziale (Space Renaissance) è il nome di un’associazione che pochi anni fa era annoverata fra i sognatori. Ma, come spesso accade in particolari momenti della storia umana, questi sognatori oggi si stanno svegliando e crescono in fretta, assieme alla fattibilità di quello che un tempo era solo un sogno. Il sogno, quando si sposta dalla fantasia alla fattibilità, in breve diventa politica, economia e impresa. Quel sogno parv spegnersi, quasi due anni fa, dopo il rombo e la fiammata dei motori, sopra Cape Canaveral, in Florida, dove tutto finì in una nuvola bianca.
Domenica 28 Giugno 2015 un Falcon 9 di SpaceX, che trasportava una navicella dragon coi rifornimenti alla Stazione Spaziale internazionale ISS, esplose a 45 chilometri d’altezza, 2 minuti e 19 secondi dopo il lancio. Nessun danno alle persone. Fu il primo insuccesso nella marcia verso la conquista del primato nell’esplorazione spaziale di Elon Musk, il giovane imprenditore statunitense, fondatore di PayPal, Proprietario di Tesla (leader mondiale delle auto elettriche), fondatore, CEO e progettista di SpaceX che quel primato oggi sembra proprio averlo conquistato sul campo. Nei quasi due anni che ci separano da quell’incidente, SpaceX ha dimostrato una capacità di reazione unica. Ha analizzato con cura le cause, corretto il difetto in un componente responsabile del disastro, ha ripreso i lanci fino al traguardo, raggiunto il 21 Dicembre dello stesso anno, con il rientro del primo stadio del lanciatore vicino alla rampa di lancio a Cape Canaveral dopo il lancio e dispiegamento dei satelliti ORBCOMM-2. Una pietra miliare, capace di ridurre cento, mille volte il costo dell’esplorazione spaziale. L’anno scorso, il 2016, è stato cruciale e drammatico al tempo stesso: 8 lanci coronati da successo, 5 rientri del primo stadio riusciti (di cui 4 su piattaforma marina). Poi, l’1 Settembre, durante il rifornimento di carburante, il Falcon 9 è esploso a terra mentre si preparava al lancio di un satellite delle telecomunicazioni, (Amos 6) dell’israeliana Spacecom. Fortunatamente, anche questa volta, nessuna vittima, solo ingenti danni materiali. Un nuovo blocco dei lanci e un’indagine meticolosa per capire le cause dell’incidente. Isolato il problema, corretto l’errore, dal 14 Gennaio 2017 al primo Maggio, 5 nuovi lanci, 4 rientri del lanciatore riusciti, di cui uno già utilizzato in una precedente missione. Cento per cento di successi , un programma da capogiro di qui a fine anno e progetti mirabolanti per gli anni a venire.
Parliamoci chiaro: se non ci fosse stato un imprenditore privato, con miliardi e miliardi di dollari d’investimento e parecchie decine di commesse per il lancio di satelliti, in lista d’attesa, un trend di questo tipo sarebbe stato impensabile. Invece è successo e oggi guardiamo il rientro verticale del lanciatore, a terra o in una piattaforma oceanica, come se si trattasse della routine di un volo di linea.
Elon Musk ha scatenato anche l’emulazione di altri imprenditori. Vendere un miliardo di azioni Amazon, ogni anno, per finanziare l'azienda spaziale Blue Origin con l'obiettivo di trasportare le persone nello spazio per un bel viaggio intorno alla terra, è quello che ha intenzione di fare Jeff Bezos, fondatore del famoso marketplace e secondo uomo più ricco al mondo, con un patrimonio netto stimato in più di 78 miliardi di dollari. Mentre Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook, ha annunciato un progetto per spedire satelliti esplorativi oltre il Sistema Solare: col fisico Stephen Hawking, l'investitore e filantropo russo Yuri Milner e altri scienziati e ingegneri, hanno in mente una nanosonda sospinta da una vela, che attraverso la spinta congiunta di raggi laser possa viaggiare al 20% della velocità della luce, catturando le immagini di tutto ciò che incontra durante il percorso.
Questi effetti sono stati alimentati dalla NASA, che ha reagito alla restrizione di fondi delle amministrazioni Bush e Obama ripiegando sui privati, con il risultato di rendere il volo spaziale più economico. C’è stato l’effetto congiunto della crescita esponenziale della potenza di calcolo, della riduzione drastica delle dimensioni della micro-elettronica, lo sviluppo delle tecniche di intelligenza artificiale, la stampa 3D per rendere possibili cantieri robotizzati in orbita fuori dall’atmosfera. In pochi anni i progetti più arditi sono diventati possibili come il rientro verticale di un lanciatore, a terra o su una piattaforma marina. Così come è possibile spedire robot con una sufficiente autonomia operativa in corpi celesti lontani decine di minuti od ore luce, che dopo aver eseguito in modo completamente automatico complesse operazioni, ci trasmettono immagini spettacolari ed enormi quantità di dati su scenari che nessuno, prima, aveva immaginato. E’ il caso di della coppia Plutone Caronte, svelata dalla sonda New Horizons, che ora si trova oltre Plutone e sta accelerando in direzione di un altro corpo del Sistema Solare esterno, chiamato 2014 MU69: l'appuntamento è per il 2019, per nuove e sorprendenti scoperte. Lo staff che segue la missione sta pensando ad un nuovo appuntamento, questa volta con un orbiter e un lander. E ipotizza rivoluzionarie tecniche di propulsione. E cosa dire dello spettacolo che ci ha offerto la sonda Cassini negli ultimi 12 anni attorno al pianeta Saturno e che ci regala proprio in questi mesi, alla fine della sua vita operativa?<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBTqyriabtzNu8OlFOzL6-pwUJipNpwkL_zZAXM8xreKvpjJipdVb99cbfqweLdxjXsheZwtblYnQ3JbY76Zrcgnq-fJ3XGNXX_uGEslfC3cgHWDHyGacltCDEkI-P2lSDySQO4QC_tAo/s1600/StazioneSpaziale_phoenix_station_by_glennclovis-d6v3c7m.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1600" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBTqyriabtzNu8OlFOzL6-pwUJipNpwkL_zZAXM8xreKvpjJipdVb99cbfqweLdxjXsheZwtblYnQ3JbY76Zrcgnq-fJ3XGNXX_uGEslfC3cgHWDHyGacltCDEkI-P2lSDySQO4QC_tAo/s400/StazioneSpaziale_phoenix_station_by_glennclovis-d6v3c7m.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'idea di una stazione spaziale grande come una città</td></tr>
</tbody></table>
Oggi, come mai in passato, l’esplorazione spaziale è un grande spettacolo e una grande scuola a disposizione di tutti. Insegna ai nostri ragazzi a ragionare in modo pianificato, ad aspettare anche anni il risultato prima che la sonda che raggiunga il suo traguardo. Ci insegna a programmare con tecniche a prova d’errore e a far tesoro degli insegnamenti derivati dagli errori che, nonostante la grande cura nella progettazione e nell’esecuzione, purtroppo inevitabilmente si verificano.
Gli imprenditori, Elon Musk in primo luogo, hanno creato attorno alle loro imprese ondate di passione e d’entusiasmo alimentate soprattutto dalle migliaia di tecnici operativi nelle varie branche dell’attività. In California, in Florida, si respira il rinascimento spaziale. Si respira in Cina, in Giappone, in Europa e in Italia dove la nostra Agenzia Spaziale (ASI) è fra i fondatori e i maggiori contribuenti dell’ESA (European Space Agency). Il suo Presidente, Roberto Battiston, non perde occasione per ricordare che quasi 50% dei moduli abitabili della stazione spaziale internazionale, tra cui la famosa cupola da dove si scattano quelle splendide foto del nostro pianeta, è stata realizzata a Torino da Thales Alenia Space Italia, joint venture tra Leonardo Finmeccanica e i francesi di Thales. Un grande orgoglio, ma anche posti di lavoro e capacità tecnologiche.
A proposito di Rinascimento Spaziale, ci sarebbe tantissimo da raccontare e da scrivere. Almeno una cosa la vorrei dire prendendola in prestito da Adriano Autino, Presidente di Space Renaissance International. Noi viviamo in fondo a un pozzo gravitazionale e facciamo una fatica terribile a uscire. Ma fuori dall’atmosfera, senza le intemperie che corrodono tutto e senza la gravità che spinge in basso, sono possibili costruzioni grandiose, libere dalla ruggine e dall’usura del tempo. Fra cento, mille anni quali meraviglie saremo in grado di edificare vicino al nostro Sole e più lontano, nel nostro braccio di Galassia? Una cosa è certa: potremo farlo solo liberi da dogmi e da fondamentalismi. Diversamente saremo costretti a rimanere quaggiù, logorati dalla crescita demografica, dai conflitti fra i popoli e le religioni e condannati al declino, graduale o violento di chi non ha saputo andare oltre.
170516 Daniele Leoni
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-52572007478601099302017-03-08T14:45:00.002+01:002017-03-08T15:14:11.535+01:00Il futuro di Pomigliano d’Arco Vogliamo veramente dirci la verità? Entro pochi anni sarà possibile produrre migliaia di automobili al giorno, a basso costo, senza un solo operaio. Tutto robotizzato! Anche la manutenzione degli impianti può essere, in gran parte, automatica. Allora gli operai, i tecnici che cosa faranno? Si occuperanno della manutenzione evolutiva, approfitteranno cioè degli interventi periodici di manutenzione per far evolvere gli impianti verso migliorie e modifiche alle linee esistenti. Perché, se si dovessero lasciare le cose tali e quali, la manutenzione potrebbe essere integrata nei cicli operativi delle macchine.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjGyaAcPDiPjxNSN8vOP07g0xj_zbsudip1J2r2sVY1fzCM8_EeHZkpXJOs3HJMf4rCvdd_rG3xbe7CCQEq97Cr5RHih9N0DibAAhnYJfxS8K0nMwMJwrBqnYC3C2Tjv0WvvKD2-Gikvo/s1600/FcaPomiglianoDarco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjGyaAcPDiPjxNSN8vOP07g0xj_zbsudip1J2r2sVY1fzCM8_EeHZkpXJOs3HJMf4rCvdd_rG3xbe7CCQEq97Cr5RHih9N0DibAAhnYJfxS8K0nMwMJwrBqnYC3C2Tjv0WvvKD2-Gikvo/s400/FcaPomiglianoDarco.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una Linea di montaggio a alla FCA di Pomigliano d'Arco</td></tr>
</tbody></table>
Potrebbe succedere quello che normalmente capita nei grandi filtri meccanici autopulenti, che possono funzionare per anni fino a quando verranno sostituiti per l’usura. Quando però dev’essere sostituito il filtro, c’è una squadra di operai che ne monta uno nuovo. Il più delle volte non si sostituiscono solo i corpi filtranti ma anche altri componenti a causa dell’evoluzione del filtro. Spesso si monta un filtro nuovo. Non esiste più la mansione, molto faticosa e insalubre, della pulizia manuale del filtro come, nell’industria automobilistica, va scomparendo la figura di chi salda e vernicia a mano.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif-upykpnRKUSkXKLbQa9FrFpUs-J3BHiW-6-Q0rafr6n2v3mySSm25YXzPp643RsNQQxQXbfZCFnpy4DLRG4PrhJ4ssgU75NvN2D2H4cdJdY-SvTzJQaR6jB9UAfFcKvtgNGNNqgdaDI/s1600/TeslaPrtotypeRobot.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif-upykpnRKUSkXKLbQa9FrFpUs-J3BHiW-6-Q0rafr6n2v3mySSm25YXzPp643RsNQQxQXbfZCFnpy4DLRG4PrhJ4ssgU75NvN2D2H4cdJdY-SvTzJQaR6jB9UAfFcKvtgNGNNqgdaDI/s400/TeslaPrtotypeRobot.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una linea completamente robotizzata alla Tesla Motors in California</td></tr>
</tbody></table>
Si salda e si vernicia a mano, invece, quando si studia un prototipo o se si deve progettare la funzionalità di un nuovo braccio meccanico. Qui vorrei aprire una parentesi sulla manualità che è molto importante per progettare, imparare o insegnare una funzione ad una macchina automatica. La manualità è indispensabile anche per controllare l’esattezza di un lavoro eseguito da un robot. Normalmente, durante la prototipazione, lo stesso pezzo viene rifatto innumerevoli volte. Siccome un’automobile è un insieme molto complesso di pezzi assemblati, alcuni difetti si scoprono dopo un certo tempo di funzionamento. Allora si fanno le modifiche: di frequente anche con la sostituzione dei pezzi difettosi, nelle auto già vendute, attraverso la rete dei concessionari. Si, perché nell’industria automobilistica la rete di vendita e di servizio è fondamentale.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitt_71U2GpZ3dI9n4yI4vK7NKxAAlJV5hZNCHBZLt0uBCJHZm3seMyFG_IbNoCCoVegt5emIbJSwp-8syPt5-7Y4l4K_sau9V76_VsB83Gi75rsgne4kLwyXIfJR2gXuWckrlv4VFY5gc/s1600/Tesla_SuperchargingStation.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitt_71U2GpZ3dI9n4yI4vK7NKxAAlJV5hZNCHBZLt0uBCJHZm3seMyFG_IbNoCCoVegt5emIbJSwp-8syPt5-7Y4l4K_sau9V76_VsB83Gi75rsgne4kLwyXIfJR2gXuWckrlv4VFY5gc/s400/Tesla_SuperchargingStation.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una stazione Supercharger TESLA per auto elettriche</td></tr>
</tbody></table>
La manualità è necessaria per imparare. E’ necessaria perché imparino i lavoratori ed è necessaria a far imparare le macchine. Con i sistemi computerizzati, una volta che in un ciclo produttivo sono stati eliminati tutti i difetti, teoricamente quel ciclo può andare avanti senza manodopera. Il grosso delle risorse umane viene impegnato nella rete di servizi: concessionari, officine di riparazione, mercato dell’usato e dei pezzi di ricambio rigenerati. Se la Panda, con una linea di produzione ormai consolidata, viene fabbricata fuori dall’Italia, in un paese dove l’innovazione tecnologica è più acerba, per l’occupazione in Italia è solo un bene. A Pomigliano d’Arco ci saranno nuove linee di produzione da attivare, prototipi da fare, nuovi giovani da addestrare, nuovi modelli di auto da lanciare nel mercato. Il ciclo continuerà fino a quando non giungerà a maturazione.
Sergio Marchionne ha ragione quando dice che le maestranze di Pomigliano, in prospettiva, possono fare di meglio, mettendo a frutto quello che hanno imparato negli anni precedenti . Potranno esprimere cioè il gusto estetico, la cura e l’abilità artigiana italiane per un’industria dell’automobile che, grazie alle linee robotizzate, farà auto di lusso sempre più personalizzate con una cospicua gamma di opzioni. Poi, come succede nell’alta moda, le soluzione tecniche e il design potranno essere trasferite alle auto di livello medio.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_6RTPjNnwgfkfUt31R3Z_rEuCiGj1gYQ08EgzEwCRi6mdeWamNU-ktz-5aNTVXQCtIh65F_IEnzzHlDkRwBuGZ3fomors-tgH2qUyEyjytyKoBYZO-uYaChfM-Ym87hnkReC9w2sIn2Q/s1600/FiatLineaMontaggioAntica.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="273" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_6RTPjNnwgfkfUt31R3Z_rEuCiGj1gYQ08EgzEwCRi6mdeWamNU-ktz-5aNTVXQCtIh65F_IEnzzHlDkRwBuGZ3fomors-tgH2qUyEyjytyKoBYZO-uYaChfM-Ym87hnkReC9w2sIn2Q/s400/FiatLineaMontaggioAntica.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Fiat. Una linea di montaggio di inizio 900</td></tr>
</tbody></table>
Il vantaggio, per i paesi che riceveranno le linee di produzione già mature, sarà di creare anche loro, col tempo, una scuola tecnologica e una cultura industriale. E avranno il corposo indotto dell’usato, dei pezzi di ricambio rigenerati, delle riparazioni.
A causa dei costi bassissimi di produzione delle linee robotizzate, anche l’indotto delle riparazioni tenderà a diminuire: prima da noi, poi nei paesi meno sviluppati. L’obsolescenza programmata sarà conveniente. La rottamazione garantirà il riciclo totale delle materie prime. Nei prossimi decenni i motori a scoppio saranno sostituiti dai motori elettrici assolutamente non inquinanti, alimentati da batterie a ioni di litio, come i video a led hanno sostituito i vecchi tubi catodici dei televisori. Le stesse batterie entreranno nelle nostre case per rendere possibile la ricarica con pannelli fotovoltaici e compensare i picchi di richiesta elettrica rivoluzionando, in questo modo, l’architettura della rete.
L’elettronica governerà totalmente l’automobile del futuro. I freni saranno accoppiati a generatori per recuperare fino all’ultimo watt. La guida potrà essere completamente automatica e in auto si potrà guardare un film, leggere il giornale, sbrigare il lavoro d’ufficio. Nessun nervosismo in coda.
Gran parte della forza lavoro si trasferirà verso le infrastrutture di trasporto: strade, tunnel, viadotti dovranno essere attrezzati per l’autoguida. Le automobili saranno anche navette per entrare nell’hyperloop pubblico, per percorrere grandi distanze a mille all’ora. Tutto questo senza il minimo inquinamento.
A Pomigliano d’Arco ingegneri, tecnici e operai entreranno in questa dimensione. Come in ogni stazione di servizio o centro di controllo del traffico, il pubblico e il privato si incontreranno perché tutti noi ci possiamo spostare fisicamente, incontrare, non solo col computer e lo smartphone. 170308 Daniele Leoni
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-78763853419578486602016-06-20T08:46:00.000+02:002016-06-20T08:47:26.610+02:00Virginia e Chiara: la voglia di futuro rappresentata da due giovani donne.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv0VurHLCS1JlxoXGnzoPpXvx2-8RpzlltTLsD7ynpf0WmG46REeZA6iCyKLNxFwnBl943uU4ZzIXl9OoO1ZbqDbxdvqT3hnR0T8cUNz1cbJ4ei9HuKVy4ChN1OHhcrllocCvbKKLOgQg/s1600/VirginiaChiara.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv0VurHLCS1JlxoXGnzoPpXvx2-8RpzlltTLsD7ynpf0WmG46REeZA6iCyKLNxFwnBl943uU4ZzIXl9OoO1ZbqDbxdvqT3hnR0T8cUNz1cbJ4ei9HuKVy4ChN1OHhcrllocCvbKKLOgQg/s400/VirginiaChiara.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Virginia e Chiara, neosindache di Roma e Torino</td></tr>
</tbody></table>
“Si è una donna, ma è più importante che sia del Movimento 5 Stelle” urla una donna bionda che punta il dito senza intenti minatori: “Adesso onestà … onestà”. E’ lo scorcio finale dell’articolo di Mattia Feltri che, su La Stampa, racconta la proclamazione di Virginia Raggi Sindaco di Roma. Ma siamo proprio sicuri che a determinare quel 67% a ballottaggio non sia stata proprio la sua faccia, pulita ma furba, e i suo sorriso accattivante di giovane donna? Quella faccia e quel sorriso che rende credibile la sua immediata dichiarazione di fare il Sindaco di tutti, anche di quelli che non l’hanno votata.
Anche Chiara Appendino, neosindaca di Torino, proclama la sua “sfida a ricucire una città ferita in un destino che si perde oltre l’orizzonte”. Ha solo 32 anni, è più giovane di Virginia. Ha passato una consigliatura a contestare il bravo Piero Fassino con argomenti presuntuosi ma desso si dovrà misurare con il compito di governare la capitale dell’industria italiana, quella che è riuscita ad imporre il suo marchio a Detroit. Sono sicuro che, questa notte, sul sonno agitato incombeva l’immagine matura e pacata del suo predecessore ma anche la ferma volontà di reggerne il confronto.
Mi sembra difficile che queste due giovani donne possano fare squadra coi tassisti contro UBER. Molto più probabile che la prima intitoli una piazza romana a Bettino Craxi rimarginando la ferita dell’ultimo esule del risorgimento italiano e che la seconda consegni a Sergio Marchionne le chiavi della Città, in segno di gratitudine, a nome dei lavoratori torinesi e dei metalmeccanici italiani.
Saranno donne che, in tempi di carestia, metteranno al lavoro i guerrieri perché coltivino i campi e allevino il bestiame. Che però non dimenticheranno la necessità dei turni di guardia e delle armi, pronte all’uso, per difendere il villaggio in caso di attacco. Le loro prime dichiarazioni riecheggiano delle convinzioni dei padri delle democrazie occidentali, cioè che gli eletti debbono rispondere alla loro coscienza e alla comunità rappresentata. Alla comunità tutta e non solo alla parte che ha contribuito alla loro elezione.
Intanto subito a scuola da Federico Pizzarotti che sorride sornione, che sarà il loro maestro. 160620 Daniele LeoniDaniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-58174024059978665922016-05-03T10:45:00.001+02:002016-05-03T20:18:29.560+02:00Io, Chicco e l'autopilota<!--[if gte mso 9]><xml>
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</xml><![endif]-->Saranno tutte elettriche le auto del futuro. Popoleranno
le nostre strade, meno numerose di oggi perché per lo più condivise. Controllate
dall’autopilota, ci porteranno al lavoro, in gita o a fare shopping. Poi
torneranno, per conto loro, al parcheggio di lunga sosta più vicino dove un
braccio meccanico potrà trovare la presa di ricarica nella piazzola.
Torneranno, le auto del futuro, in risposta alla nostra chiamata, davanti
all’ufficio, al negozio o al ristorante e ci spetteranno, pazienti e ordinate,
nel parcheggio di sosta corta. A Torino come a Detroit, dopo una secolo dalla
scomparsa dei maniscalchi, un altro mestiere cesserà di esistere: quello del
taxista. Lascerà il posto alla nuova professione dell’ingegnere del traffico
automatico, del controllore e ordinatore dei flussi, del car sharing customer care
manager. Ma non scompariranno i fabbricanti di automobili così come non
scomparvero quelli delle carrozze un secolo fa. Si trasformarono<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in carrozzieri, dal riparatore al designer,
dall’ingegnere della galleria del vento al tecnico di 3D modelling,
dall’operaio specializzato al programmatore del robot addetto alla
verniciatura.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj78wUMil0xqQ5FNa-UoTM4-vK7MLXOPpiSht8qukZvikKLyj43Xy9lSYFx3N13jC1QdqdJWOdvW47xn0yHclKuXqnzYWjf-TwS6Ws7jNasXbqWbmwxHpeTXTWmNpU0eDxEcrCOuTfAeOM/s1600/Testa+Chicco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj78wUMil0xqQ5FNa-UoTM4-vK7MLXOPpiSht8qukZvikKLyj43Xy9lSYFx3N13jC1QdqdJWOdvW47xn0yHclKuXqnzYWjf-TwS6Ws7jNasXbqWbmwxHpeTXTWmNpU0eDxEcrCOuTfAeOM/s400/Testa+Chicco.jpg" width="296" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Chicco Testa</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNoSpacing">
Il mio amico Chicco, di cui si può criticare tutto ma non
il coraggio di esporre liberamente le proprie idee anche quando cambiano, scrive
sull’Unità: “Il sogno della mia generazione era di possedere un’automobile. Il
sogno dei miei figli di possedere un abbonamento ad un car sharing.
Risultato: spostarsi in macchina diventa più facile, ma gli acquisti di
auto diminuiscono. Figurarsi quando arriveranno le auto senza autista che le
chiami con un fischio e le molli dove vuoi tanto tornano a casa da sole. I
benefici netti per tutti sono enormi, ma il Pil crescerà ancora con gli stessi
ritmi con un numero di automobili in circolazione assai inferiore?”
</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Chicco Testa conclude che sarebbe bene concentrarsi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sui benefici per tutti anche se, per ora, non
corrispondono ai nostri criteri di calcolo del<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>prodotto interno lordo. Io aggiungo che, se ci saranno più benefici,
bisognerà cambiare i criteri di calcolo. Si perché è giusto cambiare opinioni e
criteri quando sono cambiati gli scenari di riferimento così come è molto
saggio cambiare opinione quando ci accorgiamo che siamo in errore. La
manifestazione più clamorosa di stupidità è continuare a sbagliare per
coerenza.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjICyCPVOT3U3pmGEEvYLrIhix_SFTLOuvB_cxvYHYynl1uPjDAbYwk7_70dBMCuyMe0dy3E6iBS7TtP16ecoatu0mRhl-N3sD89ITke5azukjfky36ie_mycCPdkRIIsqNKSDT-TumkAU/s1600/Google-car-4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjICyCPVOT3U3pmGEEvYLrIhix_SFTLOuvB_cxvYHYynl1uPjDAbYwk7_70dBMCuyMe0dy3E6iBS7TtP16ecoatu0mRhl-N3sD89ITke5azukjfky36ie_mycCPdkRIIsqNKSDT-TumkAU/s400/Google-car-4.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'auto sperimentale di Google con autopilota</td></tr>
</tbody></table>
Conosco Chicco da quando eravamo ragazzi, tutti e due in
politica, tutti e due alle prese con la fondazione della Legambiente. Abitava
davanti a me, a Roma, in Via Madonna dei Monti. Lo vedevo la mattina dalla
finestra del bilocale che mi aveva prestato l’Architetto Rustichelli, poi si
scendeva per raggiungere Piazzale Flaminio dove c’era l’ARCI, in motorino,
ognuno col suo. Io ero socialista di Craxi (o meglio di Martelli) e lavoravo al
Centro Studi del PSI con Luigi Covatta. Lui era comunista di Berlinguer. Io ero
i responsabile nazionale della neonata Legambiente e lui mi doveva “rottamare”
perché non ero abbastanza antinucleare. Gli diedi partita vinta un po’ perché
non ho mai amato i movimenti di piazza, un po’ perché stavo accarezzando l’idea
di una startup (allora non si chiamava ancora così) sulle nuove tecnologie.
Poi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>i socialisti avevano già individuato
Maurizio Sacconi come nuovo presidente. Feci bene perché le mie idee erano
troppo lontane dalla cultura politica dei primi anni 80.
</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Due avvenimenti economici occupano i giornali di oggi:
l’accodo di Marchionne con Google per<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le
auto col pilota automatico e la pole position di Chicco per fare il Ministro
allo sviluppo. L’accodo di Marchionne avrà un impatto importante su Torino e
non solo su Detroit. E Chicco allo sviluppo sarebbe in sintonia con le
necessità della politica di oggi anche perché, passati trent’anni, lui ha idee
che io avevo allora.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXFnVY2HPstWb5y5B3ifZBFGPRoYA0f1HAx4I6PgPVXGq87UlVf6FkIgFXV_yGc4D_98qUbKtgc9jQrQvIbIDvJkpskDsYJ3N3bbsEob9sAbMczeILyR8laXRX29v12NRXdLTybCiZlrg/s1600/Hyperloop2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXFnVY2HPstWb5y5B3ifZBFGPRoYA0f1HAx4I6PgPVXGq87UlVf6FkIgFXV_yGc4D_98qUbKtgc9jQrQvIbIDvJkpskDsYJ3N3bbsEob9sAbMczeILyR8laXRX29v12NRXdLTybCiZlrg/s400/Hyperloop2.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un disegno dell'Hyperloop ideato da Elon Musk</td></tr>
</tbody></table>
Mi figuro il nuovo progetto del ponte di Messina,
modificato per far posto all’Hyperloop, dove potranno essere imbarcate
automaticamente, nelle navette, le automobili del futuro perché i passeggeri
abbiano l’ebbrezza dei mille all’ora. Ma nelle strade normali tutti in fila,
ordinati, guidati dal software che rispetta automaticamente il codice della
strada. Niente più autovelox e nemmeno multe. Si potrà anche bere un bicchiere
di quello buono, a cena con gli amici o con la fidanzata. Basta con gli
scarichi inquinanti. Nelle aiuole. Ai bordi delle strade, si potranno
raccogliere rucola e stridoli per fare l’insalata. Forse si costruirà anche
qualche centrale nucleare per recuperare la scuola, la filiera, la tecnologia
dei materiali e dei sistemi di sicurezza e, soprattutto, il campo di ricerca
per la fusione delle centrali del futuro dove, un tempo, eravamo primi nel
mondo.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Ma la decisione è prerogativa di Matteo Renzi, che ha già
detto ai giornalisti: “Il primo a sapere il nome sarà il Presidente della
Repubblica.” E’ l’Italia che cambia e diventa più civile. Noi che l’abbiamo
sostenuto e votato alle primarie, consapevoli delle regole fondamentali della
democrazia rappresentativa, possiamo manifestare la nostra opinione ma senza
tifo da stadio, meno che meno quello degli ultras violenti della curva sud. 160503 Daniele Leoni<br />
<br />
Pubblicato anche dall'<a href="http://www.avantionline.it/2016/05/accordo-google-fca-per-lauto-che-si-guida-da-sola/#.VyjqkeRo3Gj" target="_blank"><i><span style="font-size: large;"><span style="color: red;">Avanti!</span></span></i></a> </div>
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-63095084774821356462016-01-14T14:34:00.000+01:002016-01-14T14:34:58.546+01:00Se la Macchina si ferma<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQKBhnLaunK1fE0b6KhZd8VBIT3AmdiEoBx-wGehrISJKKzGDt4xp-gHnaRpn9Px8-91MD5UDn8WMQffPqbv6A424XE8KN3YbTtK9WmMS0r8qXO3UD87_VlPdlv6hl9u7OA2O5JsLbq9c/s1600/SpaceX_151222_LandingFalcon9_02.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQKBhnLaunK1fE0b6KhZd8VBIT3AmdiEoBx-wGehrISJKKzGDt4xp-gHnaRpn9Px8-91MD5UDn8WMQffPqbv6A424XE8KN3YbTtK9WmMS0r8qXO3UD87_VlPdlv6hl9u7OA2O5JsLbq9c/s400/SpaceX_151222_LandingFalcon9_02.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Falcon 9 di SpaceX atterrato dopo la missione del 21 Dicembre 2015</td></tr>
</tbody></table>
Anche a me è arrivato il tweet di Elon Musk del 2 Gennaio: “Worth reading The Machine Stops, an old story by E. M. Forster …” L’ho trovato online e l’ho letto, The Machine Stops. E’ un racconto scritto nel 1910 che si pone il problema della perdita di controllo, da parte dell’umanità, di una macchina complessa e onnicomprensiva che avvolge l’intera società e si fa carico del sostentamento di ogni singolo individuo. Aria, cibo, abitazione, trasporti, comunicazioni e ogni dettaglio della vita personale e collettiva sono forniti dalla macchina. Dalla nascita all’eutanasia! La macchina si preoccupa di selezionare, alla nascita, i bambini non troppo forti (immagino anche non troppo intelligenti). Tutto procede per generazioni finché qualche cosa, nella macchina, comincia a corrompersi perché sfugge al sistema automatico di manutenzione. Qualcuno propone di sottoporre a manutenzione il sistema di manutenzione stesso ma, ovviamente, la macchina non può farlo e l’umanità non ha più nozione di come la macchina funzioni. Alla fine, col collasso della macchina, tutta l’umanità soccombe fatti salvi i pochi che, in gran segreto, si erano da tempo insediati nel mondo esterno e avevano recuperato l’antico vigore. Anche l’antica intelligenza necessaria per un muovo inizio.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwvU1tMiKa6zjPASz_K81eoc208d3eRWM96KW6gJBPD4M4YFq3bOYhpaQif4YnZSr0hhCsIOS_PMDPlCdgT6xd_WS3u6tpJ0So4P7Lvz2xuWjUyEgDMNqrh4BRRVUYV7oFOoVj_TuDlbE/s1600/SpaceXMarsTransitionV.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwvU1tMiKa6zjPASz_K81eoc208d3eRWM96KW6gJBPD4M4YFq3bOYhpaQif4YnZSr0hhCsIOS_PMDPlCdgT6xd_WS3u6tpJ0So4P7Lvz2xuWjUyEgDMNqrh4BRRVUYV7oFOoVj_TuDlbE/s400/SpaceXMarsTransitionV.jpg" width="396" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il procedimento di terraforming di Marte secondo Elon Musk</td></tr>
</tbody></table>
Proprio Elon Musk, pochi giorni dopo aver fatto rientrare intatto, con un atterraggio verticale, il suo lanciatore Falcon 9 (compiuta la missione del lancio di undici satelliti per conto di OrbComm), sente l’esigenza di darci il buon anno con questo invito alla riflessione. Sulla pagina Twitter di SpaceX continua a campeggiare l’immagine della quattro fasi della terra-formazione di Marte, quasi a sottolineare che la Macchina di Foster è indispensabile per i suoi e i nostri progetti di futuro. Con un altro tweet annuncia l’uscita della Tesla Summon 7.1 dalla sua avveniristica industria di auto elettriche: il nuovo software, i nuovi sensori di prossimità e l’autoguida con Google Maps consentiranno di chiamare l’auto che si metterà in moto, uscirà dal garage e raggiungerà il proprietario, climatizzatore acceso e musica preferita. Potrà anche tornare indietro, aprire il garage, entrare, spegnersi e chiudesi la porta dietro le spalle. E’ di oggi la notizia che Barack Obama è intenzionato a promulgare velocemente l’integrazione del codice della strada per l’utilizzo dell’autopilota nelle automobili, convinto che l’innovazione farà quasi cessare gli incidenti stradali dovuti alla distrazione del guidatore, che sono la maggioranza. Immagino grandi lavori anche nella rete stradale per le corsie preferenziali destinate alla guida automatica. Corsie che saranno presto popolate di veicoli ordinatissimi, silenziosissimi, ligi alle regole, in parte popolate di passeggeri liberi di usare il telefonino e navigare in internet. Altri saranno senza passeggeri, torneranno al garage dopo aver portato il proprietario a destinazione o lo andranno a prendere ubbidienti alla chiamata. Altri ancora si occuperanno della consegna automatica di pacchi a domicilio, della raccolta dell’immondizia porta a porta. Altri faranno il servizio di taxi senza taxista.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUEoAqWTenuE3hZmKZvZDgd1DBegZo4OmxTQ9TaLx3XY2q5QF7sl_RieHae_dYcQtc9Z1NbXMegRdPJN_BOjNHai6uM_i6qmasLmOBIVoVFCLcr-JvX_A13Us1kRxwEHVk8ctwN9Y1F2A/s1600/Hyperloop1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUEoAqWTenuE3hZmKZvZDgd1DBegZo4OmxTQ9TaLx3XY2q5QF7sl_RieHae_dYcQtc9Z1NbXMegRdPJN_BOjNHai6uM_i6qmasLmOBIVoVFCLcr-JvX_A13Us1kRxwEHVk8ctwN9Y1F2A/s400/Hyperloop1.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un disegno di come potrebbe essere l'Hyperloop </td></tr>
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Se il sistema dovesse funzionare, molto presto l’auto privata sarà il lusso che si permetteranno i ricconi mentre la maggioranza userà le auto pubbliche, perfettamente integrate con la rete dei trasporti metropolitani, ferroviari, aerei, navali. Il servizio sarà molto economico, attivo 24 ore su 24, perché senza pilota umano.
L’ultima trovata di Elon Musk, per rimanere nell’ambito dei trasporti, si chiama Hyperloop. E’ un tunnel dove capsule pressurizzate per passeggeri e merci, a sospensione magnetica, viaggeranno a velocità supersonica in ridottissimo attrito. L’atmosfera all’interno del tunnel sarà rarefatta e la colonna d’aria si muoverà alla velocità delle capsule. Ovviamente le stazioni d’ingresso e d’uscita dovranno essere ad intervalli di centinaia di chilometri e il sistema di scambi sarà estremamente sofisticato per non rallentare il flusso principale. Per il progetto è stata lanciata una gara fra le università a cui hanno aderito settecento gruppi da tutto il mondo sottoponendo un preliminare. Dall’Italia partecipa un gruppo di studenti dell’università di Pisa. Il 29 e 30 gennaio, alla Texas A&M University, ci sarà un primo incontro di selezione delle idee sotto la supervisione di SpaceX, la società aerospaziale protagonista del rientro con atterraggio verticale del vettore Falcon 9. Che sia una cosa seria lo dimostrano le sue cinquanta commesse, per un importo di sette miliardi di dollari, di lancio di satelliti artificiali di società pubbliche e private su scala planetaria.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigHk3cBjgdv6CU6pRL1iwaGBng6p6KEkA3Ls3aAfMviRDok3m7maF8EpbmsUqTBsz_SZ2IKvDWYmWme7a_cifp6KNm_uPqIoi5hXFNQU1fSxkGIiCDZiuSHpsu0FH1puYfiKEGQ10dAG0/s1600/ElonMuskCeoSpaceX.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="246" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigHk3cBjgdv6CU6pRL1iwaGBng6p6KEkA3Ls3aAfMviRDok3m7maF8EpbmsUqTBsz_SZ2IKvDWYmWme7a_cifp6KNm_uPqIoi5hXFNQU1fSxkGIiCDZiuSHpsu0FH1puYfiKEGQ10dAG0/s400/ElonMuskCeoSpaceX.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Elon Musk, CEO di SpaceX, Tesla Motors, Solar City. Fondatore di PayPal</td></tr>
</tbody></table>
Perché allora Elon Musk, così brillante nelle innovazioni basate sull’intelligenza artificiale, è preoccupato dei pericoli tanto da far riflettere, a capodanno, i suoi milioni di ammiratori (3,2 solo su twitter) con The Machine Stops? E’ forse la preoccupazione che, se tutto diventa automatico, per noi umani non ci sarà più spazio? Non penso proprio anche perché, con l’automazione, aumenta la progettazione e la facilità di realizzare nuovi progetti. Poi, connaturata con il ruolo dell’uomo nella nuova società delle macchine è la manutenzione evolutiva dei sistemi, il monitoraggio che tutto funzioni secondo il progetto, l’intuizione di migliorie derivabili solamente con la profonda conoscenza dei sistemi esistenti. La Macchina di Foster si ferma perché gli errori accumulati durante il suo funzionamento non vengono corretti e la pigrizia umana, oltre a dimenticare come funziona, si adagia nell’adorazione della Macchina come se fosse Dio. Elon Musk ci rammenta che Dio siamo noi (per i cristiani creati a Sua immagine). Che cultura vuol dire innovazione, sperimentazione, esplorazione e anche rischio. Che qualsiasi cosa, costruita da noi, dalle nostre macchine o appartenente al mondo della natura è imperfetta e quindi perfettibile. Che qualsiasi innovazione perirà se non avrà memoria del passato o lo vorrà cancellare non ritenendolo degno. La Macchina di Foster si ferma perché non è possibile che un sistema automatico di manutenzione ripari anche se stesso. Potrà essere riparato solo attraverso l’integrazione con chi l’ha progettato. Ci dice che l’intelligenza artificiale sarà una reale evoluzione dell’intelligenza nei secoli e millenni a venire solo se sarà progettata per valorizzare il suo creatore, intendendo per esso noi umani, i nostri simili più deboli, per sopperire alle debolezze, compresi gli animali e la biodiversità che ci circonda. A queste condizioni ci sarà futuro, esplorazione e conoscenza. Le semplificazioni genereranno errori che bloccheranno la Macchia trasformandola in una entità logica autoreferenziale, incapace di conoscere e di conoscersi, quindi di sopravvivere. Con la Macchina perirà anche la società umana. I pochi sopravvissuti, se ci saranno, avranno facoltà di tentare un nuovo inizio. 160114 Daniele Leoni<br />
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Il link al racconto <a href="http://archive.ncsa.illinois.edu/prajlich/forster.html" target="_blank">The Machine Stops</a> Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-22323122316711133702015-11-20T06:55:00.000+01:002015-11-20T06:55:21.020+01:00Primavere arabe<h3 class="post-title entry-title" itemprop="name" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 18px; font-stretch: normal; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0px; orphans: auto; position: relative; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
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<div class="post-body entry-content" id="post-body-3114491813599203744" itemprop="description articleBody" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.4; orphans: auto; position: relative; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; width: 588px; word-spacing: 0px;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 4px; position: relative; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI2ise5ol4bWFuTBWat_78iW4UxWokPDuDMaYw-92Zl3Jo_z1ZhWBzyIVcoXI222YcIceg8n5jIaRVjNUVwTrnE8FflqO73fkA6gCbUbESoD_V4erMTSdiS7eK0W8lSmYF_hnwLOEOcM0/s1600/marianne-selon-david-kawena-191332_w1000.jpg" style="clear: left; color: #293195; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI2ise5ol4bWFuTBWat_78iW4UxWokPDuDMaYw-92Zl3Jo_z1ZhWBzyIVcoXI222YcIceg8n5jIaRVjNUVwTrnE8FflqO73fkA6gCbUbESoD_V4erMTSdiS7eK0W8lSmYF_hnwLOEOcM0/s400/marianne-selon-david-kawena-191332_w1000.jpg" style="border: none; position: relative;" width="312" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 11.88px; text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; text-align: start;"> La Marianne personifica la Repubblica francese.</span></td></tr>
</tbody></table>
Confesso il fastidio che ho provato quando Papa Francesco ha definito "terza guerra mondiale" la turbolenza del medio oriente e del mondo islamico. Fastidio, consapevole che la seconda provocò settanta milioni di morti. Se veramente dovesse scoppiare la terza, i morti sarebbero miliardi. Siccome, in occidente, le azioni dei guerriglieri in nome del Corano provocano normalmente decine o centinaia di morti, non possiamo parlare di guerra ma di terrorismo con l'eccezione l'attentato dell'11 Settembre 2001 a New York. Si deve inoltre aggiungere che i terroristi sono kamikaze, poveri ragazzi con turbe psichiche che vengono spinti all'assassinio e al suicidio da mercanti di morte, occupati mantenere un clima di tensione internazionale funzionale ai loro sporchi affari. Vladimir Putin ha denunciato apertamente il finanziamento dell’ISIS da parte di membri dello stesso G20: "Ho portato prove relative ai nostri dati sul finanziamento dell’ISIS da parte di persone di diversi paesi. Come appurato, i fondi provengono da 40 Paesi, tra cui alcuni membri del G20” — ha dichiarato nello specifico il presidente russo in conferenza stampa. “Oltretutto, ho mostrato ai nostri colleghi immagini da satelliti e aerei nelle quali è chiaramente visibile la dimensione assunta dal commercio illegale di petrolio e prodotti derivati. Colonne di camion-cisterna si protendono per decine di chilometri, tanto che da 4-5mila metri di altezza si perdono all’orizzonte. Questo figura semplicemente come un sistema di conduzione del petrolio. Occorre sopprimere le vie di finanziamento delle attività terroristiche." Allora il problema è molto complesso, con tante sfaccettature. Innanzi tutto occorre un'autorità di polizia internazionale, che potrebbe essere l'ONU, in grado di arginare il terrorismo. Dovrebbe farlo evitando di essere trascinata in un terreno, quello della barbarie e dello spregio della vita umana, che favorisce i barbari e i sanguinari. Bisogna fare un’operazione chirurgica incominciando dal modo in cui noi occidentali ospitiamo chi proviene da paesi dove i diritti umani sono calpestati. Quando violano le nostre leggi devono essere pesantemente sanzionati: la prima sanzione deve essere togliere loro la patria potestà e l'espulsione. Dovremmo farci carico noi dei loro bambini e condurli lungo un percorso di integrazione con la nostra cultura. La loro cultura la coltivino a casa loro! Il modo con cui dobbiamo combatterli deve essere congegnale ai nostri valori e alla nostra cultura. Non dobbiamo assolutamente spargere il sangue dei nostri soldati ma usare la tecnologia più sofisticata per fare, attorno a loro, terra bruciata. E ancora, quando possibile, dobbiamo portare via i loro bambini. Insisto sul fatto che, s’è possibile fare la chirurgia telematica al cervello o al cuore a migliaia di chilometri di distanza dal paziente, deve essere possibile anche la guerra telecomandata coi droni. Non il sangue dei nostri soldati oppure potenziali ostaggi alla mercé delle loro torture ma banali pezzi di ferraglia sul terreno, dove i nostri potranno entrare solo dopo ch’è stato bonificato.<br /><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 4px; position: relative; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8HHbcQGsZO9XkH2UZEB_hKF61dqwJMseySqDJxa9EepLL7SipXz-LuznL_FUCQNKyFUiLFQ_znE3yF1GdOtXDdbKe46J6yQxWG7CJN20kPqrrTYN5zhP-albquJCfK-QxdF9hE5fuA5E/s1600/RenziPutin.jpg" style="clear: left; color: #293195; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8HHbcQGsZO9XkH2UZEB_hKF61dqwJMseySqDJxa9EepLL7SipXz-LuznL_FUCQNKyFUiLFQ_znE3yF1GdOtXDdbKe46J6yQxWG7CJN20kPqrrTYN5zhP-albquJCfK-QxdF9hE5fuA5E/s400/RenziPutin.jpg" style="border: none; position: relative;" width="292" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 11.88px; text-align: center;">Matteo Renzi e Vladimir Putin</td></tr>
</tbody></table>
Detto questo dobbiamo isolare culturalmente i mercanti di morte, dobbiamo favorire l'evoluzione democratica e liberale dei regimi e delle monarchie assolute. Dobbiamo insistere sul rispetto dei diritti umani sull'uguaglianza fra uomini e donne anche in Arabia Saudita, Iran ecc. come abbiamo fatto, 70 anni fa in Italia, riconoscendo alle donne il diritto di voto. E col diritto di voto anche il diritto allo studio e a professioni a loro prima precluse. Dobbiamo favorire un Islam leggero, tollerante, come abbiamo fatto con la religione cattolica ad opera di Papa Giovanni XXIII e dei suoi successori. Sono convinto che le turbolenze di oggi serviranno a catalizzare le forze per costruire la società planetaria di domani: il riavvicinamento fra Obama, Putin, Hollande è un bel segnale come è importante il ruolo che sta giocando il nostro Presidente Renzi, da protagonista, come non si vedeva dai tempi di Bettino. Dal 2 giugno 1946 sono passati nemmeno 70 anni. Come è cambiata l'Italia nel frattempo! E la Germania con mamma Merkel? E la Russia? La Cina? Il sud America? Per non parlare della fucina indiana, indocinese e indonesiana. Il mondo globalizzato va veloce come non mai. E io sogno Iran e Arabia con tante belle brave ragazze in minigonna, chiome al vento: quella si che sarebbe primavera! 151118 Daniele Leoni</div>
<span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;"></span>Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-86057659774623092762015-10-31T15:56:00.000+01:002015-11-06T16:00:26.439+01:00Il ponte di messina: merci coi costi della nave e i tempi dell'aereo<span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">30-10-2015, Daniele Leoni per la Conferenza Programmatica del PSI</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><br />
<div class="separator" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: center; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-KNoRYMMg0FY/VjSe0q8h8mI/AAAAAAAAAK8/zhM6cx0hhew/s1600/IMG_20151031_115406.jpg" style="clear: left; color: #293195; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-KNoRYMMg0FY/VjSe0q8h8mI/AAAAAAAAAK8/zhM6cx0hhew/s640/IMG_20151031_115406.jpg" style="border: none; position: relative;" width="480" /></a></div>
<b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Messina senz'acqua</b><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Si discute tanto, proprio in questi giorni, sul fatto che Messina sia rimasta senz'acqua. Ma la verità è che le città siciliane sono senz'acqua da sempre perché in Sicilia ogni progetto pubblico si trasforma in un'occasione per fare clientelismo, spesso con finti cantieri, per finti lavori con finti lavoratori. Cosa che non accade solo in Sicilia ma anche in gran parte del mezzogiorno d'Italia. Così gli acquedotti sono da sempre pieni di dispersioni che sistematicamente non vengono riparate. L'acqua viene immessa nella rete idrica per periodi limitati di tempo, perché gli utenti possano riempire i loro serbatoi domestici. Poi l'erogazione dell'acqua viene interrotta perché il numero di falle non consente di tenere la rete permanentemente in pressione. In Sicilia avere il serbatoio dell'acqua nel sottotetto è una cosa normale perché è normale l'intermittenza nell'erogazione. Paradossalmente i siciliani si lamentano, come sta succedendo in questi giorni a Messina, solamente quando per alcuni giorni l'acqua non arriva (a causa di qualche inconveniente in più) e le scorte domestiche non possono essere ripristinate. Ma l'erogazione intermittente è la norma.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Sicilia e Calabria: il terreno di coltura del malaffare</b><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">La stessa cosa succede per l'acqua destinata all'agricoltura a fini irrigui. La cura del territorio è carente e il dissesto idrogeologico grave. Strade e ferrovie sono in una condizione disastrosa e l'elenco potrebbe continuare per ogni comparto di competenza pubblica.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Chi sostiene la necessità di risolvere prima i problemi elementari come l'adeguamento delle reti idriche agli standard dell'Italia centro settentrionale, così come le strade e le ferrovie, destinando a queste opere primarie tutte le risorse disponibili, pretende, nei fatti, di continuare ancora per decenni, con lo sperpero di risorse senza che nulla di tangibile venga realizzato. Risorse che purtroppo finiscono nelle mani della criminalità organizzata, abilissima nella regia del dissesto e della precarietà, abilissima cioè a creare il terreno di coltura dove prosperano i peggiori affari come lo spaccio della droga, l'organizzazione dei gioco d'azzardo (dalle sale bingo alle slot machine), lo sfruttamento della prostituzione, l'usura.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><div class="separator" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: center; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-fN2MR-pZ_XA/VjTLQQcxYuI/AAAAAAAAAMc/HglwwUWFuGU/s1600/IMG_20151031_132306%257E2.jpg" style="clear: left; color: #293195; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="280" src="http://1.bp.blogspot.com/-fN2MR-pZ_XA/VjTLQQcxYuI/AAAAAAAAAMc/HglwwUWFuGU/s400/IMG_20151031_132306%257E2.jpg" style="border: none; position: relative;" width="400" /></a></div>
<b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">I compiti a casa di Monti e Passera</b><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Deve far riflettere il modo violento in cui è stato cancellato il progetto del Ponte sullo stretto di Messina dal Governo Monti e dall'allora Ministro Corrado Passera, nonostante la progettazione definitiva fosse stata completata, la gara pubblica regolarmente vinta e il rischio di penali miliardarie a carico dello Stato inadempiente. Inconcepibile la cancellazione del progetto del ponte di Messina, nonostante la dichiarata disponibilità della Cina Popolare ad un’operazione di project financing, non solo sul ponte, ma sull’ammodernamento delle ferrovie e dei porti da Napoli a Taranto. Il motivo? La Cina cercava un’alternativa al porto di Rotterdam per le merci provenienti dalle sue imprese, impegnate nel colossale investimento cinese in Africa. La Sicilia, con i suoi porti, avrebbe potuto diventare il punto di attracco delle navi, da cui i container sarebbero stati smistati per ferrovia verso le destinazioni in Europa e in Asia. Perché allora la cancellazione di un progetto che avrebbe potuto assegnare all’Italia il ruolo di nodo intermodale di uno dei più rilevanti flussi commerciali dell’economia globalizzata?</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Torbidi interessi coincidenti</b><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Una possibile risposta è che l’economia sottosviluppata gestita delle mafie siciliane e calabresi sarebbe stata stravolta da un intervento internazionale di tanta rilevanza. Perché le preoccupazioni della mafia, risoluta a salvaguardare la precarietà dell'economia calabrese e siciliana, cioè il terreno di coltura del malaffare, coincidevano con gli interessi degli olandesi e dei tedeschi decisi a salvaguardare il ruolo del porto di Rotterdam. Monti e Passera furono sordi e ciechi, ignorarono opportunità e convenienze italiane, soprattutto del sud. Scolaretti ubbidienti, fecero i loro compiti a casa.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">I veri obiettivi dei "no ponte" e lo scampato pericolo per le mafie</b><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Gli agitatori "no ponte", tirarono un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Il pericolo era un grande cantiere con imprese internazionali, non controllate dalla mafia, con dirigenti e tecnici non addomesticabili e soprattutto determinati ad ottenere il risultato di un'opera che avrebbe potuto far scuola. Il pericolo erano imprese determinate a scommettere sulle ricadute positive del successo ottenuto per accreditarsi nel modo e conquistare nuovi mercati. Il pericolo era un cantiere vero, di altissimo livello, impegnato per anni nell'area dello stretto di Messina, che avrebbe potuto scatenare l'entusiasmo di tanti giovani siciliani e calabresi, risoluti a partecipare al lavoro con spirito creativo e non in cerca di assistenza. Il pericolo era che, con il ritmo e l'organizzazione impressi dal ponte sullo stretto, sarebbe stato inevitabile l'allargarsi dell'intervento a ferrovie, strade e porti connessi, da Taranto a Napoli. Tutto sotto la supervisione di entità nazionali e sovranazionali impegnate nell'investimento e poco interessate al malaffare di piccolo cabotaggio come lo spaccio della droga, l'organizzazione del gioco d'azzardo, lo sfruttamento della prostituzione, l'usura. Tutto sotto la supervisione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Rimettere il treno nei binari da cui era stato fatto deragliare</b><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Lo spirito con cui lo Stato deve ottemperare agli impegni presi con le società che hanno vinto la gara per la costruzione del ponte di Messina non è solo quello di evitare di pagare le penali, ma soprattutto la volontà di rimettere il treno nei binari da cui era stato fatto deragliare con un colpo di mano e con una violentissima attività di disinformazione.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-5wYKLHNNyoI/VjSTTKV0HaI/AAAAAAAAAJ8/l8r8LQYE820/s1600/upload_-1" style="clear: left; color: #293195; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="266" src="http://3.bp.blogspot.com/-5wYKLHNNyoI/VjSTTKV0HaI/AAAAAAAAAJ8/l8r8LQYE820/s400/upload_-1" style="border: none; position: relative;" width="400" /></a></div>
<span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Il ponte, come ha scritto Maurizio Ballistreri sull'Avanti!, deve essere visto come un segmento strategico per fare della Sicilia un punto fondamentale dello sviluppo del Mezzogiorno, realizzando il Corridoio transeuropeo 1. E d’altronde, proprio i socialisti hanno storicamente sostenuto il ruolo strategico dell’Area dello Stretto e della realizzazione del Ponte. Bettino Craxi, nel 1985, all’apice degli anni straordinari della sua premiership, firmò la convenzione per il Ponte, lanciando l’idea di una grande area metropolitana nello Stretto, frutto della conurbazione tra Messina e Reggio Calabria, nell’ambito di una lungimirante visione geopolitica che assegnava al Mezzogiorno d’Italia la funzione di cerniera tra la costruzione di un’Unione europea non bancocentrica e i paesi rivieraschi del Mediterraneo.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">A bridge to somewhere - Dove ci porta il ponte</b><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Giovanni Mollica, in un libro pubblicato negli Stati Uniti sulla vicenda del ponte di Messina, ci dice che fin dai primi anni 2000, le nazioni che si affacciano sul bacino del Mediterraneo avevano mostrato segni di insofferenza verso il predominio dei porti del nord Europa che avevano occupato un ruolo centrale nella gestione dei flussi mercantili da e per l’Europa, nonché della ricchezza prodotta dagli stessi, assolvendo il ruolo di piattaforma logistica mediterranea. Un nonsenso geografico fondato sia sull’efficienza dell’organizzazione dei loro porti e della rete ad essi connessa, sia sulle carenze infrastrutturali dei Paesi mediterranei, Italia in testa. Un esempio permette di comprendere meglio in cosa consiste il paradosso appena accennato: le merci dirette in Europa e provenienti dal Far East ammontano a quasi 500 miliardi di euro all’anno e, nella stragrande maggioranza, sono trasportate su gigantesche navi porta container che attraversano il Canale di Suez. Oltre il 70% di queste merci è sbarcato negli scali del Northern Belt piuttosto che in quelli dell’Europa mediterranea, preferendo percorrere una rotta di migliaia di miglia più lunga piuttosto che approdare negli scali mediterranei.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><div class="separator" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: center; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-7KhHKTvTM5I/VjSTTJ4F1PI/AAAAAAAAAJ8/KVm5NQ-G2_c/s1600/upload_-1" style="clear: left; color: #293195; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="262" src="http://4.bp.blogspot.com/-7KhHKTvTM5I/VjSTTJ4F1PI/AAAAAAAAAJ8/KVm5NQ-G2_c/s400/upload_-1" style="border: none; position: relative;" width="400" /></a></div>
<span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">L’incidenzai di questi giganteschi flussi commerciali tra l’Europa e il resto del mondo sull’economia dei rispettivi Paesi è notevolissima. In Germania, la così detta “Logistica integrata” – così è chiamata la scienza che gestisce l’intera catena di trasporto e distribuzione delle merci dal luogo di produzione al punto finale di vendita, considerata come un’entità unica invece che un complesso di funzioni logistiche separate - costituisce il terzo datore di lavoro, dopo l’industria automobilistica e quella chimica, con oltre due milioni e mezzo di addetti. In Paesi più piccoli, come Paesi Bassi e Belgio, le attività collegate ai porti di Rotterdam e Antwerp contribuiscono per percentuali molto rilevanti al prodotto nazionale e alla bilancia dei pagamenti. Non è un caso che abbiano resistito meglio degli altri Stati europei alla crisi che ha colpito il mondo dal 2008 in poi.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">L'Italia non vuole essere un muro</b><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Uno sguardo alla mappa dei flussi merci provenienti dal canale di Suez mostra come l'Italia, nonostante sia un ponte naturale fra l'Africa e l'Europa continentale, venga esclusa dalla quasi totalità del traffico.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Il raddoppio del Canale di Suez porterà nuova linfa ai traffici navali a poche miglia dalle coste siciliane e calabresi. Quali saranno i porti italiani che ne godranno e quanta parte toccherà a ciascuno, lo deciderà la Politica. Una prima risposta fortemente punitiva per l’estremo Sud l’ha data il Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica recentemente approvato; ma né i media né le forze politiche le hanno dato il dovuto peso. La destinazione a “porti di scambio” (transhipment) mette fuori gioco gli scali siciliani e calabresi, sempre più schiacciati dalla concorrenza dei nuovi giganti africani e di un Pireo interamente in mano ai cinesi. Né la dimensione regionale riesce a compensare questa mancanza di competitività quando i territori serviti non producono e non consumano. E' inutile e pericoloso illudersi e illudere la gente inseguendo il sogno di una crescita socioeconomica irrealizzabile. Rotterdam è il primo porto d’Europa perché, oltre ai ricchissimi territori circostanti, serve mezza Italia attraverso una veloce, economica e capillare rete di trasporto. Se il Governo vuole evitare che il grande porto della Piana di Gioia Tauro si spenga lentamente, deve avviare subito lavori per collegarlo alla rete ferroviaria ad alta velocità europea. E se vuole spezzare il tragico isolamento che ha portato la Sicilia a essere la regione dell’Ue col più basso tasso di occupazione, deve riprendere subito l’iter di realizzazione del Ponte sullo Stretto. Senza questi due provvedimenti, le prospettive di sviluppo sono prive di credibilità.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Treno = velocità = costi bassi = valore</b><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">L'ultimo argomento è quello della velocità del trasporto merci. Le tratte ferroviarie ad alta velocità hanno tempi assimilabili al trasporto aereo e costi assimilabili a quelli della nave. Se le tratte navali sono più corte aumenta la velocità di consegna e quindi il valore del servizio a parità di costi. La collocazione geografica dell'Italia, della Sicilia in particolare, genera un valore aggiunto formidabile nell'economia dei prossimi decenni, valore che giustifica un adeguato investimento. Noi italiani, aziende pubbliche e private, abbiamo il dovere di svegliarci dal torpore che altri vogliono imporci e che, dalla metà degli anni 60, tentano di confinarci in un ruolo di maitre d'hotel.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">L'Africa, il futuro dello sviluppo</b><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Enrico Buemi, in una discussione su facebook del febbraio scorso, sosteneva che il ponte di Messina oltre ad auto finanziarsi, diventerebbe un biglietto da visita delle capacità tecnologiche e produttive italiane e un simbolo nel mondo. Sarebbe un prolungamento del continente verso l'Africa, farebbe diventare Italia la Sicilia e tante altre cose ancora. Sposterebbe il baricentro verso sud, verso l'Africa che è il futuro di questo secolo.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">In Africa sarà un futuro di sviluppo, quando si placheranno i venti di guerra così come si sono placati quelli europei dopo la seconda guerra mondiale.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #333333; display: inline !important; float: none; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20.79px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Così crolleranno gli ultimi muri.</span>Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-15395032991717459712015-05-27T09:45:00.001+02:002015-05-27T09:48:40.636+02:00Lettera a Debora Serracchiani del 2 Luglio 2009<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Me3qqnrjNy5DgDlk_FfACGuZgpl74Nqfv4gYknLVNkE2y0rSp8Ex5FslMjjAB5bZQxnwVdMWsBrOIMuvOYVZsSROvTnfQv3R8b8jO30dBuUc31EMWQbiJfdNExaNR5iZzjb96x_oOPE/s1600/090702LetteraDeboraSerracchiani.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="328" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Me3qqnrjNy5DgDlk_FfACGuZgpl74Nqfv4gYknLVNkE2y0rSp8Ex5FslMjjAB5bZQxnwVdMWsBrOIMuvOYVZsSROvTnfQv3R8b8jO30dBuUc31EMWQbiJfdNExaNR5iZzjb96x_oOPE/s400/090702LetteraDeboraSerracchiani.jpg" width="400" /></a></div>
Cara Debora,
ho 56 anni, ho due figli ultratrentenni entrambi tecnici informatici, ho fondato e diretto per sedici anni una società di software che nel 2001 è stata acquistata da Banca Intesa (Charta srl).
Sono appassionato di tecnologia e di comunicazione. Quando ero più giovane ho fatto diverse cose: fondato Legambiente nel 1980 (non fu Realacci e nemmeno Testa, ma Leoni); scritto per alcuni anni in giornali nazionali; lavorato per la Rai come regista; sbattuta la porta disgustato nell’85… Non sono mai stato comunista, anzi ho sempre avuto una certa simpatia prima per Craxi poi per Berlusconi. Ti garantisco che, nonostante un’attività prevalente di fornitore di enti pubblici, non ho mai pagato tangenti.
Le tue argomentazioni sono stimolanti. Il tuo linguaggio è immediato, adatto ai nuovi media. Hai dimostrato di saper usare in modo eccezionale internet e tutte le possibilità che i social network offrono. Ho notato che, invece di prendere posizione su ciò che divide, hai preferito concentrarti sul metodo più adatto a regolare il dibattito fra diversi. Mi è parso di capire che anche tu sei convinta della validità del sistema bipolare (o bipartitico) stile americano. Mi piace anche la tua decisione di non contrapporti a Franceschini (modestia? riconoscenza?), facendo però capire che hai preso molto sul serio il tuo ruolo, che non è quello di grigio parlamentare europeo.
Questo è un periodo di grandi cambiamenti! Non è retorica ricordare che l’elezione di Barack Obama è epocale. Come epocale è la crisi economica planetaria e la conseguente necessità di riconsiderare alcuni elementi di statalismo. Loretta Napoleoni si spinge perfino a valutare iniezioni di etica islamica nella macchina economica! Mi ricordo che, tanti anni fa, ero in confidenza con Gianni Baget Bozzo. Mi piaceva parlare con lui di anarchia e di futuro. Un giorno mi disse che, in una ipotetica società che avesse risolto il problema del quotidiano, uno stato etico comunista sarebbe stato ideale. Io non ero d’accordo perché la persona (e quindi la libertà) viene prima. Poi anche lui entrò nelle file di Berlusconi, non penso proprio per interesse. Ogni tanto mi infastidisce l’anticomunismo tombale di alcuni (cosa saremmo noi se Stalin si fosse alleato con Hitler invece di combattere a fianco degli americani?), come mi disturba l’odio verso Berlusconi che è stato eletto dalla maggioranza degli italiani (ci sarà pure una ragione?).
Non so quanti siano i ragazzi e le ragazze con le tue doti. Una volta era una razza rara. Oggi, speriamo, è possibile che siano molti di più. Non vi guida una ideologia politica e nemmeno una fede religiosa ma la ricerca di sane regole di convivenza civile, convivenza fra diversi che accettano la reciproca diversità. Mi auguro che fra di voi scatti una reciproca simpatia, che diventiate tanti e forti. Come mi auguro che siano tanti, fra i più anziani come me, a farsi catturare da vostro fascino, a darvi dei consigli sapendo che potrete scegliere se seguirli o meno. Il merito di Franceschini è stato questo: ha intercettato l’onda di simpatia e ci ha messo la testa e cuore. Non ha scelto un allievo fedele sicuro di poterlo pilotare. Ha scelto Debora, che senz’altro non ha la vocazione del burattino.
E’ un buon inizio per la costruzione di un sistema bipolare di stile americano. Un sistema di regole ineludibili che, da oltre 200 anni (13° e 14° emendamento), garantiscono contro involuzioni dispotiche o autoritarie. Quelle regole ci hanno salvato dal fascismo, dal nazismo; hanno innalzato un limite invalicabile alle velleità di espansione dei comunisti sovietici. Quelle stesse regole oggi danno spazio a un Presidente meticcio, figlio del popolo, che ha usato internet per dialogare con il mondo e per finanziare la sua campagna elettorale.
Continuerò a seguirti, ogni tanto ti scriverò e ti farò domande scomode, a proposito di regole.
La prima te l’ho già fatta su Facebook e la ripeto qui. Se nel 2013 vincerete le elezioni, qualora le gare per il ponte di Messina o per una centrale nucleare siano state fatte e i lavori assegnati, tu pensi si possa tornare indietro?
090702 Daniele LeoniDaniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-25155399306659644852015-05-25T12:46:00.002+02:002015-05-25T13:29:27.964+02:00Mi permetta, professore ... (Replica a Ferdinando Boero)<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixZivyF4zL9eGx9CItiyDK5E5Z7ZtKcVaC1zFP6JSt-u8pW3WSnI8Dmq2YOvJpNVtoflWIlUfa_akLnX4NvCdKdvTJz-DRgcv5AFJIZPG6vRLQ578mJLi6CoaFE8MBLnacIy8cbqAoCiM/s1600/EconomistUomoCreatore.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixZivyF4zL9eGx9CItiyDK5E5Z7ZtKcVaC1zFP6JSt-u8pW3WSnI8Dmq2YOvJpNVtoflWIlUfa_akLnX4NvCdKdvTJz-DRgcv5AFJIZPG6vRLQ578mJLi6CoaFE8MBLnacIy8cbqAoCiM/s400/EconomistUomoCreatore.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'uomo creatore secondo L'Economist.</td></tr>
</tbody></table>
La biologia è fra le scienze più affascinanti. E' affascinante perché lo studio dell'enorme varietà degli esseri viventi aiuta ad indagare noi stessi in una guerra impari, autoreferenziale, e quindi impossibile da vincersi sulla base del secondo teorema di incompletezza di Godel. Non potendo trovare le risposte fondamentali su di noi compiendo un autoesame, rivolgiamo il nostro sguardo verso l'esterno, innanzi tutto verso le altre forme di vita del nostro ecosistema. E per dare un senso a cio che è, inesorabilmente, fuori dalla nostra portata, l'umanità ha inventato i miti e le religioni.
Dall'alba dell'uomo il percorso della conoscenza ha seguito due strade: quella analitica, utilitarista dei cacciatori e dei raccoglitori e quella sintetica, creativa degli agricoltori e dei fabbricanti. Le strade della conoscenza si incrociavano con quelle della società che via via si andava strutturando: per esempio quella del potere e quella del mercato. La strada del potere portava spesso alla guerra e a tempi oscuri mentre la strada del mercato conduceva quasi sempre alla prosperità ma prima o poi la sete di potere demoliva tutto con una nuova guerra. Ho voluto dipingere questo semplice quadretto per dare un'idea di come la società umana, nelle sue interazioni, si comporti come un'entità biologica. Sullo sfondo le grandi domande autoreferenziali senza possibilità di risposta: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHCPRjGWMdicLP9GUf4fFPtV5t8NcT4SIacFH0k_F_LqxdRnWIvZdNggUI1DLRRaa3IKi6z7LGz9-CU2BZrAhhF243SMktsW8_C-fLfABVRDMtyZUTkjVEKa-MHkhuFmFxmwc0zsgC6wo/s1600/SpaceXMarsTransitionV.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHCPRjGWMdicLP9GUf4fFPtV5t8NcT4SIacFH0k_F_LqxdRnWIvZdNggUI1DLRRaa3IKi6z7LGz9-CU2BZrAhhF243SMktsW8_C-fLfABVRDMtyZUTkjVEKa-MHkhuFmFxmwc0zsgC6wo/s400/SpaceXMarsTransitionV.jpg" width="396" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Terraformare Marte secondo un'idea di Elon Musk, CEO di SpaceX</td></tr>
</tbody></table>
Che fare allora se apparteniamo a quella esigua minoranza che odia la guerra e che non si vuole rifugiare nel mito? Non ci resta che continuare a cercare all'infinito per soddisfare il nostro bisogno primario.
Allora è naturale volgere lo sguardo verso le stelle che, nella nostra galassia, ce ne sono miliardi. E di galassie, nella parte di universo osservabile, ne possiamo contare miliardi. Miliardi di miliardi di possibilità. Venendo quindi alla "conta delle stelle" (come la chiama lei), i programmi di ricerca computerizzata degli oggetti celesti mettono in evidenza quelli che si discostano dalla norma: quelli che presentano anomalie. Nell'impossibilità di catalogarle tutte, scrutando le anomalie, si fa un po' di chiaro nella notte fonda dei segreti del cosmo. Questo metodo dovrebbe insegnare qualche cosa anche ai biologi dal momento che è impossibile catalogare tutte le specie.
Ma rimanendo più vicino alla Terra, l'esplorazione robotizzata del Sistema Solare deve fare i conti, non solo con la necessità di miniaturizzare i componenti, ma anche con tempi di risposta della telemetria, a causa della velocità della luce, che possono essere di ore. Non è possibile telecomandare una sonda ma si debbono per forza inviare sequenze complesse di istruzioni condizionali che vengono eseguite in autonomia. Dopo qualche ora lo staff di controllo analizza il risultato, verifica gli errori ed elabora una nuova sequenza di comandi da inviare alla sonda. Parallelamente, per approssimazioni successive, vengono elaborate nuove versioni del software di gestione e trasmesse alla sonda spaziale per le prove sul campo. Questa attività è quanto di più complesso e sofisticato che l'uomo abbia mai provato: insegna la cautela e la prudenza perché una manovra sbagliata potrebbe danneggiare la sonda che costa cifre da capogiro. Insegna a non tagliare mai la possibilità di fare un passo indietro per recuperare la situazione. Impone una grande ridondanza perché componenti avariate possano essere sostituite in loco, lontano centinaia di milioni di chilometri. Queste attività provocano uno spettacolare sviluppo delle tecniche di intelligenza artificiale applicabili nell'industria e capaci di abbattere i costi di produzione di vari ordini di grandezza. Per non parlare dello sviluppo dei droni, il cui uso militare è il più appariscente ma il meno significativo. Si pensi a quello che potranno fare i droni in agricoltura, nelle attività pericolose in ambienti estremi, nel caso di catastrofi o per prevenire le catastrofi. Ma anche nelle attività quotidiane come la distribuzione delle merci. Anche nel settore della biologia marina per sondare fondali oceanici e studiare ambienti fino ad oggi irraggiungibili.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4jpbCI08Xfx5GQmPmZTZYTiBv7Hmcqz4WGttVZ6TgsD9tebh7n3KoyvSZ6Cs_F2_hUoljskyGnhineFTn34v0jil-Ag_p2xSj_Bjg1HsCSMRa3nlx8dDihwYnkqKM6KdTM82QElPliGk/s1600/PapaGiovanniDiscorsoLuna01.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4jpbCI08Xfx5GQmPmZTZYTiBv7Hmcqz4WGttVZ6TgsD9tebh7n3KoyvSZ6Cs_F2_hUoljskyGnhineFTn34v0jil-Ag_p2xSj_Bjg1HsCSMRa3nlx8dDihwYnkqKM6KdTM82QElPliGk/s400/PapaGiovanniDiscorsoLuna01.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Papa Giovanni XXIII pronuncia il discorso della luna</td></tr>
</tbody></table>
Ma veniamo al più rilevante dei problemi che incombono sull'umanità e che, non risolto, porterebbe all'estinzione dell'uomo in tempi geologicamente molto brevi. Anche supponendo che fattori spontanei di riequilibrio demografico tendano a stabilizzare la popolazione del pianeta sotto i quindici miliardi (tendenza non così distante dalla realtà), si affacciano delle nuove insidie. Vorrei ricordare un economista americano abbastanza bistrattato. Ingiustamente bistrattato. Si tratta di Julian Simon, che sosteneva che l’aumento del consumo di risorse è addirittura positivo poiché stimola la ricerca di nuove risorse e di nuove soluzioni. E se tanti cervelli sono impegnati assieme dal bisogno pressante di trovare queste nuove risorse e soluzioni, esse saranno trovate più velocemente. Così la prospettiva è la diminuzione ulteriore dell’analfabetismo, della fame e l’aumento del benessere e delle aspettative di vita. Quindi è tutto risolto almeno in prospettiva? La mia opinione è che le telecomunicazioni e internet ci consentiranno di sfruttare al meglio l’”ultima risorsa”, quella che risiede dentro di noi, cioè la nostra intelligenza. Ma si fa strada un pericolo soprattutto in occidente, che, alla lunga, diventerà globale: l’invecchiamento della popolazione. E’ una minaccia subdola, piena di interrogativi e di nuove sfaccettature insidiose. Poi c'è la storia geologica della Terra fatta di catastrofi e di estinzioni. La nostra specie, l'Homo Sapiens Sapiens, ha cinquantamila anni. Il telegrafo ha 150 anni. I semiconduttori 50. Nel prossimo milione di anni può capitare di tutto! Senza tirare in ballo gli "spiriti cosmici", espressione poco scientifica ma che è nella percezione dei sei miliardi di uomini e di donne che credono in un Dio, c'è una spinta primordiale che ci porta verso le stelle. Io credo che questa spinta abbia a che fare con l'istinto, molto biologico, di sopravvivenza. Poi ognuno ha le sue convinzioni: io per esempio non credo in nessuna religione; sono orgogliosamente ateo, anche se ateo è una parola grossa. Cionondimeno percepisco un fondamento dietro ai miti del 90% dell'umanità. C'è chi guarda l'orizzonte, chi la profondità del mare. Io, travolto dal secondo teorema d'incompletezza, guardo un cielo stellato. 150525 Daniele Leoni<br />
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Articolo collegato a <a href="http://danleoni.blogspot.it/2015/05/il-bruco-e-la-farfalla.html" target="_blank"><b>Il bruco e la farfalla</b></a> su questo blog.Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-41878267569970437202015-05-23T18:54:00.002+02:002015-05-24T09:30:46.944+02:00Il bruco e la farfalla<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOOMVqC_e_6ikHv-T3GEgKlaa0L6zN9j2T4i78mjrZqsIh3z1XK2Gs5DS55m9KaKb1KkPqjBQiUve_WsaeUFnnKC2PgFMQtrrgjveu6tBR52mquHiEQSnKRYxp00Hf-96ZmfWgM3aQ5-8/s1600/biodiversita1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="380" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOOMVqC_e_6ikHv-T3GEgKlaa0L6zN9j2T4i78mjrZqsIh3z1XK2Gs5DS55m9KaKb1KkPqjBQiUve_WsaeUFnnKC2PgFMQtrrgjveu6tBR52mquHiEQSnKRYxp00Hf-96ZmfWgM3aQ5-8/s400/biodiversita1.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertina di un libro di Ferdinando Boero</td></tr>
</tbody></table>
E' per me singolare un articolo, su La Stampa di oggi, pubblicato in prima pagina, firmato da Ferdinando Boero, naturalista e scienziato di valore. Il titolo dell'articolo è "Il grave errore di non studiare le specie viventi". Dopo una serie di considerazioni condivisibili sulla necessità di studiare meglio l'immenso patrimonio biologico del nostro pianeta anche per evitare danni sulla biodiversità ad opera della società industriale, Boero conclude così l'articolo: " ... Mi chiedo però: come mai si trovano i soldi per contare le stelle, e si mandano razzi in aree remote dell’universo (con spese immani) e non ci sono i soldi per sapere quante specie ci sono sul pianeta? E anche per capire quali ruoli giocano nel far funzionare gli ecosistemi che ci sostengono? Se fossimo mediamente intelligenti, dedicheremmo altrettanti sforzi a studiare la biodiversità. E invece no. I soldi per costruire razzi per esplorare il cosmo ci sono, quelli per studiare la diversità della vita no. Il bello è che quelle stelle non sono affatto influenzate dai nostri impatti e non hanno alcuna influenza sulle nostre possibilità di benessere, mentre la biodiversità è in corso di distruzione da parte nostra ed è essenziale per il nostro benessere. Nessuno nega l’importanza della biodiversità. Eppure questi comportamenti schizofrenici persistono."<br />
Io mi chiedo se sia perdonabile, per uno scienziato, immaginare l'umanità per sempre confinata dentro i limiti del nostro pianeta fino ad affermare che le stelle non hanno alcuna influenza sulle nostre possibilità di benessere.
Suggerisco a Ferdinando Boero di riflettere sull'impatto che potrebbe avere la scoperta di una biologia extraterrestre sugli studi relativi alla nostra biologia. Oppure di chiedersi se lo sforzo tecnologico di creare condizioni adatte alla vita umana in una stazione spaziale grande come una metropoli o in un pianeta privo di vita come Marte non imponga conoscenze estese e profonde sulla nostra biodiversità.
Ecco, allora, che la ricerca sulla biodiversità e sugli ecosistemi che ci sostengono si imporrebbe con tutta la sua rilevanza perché necessaria allo sviluppo di ecosistemi artificiali in grado di sfidare le profondità del cosmo.
Ma non è forse sempre successo che terreni di ricerca specifici si sono sviluppati per supportare la necessità di grandi sforzi tecnologici? Per esempio durante le guerre?
Negli ultimi 70 anni una coincidenza fortunata di eventi ha messo fine alle grandi guerre mondiali: ora l'avventura umana poterebbe svilupparsi proprio verso la conquista del cosmo preservando così in nostro pianeta da un'ulteriore antropizzazione che potrebbe investire gli oceani come ultimo spazio disponibile.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDVChiCuJZwdhYEetLY-bX-cs1hdRJcvNqGn4rVvWnDBYMMSm9sI-kq1pZ1g9A8n6b0QzKCBTGLjsSfZmRlD1PgZOfcJDseS0P1prOnNJQ04hrUr16k4ypRhqy6PajarCUSoTwhM-K1xM/s1600/111101NASA_Arp273.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDVChiCuJZwdhYEetLY-bX-cs1hdRJcvNqGn4rVvWnDBYMMSm9sI-kq1pZ1g9A8n6b0QzKCBTGLjsSfZmRlD1PgZOfcJDseS0P1prOnNJQ04hrUr16k4ypRhqy6PajarCUSoTwhM-K1xM/s400/111101NASA_Arp273.jpg" width="320" /></a></div>
Ma vorrei approfittare di Ferdinando Boero per una riflessione sull'evoluzione dell'uomo e sulla natura. Secondo me il filo conduttore dell'evoluzione è l'intelligenza: sia essa animale, umana, artificiale o cosmica. La natura biologica, che ha fatto da incubatore, sulla Terra, all'homo sapiens e alla sua neonata civiltà tecnologica, contiene i semi di innumerevoli varianti evolutive che hanno, come sbocco, sempre l'intelligenza. L'intelligenza consiste in interazioni logiche complesse che, nell'uomo, hanno la forma delle interazioni elettrochimiche del nostro cervello. Interazioni analoghe, con gradi di efficienza senz'altro superiori, possono avvenire in circuiti elettronici adatti a prosperare nel vuoto e nel freddo del cosmo profondo. Varianti evolutive diverse da quella umana possono aver già sviluppato l'intelligenza in altre parti dell'universo o ne potranno sviluppare in futuro. Ci potrebbero essere, da qualche parte, insetti intelligenti oppure animali marini, oppure vegetali. Ci potrebbero essere forme biologiche intelligenti basate sugli azotosomi, adatte ad oceani di metano liquido a -170 gradi. Ma tutte queste varianti, incompatibili fra di loro, avranno un denominatore comune cioè l'evoluzione verso l'intelligenza elettronica, adatta al vuoto, al freddo e virtualmente eterna. Verso questa intelligenza elettronica del futuro sta velocemente evolvendo anche la nostra umanità realizzando così il sogno della vita eterna sotto forma di "spirito" che sopravvive, fino alla fine dei tempi, in neuroni al silicio, al grafene o chissà in quale altra struttura cristallina. Poco importerà se il bruco originario degli spiriti cosmici era insetto, vegetale, bipede umanoide o abitante di oceani di metano liquido. Gli spiriti cosmici si organizzeranno per convivere e interagire senza differenza di razza. Forse lo stanno già facendo aspettando che anche noi ci uniamo alla comitiva, quando saremo pronti. E se la natura che vince fosse questa, professore? 150523 Daniele Leoni<br />
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Segue l'articolo <br />
<i>Il grave errore di non studiare le specie viventi</i><br />
<i>La Stampa - 23 Maggio 2015 - Ferdinando Boero</i><br />
<i>Povera biodiversità: ieri era la giornata mondiale dedicata a lei. Ma non se ne è parlato moltissimo, neppure nella sua giornata! Figuriamoci le altre.
Forse il motivo è che le notizie sulla biodiversità sono deprimenti e allarmistiche. A rischio una specie su cinque, si legge da qualche parte. In altri posti trovo che si estinguono tantissime specie, tutti i giorni. Ora vi svelo un segreto: non è vero. O meglio, se sentite queste affermazioni provate a chiedere: ah, dimmene cinque, marine, che si siano estinte negli ultimi 20 anni. Cinque. Non minacciate… dimmi quelle estinte. Vedrete che non ve le sapranno dire.
E quindi tutto a posto? Ma no, significa solo che, anche se ne parliamo tantissimo, e sempre con toni catastrofici (le estinzioni di massa), non ne sappiamo gran che.
Fino ad ora abbiamo descritto circa due milioni di specie. Tenetevi forte: si calcola che il pianeta ne ospiti otto milioni. Significa che ci sono sei milioni di specie (più o meno: è una stima) che ancora non abbiamo scoperto. E sapete perché non le stiamo scoprendo? Perché lo sforzo (in termini di finanziamento alla ricerca) per rispondere alla domanda «quante specie ci sono sul pianeta?» è minimo.
La scienza di base per esplorare la biodiversità è la tassonomia: sta scomparendo dalla comunità scientifica. Da una parte ci sono dichiarazioni altisonanti che denunciano il disastro della biodiversità, dall’altra non spendiamo quasi niente non dico per salvarla, ma almeno per fare l’inventario. Il capitale naturale è fatto dalle specie che, assieme, costituiscono la biodiversità. Come si fa a gestire e salvaguardare ciò che non si conosce? Non si può. Appunto. E quindi, a causa di crassa ignoranza, stiamo dilapidando il capitale naturale. Ora, immaginate il nostro pianeta senza il resto delle specie viventi. Pensate che potremmo viverci? No, non potremmo. Ogni specie che se ne va è una piccola badilata in più nello scavo della nostra fossa. Non riusciremo a distruggere la biodiversità, distruggeremo solo quel tanto che basta per rendere impossibile la nostra sopravvivenza. Il resto andrà avanti. Non riusciamo a far estinguere i batteri patogeni, o gli scarafaggi. Di solito siamo bravissimi a distruggere quello che ci serve di più. Con gli insetticidi abbiamo distrutto (quasi) le popolazioni di insetti nocivi, ma abbiamo anche distrutto gli impollinatori. Il bello è che quelle carogne di insetti nocivi sviluppano resistenza (proprio come i batteri patogeni) mentre le api no. Così vinciamo qualche battaglia contro gli insetti nocivi, ma perdiamo la guerra e, nel frattempo, facciamo fuori gli insetti utili.
Ogni mio intervento si conclude sempre nello stesso modo: non siamo preparati culturalmente per comprendere questi argomenti e, nella nostra ignoranza, ci lanciamo allegramente, in nome della crescita economica, verso la catastrofe. Quando si dice: beata ignoranza. Ma poi no, non è vero che non sappiamo. Volete il nome di una specie marina che si è estinta in Mediterraneo? Eccovi serviti: Tricyclusa singularis. Mai sentita, vero? E pensare che è l’unico rappresentante del genere Tricyclusa ed è anche l’unico rappresentante della famiglia Tricyclusidae. Estinta lei, si estinguono anche un genere e una famiglia. Non sappiamo quale sia stato il ruolo ecologico di Tricyclusa singularis, sappiamo a malapena che più di cento anni fa era rigogliosa nel golfo di Trieste, ma sono cento anni che non se ne trovano più, né lì né altrove. Forse il motivo è che c’è sempre meno gente che studia gli animali. Ma poi no, ancora qualcuno c’è. L’anno scorso, sempre nel golfo di Trieste, con alcuni colleghi, ho descritto una specie che non era mai stata vista prima, l’abbiamo battezzata Pelagia benovici. E’ una medusa e appartiene agli cnidari, lo stesso phylum a cui appartiene Tricyclusa singularis. Probabilmente è arrivata da noi come clandestina su qualche nave, nelle acque di zavorra, e ha trovato un ambiente favorevole.
Non voglio scatenare guerre tra scienziati. Non sto chiedendo che si taglino i fondi alla ricerca. Mi chiedo però: come mai si trovano i soldi per contare le stelle, e si mandano razzi in aree remote dell’universo (con spese immani) e non ci sono i soldi per sapere quante specie ci sono sul pianeta? E anche per capire quali ruoli giocano nel far funzionare gli ecosistemi che ci sostengono? Se fossimo mediamente intelligenti, dedicheremmo altrettanti sforzi a studiare la biodiversità. E invece no. I soldi per costruire razzi per esplorare il cosmo ci sono, quelli per studiare la diversità della vita no. Il bello è che quelle stelle non sono affatto influenzate dai nostri impatti e non hanno alcuna influenza sulle nostre possibilità di benessere, mentre la biodiversità è in corso di distruzione da parte nostra ed è essenziale per il nostro benessere. Nessuno nega l’importanza della biodiversità. Eppure questi comportamenti schizofrenici persistono.</i><br />
<i>Università del Salento,
Cnr-Isamr. Wwf-Italia </i><br />
<br />
<b>Il professor Ferdinando Boero ha subito risposto.</b><br />
Caro Daniele, grazie, ti prego di mettere questo sul tuo sito.<br />
Gli spiriti cosmici eh? Certo, se trovassimo altra vita, se ci fossero altri pianeti colonizzabili, se se se.
La cosa importante è che queste cose per il momento non ci sono. Si tratta di ipotesi fantascientifiche. Non dico che sia impossibile, dico che sia altamente improbabile che queste mirabolanti scoperte avvengano in tempi stretti. Non ho scritto che bisogna togliere soldi a queste ricerche. Ho scritto che è poco saggio dedicare enormi risorse a queste imprese e non dedicare nulla allo studio della biodiversità su questo pianeta. La biodiversità la stiamo distruggendo ora. La biodiversità ci sostiene ora. Noi cerchiamo cose che non ci sono, con la assurda speranza che, distrutto questo pianeta, troveremo magiche soluzioni in altri sistemi solari. O in qualche luna di Giove o di Saturno. Alimentare queste speranze è semplicemente criminale. Significa dire: che ci importa di quel che facciamo a questo pianeta? Ne troveremo altri. E ci saranno grandi prospettive. Ecco, questo messaggio dimostra esattamente quel che stavo argomentando. E la cosa grave è che i politici ci credono. Hanno tolto una frase al mio articolo: questi finanziamenti spaziali giustificano in modo occulto le spese di ricerca per nuove armi.
Gli spiriti cosmici. Come diceva Totò: ma mi faccia il piacere! E questa sarebbe scienza?<br />
ciao
Ferdinando Boero<br />
Professor of Zoology
Università del Salento / CoNISMa / CNR-ISMAR
Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-515160039898609926.post-86645280535286270432015-03-09T09:17:00.002+01:002015-03-13T08:12:51.851+01:00Intelligenze cosmiche<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ3UEKpTINKQpoVHlKgmAo-Y3d_K9_VTPNM0OQuMIDadnCBTKuhKyIugDdyY2hwRAicYV4ZHW5cY_s5PSy4W8_1sZc-9wEjtWXWMSXLK2owT3_-trtJcbbu9tc6r2W9Rcru1PbQE_WNaE/s1600/CarontePlutoneArt.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ3UEKpTINKQpoVHlKgmAo-Y3d_K9_VTPNM0OQuMIDadnCBTKuhKyIugDdyY2hwRAicYV4ZHW5cY_s5PSy4W8_1sZc-9wEjtWXWMSXLK2owT3_-trtJcbbu9tc6r2W9Rcru1PbQE_WNaE/s1600/CarontePlutoneArt.jpg" height="400" width="308" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Caronte in primo piano, Plutone in background (disegno).</td></tr>
</tbody></table>
Fra 128 giorni, dopo un viaggio di oltre nove anni, la sonda robotica della NASA New Horizons raggiungerà Plutone, o meglio, il sistema doppio Plutone Caronte - <a href="http://pluto.jhuapl.edu/">http://pluto.jhuapl.edu</a>/ -. Dista da noi 5 miliardi di chilometri e un segnale telemetrico (invio e feedback) impiega dieci ore per essere eseguito. Sembra che il calore per mantenere liquidi il metano e l’azoto negli ipotetici oceani criogenici dei due pianetini venga dall’attrito delle maree, non certamente dal sole, così lontano che brilla meno della luna in una notte terrestre. Intanto la sonda Dawn ha raggiunto Cerere e, tempo un mese, comincerà a svelare i suoi segreti. In attesa dei risultati c’è chi immagina un sottomarino per esplorare i mari di metano liquido su Titano, la luna più grande di Saturno. Un video su Youtube mostra il progetto - <a href="http://youtu.be/NnKxbdpLP5E">http://youtu.be/NnKxbdpLP5E</a> -. Dovrebbe esplorare le coste e i fondali che potrebbero rivelare un ecosistema a 170 gradi sottozero. Il progetto è stato sviluppato per la NASA da Innovative Advanced Concepts (CANI) Programma, da COMPASS team della NASA Glenn, tecnologi e scienziati del laboratorio di fisica applicata e designer sottomarini.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWu010ONkBiV2jGUFWVf1RJVCHPj8ecqlsNE8nOjfHhLSBOpsPqiNE8U0mQfQXMRaxTN0Gi7LpAyg7dgWkCVSwQeQDFsmVmpTO-Vtvgfpnyy_TR0aZe-KdOGO5loBVuhykzVE1jKavR8o/s1600/TitanSubmarine.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWu010ONkBiV2jGUFWVf1RJVCHPj8ecqlsNE8nOjfHhLSBOpsPqiNE8U0mQfQXMRaxTN0Gi7LpAyg7dgWkCVSwQeQDFsmVmpTO-Vtvgfpnyy_TR0aZe-KdOGO5loBVuhykzVE1jKavR8o/s1600/TitanSubmarine.jpg" height="225" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il sottomarino progettato per esplorare i mari di Titano (disegno).</td></tr>
</tbody></table>
Com’è possibile l’evoluzione di un ecosistema a meno 170°C lo spiegano tre ricercatori americani, James Stevenson, Jonathan Lunine e Paulette Clancy che hanno pubblicato il risultato della loro ricerca su Science Advances - <a href="http://advances.sciencemag.org/content/1/1/e1400067">http://advances.sciencemag.org/content/1/1/e1400067</a> -.
Ecco la traduzione dell’abstract dell’articolo: “La membrana lipidica a due strati, che è il fondamento della vita sulla Terra, non è possibile al di fuori della biologia a base di acqua liquida. Questo fatto ha guidato astronomi che cercano le condizioni adatte per la vita in pianeti extrasolari all'interno della "zona abitabile", la fascia stretta in cui può esistere acqua liquida. Possono però esistere membrane delle cellule e la loro risposta a questa domanda ipotizza un nuovo tipo di membrana, costituita da composti azotati organici, che sia in grado di formarsi e funzionare nel metano liquido a temperature criogeniche (meno 170°C). Con simulazioni molecolari, dimostriamo che queste membrane, in un solvente criogenico, hanno una elasticità pari a quella dei doppi lipidici in acqua a temperatura ambiente. Come prova di concetto, abbiamo anche dimostrato che membrane criogeniche stabili potrebbero derivare da composti osservati nell'atmosfera della luna di Saturno, Titano, nota per l'esistenza di mari di metano liquido sulla sua superficie.”
Addio liposomi. Benvenuti “azotosomi”.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSKCSxcMfsC7TPLUVjxubpBBrJV6bvRnqm4oUTFRIPyO7gRLLQfqGpJb5Qv4BFoCkTzL1MBOz9COK2t2fVQhyphenhyphencJNYbfjM0ofnemkD6sGMdrRtoIbiVd4RrVgYsp5r3PsBDW9CtpAqhGYA/s1600/Azotosomi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSKCSxcMfsC7TPLUVjxubpBBrJV6bvRnqm4oUTFRIPyO7gRLLQfqGpJb5Qv4BFoCkTzL1MBOz9COK2t2fVQhyphenhyphencJNYbfjM0ofnemkD6sGMdrRtoIbiVd4RrVgYsp5r3PsBDW9CtpAqhGYA/s1600/Azotosomi.jpg" height="388" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il processo di formazione delgi azotosomi</td></tr>
</tbody></table>
È così che gli ingegneri chimici hanno battezzato la loro forma di vita a base azotata: molecole di azoto (al posto dell’ossigeno), carbonio, idrogeno, presenti in abbondanza negli oceani criogenici di Titano, e tanto stabili e flessibili quanto i liposomi terrestri. E al posto dell’acqua liquida fra i cinque e i quaranta gradi centigradi, il metano liquido a meno centosettanta, o giù di lì.
Che fantastico scenario! Probabilmente quella vita, per noi così fredda e così aliena, si sarà evoluta, da qualche parte nell’Universo, verso l’intelligenza e con una tecnologia in grado di uscire dagli oceani di metano liquido per avventurarsi fra le stelle. Anche noi, che per quella crio-intelligenza siamo più roventi del fuoco, ci avventureremo fra le stelle e forse, un giorno, c‘incontreremo.
A volte mi chiedo se, vicino all’orlo dei buchi neri, nelle turbolenze a cavallo dell’orizzonte degli eventi, non si possano manifestare aggregazioni complesse ed estremamente organizzate di materia e energia, tanto da assomigliare alla vita biologica. E mi chiedo se la stessa cosa non possa avvenire nel cuore delle stelle, a milioni di gradi e a pressioni iperboliche, dove gli atomi diventano plasma. Però ho qualche dubbio perché i processi della vita e dell’intelligenza sono più minuti, raffinati. Ricordano le stringhe dello spazio-tempo con il loro sterminato contenuto d’informazione che disegna la struttura della materia.
Sono sicuro che la codifica binaria è il mattone fondamentale dell’informazione. A partire da quella codifica tutto si può descrivere, disegnare, progettare. Se potessimo scannerizzare l’intero universo (o multiverso) la sua descrizione analitica sarebbe fatta di zero e uno in sequenza. Sarebbe una descrizione così precisa che è naturale chiedersi se non sia, essa stessa, la sua copia identica. Che strana cosa la mente umana! E’ più facile pensare ad un file immenso che contenga in sequenza tutte le dimensioni dello spazio-tempo che non allo spazio-tempo. Ma dove potrebbe essere memorizzato questo file se non nello spazio-tempo che così sarebbe strutturato come il nostro multiverso? La componente autoreferenziale di questa domanda la dice lunga su come funziona la nostra mente!
Ma torniamo con i piedi per terra (si fa per dire) e concentriamoci sulla vita e sull’intelligenza. Il sottomarino in esplorazione nei mari di Titano sarebbe un robot. D’altra parte, anche se fosse possibile, che cosa ci farebbe un equipaggio umano in un oceano di metano liquido a meno 170°C?<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1-kIx4j2g9DXTBLgtfghkAapQ6BOZeU1CyIFtLR-AvVlF229HIVqLMcTdD6lbx0vgG_i5VvtIPGwHpg5yhJhjqNb5xIMt9reNW5KLwrrHSlE15BKjrBzu8xIAaiNqalWOmwtRJysu6og/s1600/CervelloConnectome_extraction_procedure.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1-kIx4j2g9DXTBLgtfghkAapQ6BOZeU1CyIFtLR-AvVlF229HIVqLMcTdD6lbx0vgG_i5VvtIPGwHpg5yhJhjqNb5xIMt9reNW5KLwrrHSlE15BKjrBzu8xIAaiNqalWOmwtRJysu6og/s1600/CervelloConnectome_extraction_procedure.jpg" height="342" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Mapping of Human Cerebral Cortex</i>, Published in <a class="extiw" href="http://en.wikipedia.org/wiki/PLoS_Biology" title="en:PLoS Biology">PLoS Biology</a>, Vol.6, No. 7</td></tr>
</tbody></table>
Se però la sotto si scoprisse la vita, a conferma delle teorie dei tre ricercatori americani, che salto nella cultura umana! Che cambio di prospettiva!
Sarebbe naturale pensare che la nostra intelligenza possa evolvere così: raggiunta la maturità, invece spegnersi con la morte del nostro cervello biologico, potrebbe migrare in una rete neuronale di silicio, di grafene (o altro). Il suo ambiente ideale sarebbe il vuoto cosmico. Li potrebbe convivere con alte intelligenze maturate in oceani criogenici di metano liquido, oppure vicino a buchi neri, o nel plasma del cuore delle stelle. Drammaticamente diverse nella loro struttura fisica di origine, queste intelligenze ospitate in un ambiente artificiale, si orienterebbero verso le zone meno calde dell’universo. Verso luoghi dove la minima energia sufficiente per alimentarle non scatenerebbe turbolenze pericolose per la loro eternità. 150309 Daniele Leoni<br />
Pubblicato anche da l'<span style="font-size: large;"><a href="http://www.avantionline.it/2015/03/intelligenze-cosmiche/#.VQKNL-F2ldg" target="_blank"><span style="color: red;"><i>Avanti!</i></span></a></span><a href="http://www.avantionline.it/2015/03/intelligenze-cosmiche/#.VQKNL-F2ldg" target="_blank"> </a> Daniele Leonihttp://www.blogger.com/profile/12097534672057327980noreply@blogger.com1