sabato 9 agosto 2014

I progetti arditi ci allontanano dai giochi di guerra.

La sala di controllo dell'ESA durante il risveglio di Rosetta
“I progetti arditi ci allontanano dai giochi di guerra. Grazie per lo show.” Con questo tweet ho ringraziato le agenzie spaziali italiana ed europea per il decennio di lavoro e l’obiettivo raggiunto dalla sonda Rosetta che oggi ha incontrato la sua cometa. Ho anche pubblicato un articolo sull’Avanti! per celebrare l’evento (http://goo.gl/BkoI6R). L’ho scritto sul giornale online dei socialisti liberali pieno delle speranze della mia adolescenza alla ricerca del senso di questa nostra strana Umanità. Speranze che oggi diventano certezze grazie allo straordinario progresso tecnico scientifico nei campi della robotica, della telematica, delle tecnologie dei materiali che costituiscono un vero e proprio salto quantico nelle nostre conoscenze. Tutto ciò è avvenuto grazie alle tecniche digitali, alla cui nascita ho avuto il privilegio di assistere, delle quali sono stato protagonista, nel mio Paese, come imprenditore. La foto è emblematica perché non è un festa ma raffigura una squadra di tecnici e scienziati a testa china, nella sala di controllo dell’ESA, alle prese col risveglio di Rosetta dopo i suoi tre anni di ibernazione nel cosmo profondo. Il risveglio ha dato il via ad un lavoro intenso per raggiungere la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, inserire Rosetta in orbita attorno a lei, studiarla, trovare il punto migliore per ancorare sulla sua superficie il lander Philae e pianificare sondaggi e analisi per carpire il più possibile dei suoi segreti.
La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko vista da Rosetta il 7 Agosto 2014
Ma c’è di più. C’è l’affinamento delle tecniche di telecontrollo di due sofisticati robot, Rosetta e Philae, che preludono ad un futuro di attività minerarie nello spazio. E di cantieri per costruire, direttamente nello spazio, le nostre astronavi. Perché l’acqua e le materie prime sono proprio lì, sulle comete e sugli asteroidi. L’energia la fornisce il sole. Lì la gravità è nulla, non esistono agenti atmosferici corrosivi, le stampanti 3D potranno facilmente forgiare delicate strutture in grado di resistere millenni. Le prime strutture saranno pannelli fotovoltaici estesi chilometri che forniranno l’energia per sciogliere il ghiaccio, scomporre l’acqua in ossigeno e idrogeno trasformandola così in carburante. Il seguito possiamo facilmente immaginarlo. Io immagino una Umanità che si prepara ad uscire dal guscio del proprio pianeta per conquistare l’universo. Che è così smisuratamente grande e ricco di risorse che sarà impossibile litigare per l’eternità! 140808 Daniele Leoni

Questo è il mio articolo pubblicato dall'Avanti!

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Esattamente ora, mercoledì 6 Agosto 2014 mentre sto scrivendo, la sonda robotica dell’agenzia spaziale europea Rosetta è arrivata a ridosso della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, dopo un viaggio nel sistema solare durato dieci anni. E’ arrivata in frenata perché la sua velocità relativa, rispetto a quella della cometa che percorre un’orbita eccentrica attorno al sole, si è ridotta a zero. Rosetta dovrà manovrare per diventare un satellite della cometa 67P che è un agglomerato di roccia e ghiaccio con forma irregolare delle dimensioni di circa quattro chilometri. Le sue caratteristiche morfologiche precise sono note solamente oggi che è stata fotografata da vicino. Fino a pochi giorni fa era un puntolino con sagoma indefinita. Solamente a partire da oggi, 6 Agosto 2014, sarà possibile manovrare a vista e usare i retrorazzi di Rosetta per correzioni minute tali da ridurre la distanza di cento chilometri dalla superficie fino a trenta ed essere così catturata, in orbita, dalla debole gravità della cometa. E’ la prima volta che si tenta un’operazione di tale complessità. Se avrà successo Rosetta accompagnerà 67P/Churyumov–Gerasimenko lungo il suo viaggio attorno al sole di sei anni e mezzo, fra l’orbita di Giove e quella della Terra. Ma parlare di navigazione a vista non è esatto solo per il fatto che il segnale radio da Rosetta alla Terra impiega venti minuti e altrettanto la risposta. Allora le informazioni devono essere analizzate e deve essere elaborata una sequenza di comandi che saranno spediti ed eseguiti dal computer di bordo. Il segnale trasmesso da Rosetta, con la telemetria e le informazioni, varia fra i 40 e i 20 Kbps e ha una potenza di mezzo kw. Si indebolisce lungo i 400 milioni di chilometri e arriva sulla terra con una potenza cinquemila volte inferiore a quella di un telefono cellulare; però è sufficiente allo scopo. La connessione viene garantita, nell’arco delle 24 ore, dalle antenne paraboliche di 35 metri DSA (Deep Space Antenna) in Spagna, Argentina e Australia.
La sonda Rosetta (clicca per ingrandire)
Nei prossimi mesi Rosetta analizzerà nel dettaglio la superficie della cometa per individuare il posto più adatto alla discesa di un lander, Philae, che si separerà dalla sonda e si ancorerà al suolo nel mese di novembre. I nomi Rosetta e Philae, con cui l’ESA ha battezzato i protagonisti di questa mirabile avventura, riecheggiano i reperti e i luoghi delle iscrizioni in geroglifico, demotico e greco del secondo secolo avanti Cristo che consentirono di decriptare la lingua dell’antico Egitto e avvicinarci alla cultura dell’alba dell’umanità. Così lo studio ravvicinato della cometa 67P, lungo il suo vagare ciclico fra Giove e la Terra, dovrebbe decriptare alcuni dei misteri ancora irrisolti dell’alba del sistema solare e forse anche della vita sulla Terra. Infatti va consolidandosi l’opinione che fu proprio il bombardamento delle comete, tre miliardi di anni orsono, che fornì l’acqua che dei nostri oceani e, forse, anche i primi mattoni della vita. Poi ci sono altri misteri a cui la comunità scientifica, in questi anni, tenta di togliere qualche velo grazie alle tecnologie spaziali. Sean Coughlan, in un lungo articolo che si può leggere nel giornale online BBC News, racconta come il genere umano potrebbe correre verso l’estinzione non a causa dell’effetto serra o di una guerra nucleare, ma per la propria incapacità di governare l’enorme complessità che ha generato negli ultimi vent’anni. Contemporaneamente Andrew Snyder-Beattie ha scritto su Physorg un documentato articolo intitolato “Habitable exoplanets are bad news for humanity (I pianeti esterni abitabili sono una brutta notizia per noi)”, a commento della scoperta del pianeta Kepler-186f, distante da noi 492 anni luce, in orbita attorno ad una nana rossa nella Costellazione del Cigno. La ragione della brutta notizia è che, siccome Kepler-186f sembrerebbe abitabile come verosimilmente miliardi di pianeti nella nostra galassia, non aver ancora incontrato una civiltà extraterrestre si spiega col fatto che l’intelligenza e la civiltà sono destinate ad estinguersi prima di raggiungere la possibilità di attraversare gli spazi interstellari. Io non sono così pessimista e sono convinto che la ricerca fatta di tecnologie, di sfide e di grande capacità progettuale, ci tenga lontani dai giochi di guerra. Sono molto grato alla nostra Agenzia Spaziale e alla ESA europea per lo spettacolo della missione Rosetta. Risvegliata dopo sette anni di rimbalzi fra la Terra e Marte per sfruttare l’effetto fionda, tre anni di ibernazione lontano nel sistema solare, piena di tecnologia italiana, si accinge ad una delle avventure più affascinanti dell’esplorazione spaziale.
Daniele Leoni

sabato 7 giugno 2014

Silvano Verlicchi, un'opportunità che Lugo non dovrebbe sprecare.

Silvano Verlicchi con la foto autografa di Toro Seduto, il suo mito.
E' il messaggio rivolto ai lughesi che hanno votato Partito Democratico, soprattutto ai giovani sostenitori di Matteo Renzi e agli anziani legati alla tradizione operaia e contadina. Racconta la storia di un uomo onesto, molto intelligente e capace, che ha operato per unire e non per dividere ottenendo risultati straordinari, prima nell'organizzazione dei lavoratori poi nell'impresa privata. Il suo linguaggio è quello dell'Italia del miracolo economico che si oppose alle brigate rosse e al tentativo di strumentalizzare i lavoratori per obiettivi torbidi. Non vinse, allora, Silvano Verlicchi. Come non vinse l'Italia. Ebbe invece soddisfazione negli anni successivi, fuori dal Partito Comunista in preda all'agonia. Ebbe soddisfazione nell'impresa privata che rivelò le sue qualità di manager. La virtù e la conoscenza di Silvano sono gli strumenti, forgiati dai braccianti e dagli operai della sua giovinezza, per far vincere l'Italia, l'Italia che lavora!
http://youtu.be/JyiSWL-4xGs


Poi è arrivato il giorno del faccia a faccia diretto col giovane competitor, Davide Ranalli, candidato Sindaco per Lugo del partito di Matteo Renzi, l’innovatore. L’anziano Silvano con un oceano di gioventù che urla dentro, con la sua storia di lotte operaie e contadine, con la motivazione forte a dare una mano agli altri che si trasformò in professione nell’ambiente ipertecnologico degli ospedali privati.
Il giardino della clinica Villa Maria, a disposizione dei pazienti e dei visitatori
Una passeggiata nel giardino di Giugno della Clinica ammiraglia Villa Maria, plancia di comando di Silvano per tanti anni, può aiutare a capire lo stile dell'uomo. Ma veniamo al faccia a faccia fra i due sfidanti del ballottaggio, di cui ho fatto un video che ho caricato su YouTube.
Prima domanda: cosa fare con l’unione dei comuni del comprensorio lughese? http://youtu.be/pfZasjC7Wqc “Dobbiamo puntare ad un comune unico …” osa Silvano. “ Che sia efficiente, che faccia risparmiare denaro aumentando e migliorando i servizi! “ Un bel traguardo…
Seconda domanda: cosa dite alle imprese sulla riduzione della burocrazia?
http://youtu.be/9AS7GWFTzNM
“La burocrazia è lenta e uccide” risponde Silvano. “Chi fa la richiesta di autorizzazione non deve aspettare mesi o anni per avere una risposta. Il funzionario comunale non può decidere se un’attrezzatura deve andare a destra o a sinistra dello stabilimento. Se diventerò Sindaco interverrò in modo pesante!”
Terza domanda: che cosa dite alle imprese sulle tasse comunali? http://youtu.be/TYgDqdTWskI
“Il comune di Lugo ha 49 milioni di perdite e, per ridurre le tasse, bisogna eliminare le perdite. Nel frattempo noi della Buona Politica rinunceremo ai nostri compensi se verremo eletti. Io sono andato dal notaio e ho sottoiscritto l’atto di rinuncia” afferma Silvano.
Quarta e quinta domanda: come pensate di spendere bene il denaro dei cittadini?
http://youtu.be/Zzq-HJ9Psl8
Silvano parla di un trittico “costo, beneficio, qualità” come criterio. “Perseguirò l’evasione fiscale ma sono anche deciso a rescindere contratti iniqui, per esempio quello con Hera sui rifiuti.” Ranalli si accoda. Però viene colto in fallo perché i soci di Hera sono proprio i comuni.
Sesta domanda, sul Pavaglione e sul commercio ( http://youtu.be/52PKxdAKJp0 ), settima su come attirare le imprese (http://youtu.be/u_zdEeUCjmU ), ottava sul che fare per cultura e turismo (http://youtu.be/JWVk6HNb5vU ), e poi sul turismo per l’occupazione ( http://youtu.be/q-6t7T67O6I ), sui temi della legalità e della sicurezza ( http://youtu.be/0B5L_OSPZeE ), sui temi scottanti circa i criteri con cui le banche erogano il credito, sull’urbanistica (http://youtu.be/qwokiK_r0v8 ) e sui rapporti coi cittadini (http://youtu.be/daUcuwmYTiU ) Verlicchi è deciso a buttare al macero i progetti velleitari per riscoprire la tradizione e le idee senza paura. Dice che il lavoro c’è se c’è chi lo crea. Si scaglia contro le famiglie di malaffare legate alla criminalità organizzata, contro il gioco d’azzardo e fa nomi e cognomi di politici illustri coinvolti. E’ contro i conflitti d’interesse degli amministratori.
Il pubblico durante il confronto fra Silvano Verlicchi e Davide Ranalli
Difende il presidio lughese dei Carabinieri e difende l’ospedale che però deve tornare all’antico prestigio. Davide Ranalli appare “bravino” a barcamenarsi, è indubbiamente un ragazzo colto e scaltro. Ma Silvano Verlicchi è tutto un altro film. Forse sono io che mi lascio prendere dall’amicizia e dal ricordo delle mie prime esperienze alla Camera del Lavoro dove lo incontrai, giovane e pieno d’entusiasmo. L’entusiasmo c’è ancora, come un tempo, forse è anche cresciuto con l’età. Ascoltate le sue risposte utilizzando i link e vi accorgerete di avere, domani, un’opportunità eccezionale. Non sprecatela. 140607 Daniele Leoni.

domenica 27 aprile 2014

Rosetta incontra la cometa

La sala di controllo ESA durante il risveglio di Rosetta
Cameri, provincia di Novara: “Dal 1° agosto 2013, il ramo d'azienda di Avio S.p.A. relativo alla progettazione, sviluppo e realizzazione di trasmissioni comando accessori e di potenza, turbine di bassa pressione, combustori, post-combustori, sottosistemi e attività di MRO e CRO per motori aeronautici, in ambito civile e militare, è stato ceduto a Nuovo Pignone Holding S.p.A. (Gruppo General Electric) e costituisce oggi parte integrante delle attività di GE Aviation.” Congratulazioni! - Avevo imprecato, appresa la notizia. - Un altro pezzo dell’Italia che progetta e costruisce si è trasferito in America. Poi, riflettendo meglio, ho pensato che nel nostro mondo globalizzato ha poca importanza che i proprietari delle imprese siano italiani o americani. L’importante che i nuovi proprietari continuino a servirsi di noi creativi con storia millenaria. Anzi, avremo più facilità nel condividere con il resto del mondo le nostre competenze conquistandolo alla nostra causa.
Uno dei nostri caccia F35
Il ramo d’azienda ceduto è proprio quello che fa i motori dei caccia F35. Utilizza la tecnica di stampa tridimensionale (additive manufacturing). Una tecnica che consente di realizzare componenti di estrema precisione con tecnologia Ebm (Electron beam melting) di cui Avio Aero è una delle realtà industriali più avanzate. Hanno tolleranze tra i 50 e 180 micron e utilizzano una miscela di titanio e alluminio (il nome tecnico è “Allumiuro di titanio, TiAl”) che non sarebbe trattabile per fusione. Il risultato sono lame di metallo in un blocco unico, senza microsaldature o fusioni, che pesano la metà di quelle tradizionali, resistono a temperature più elevate, concorrendo alla realizzazione di motori d’aereo che consumano meno e hanno minori emissioni. Insomma, un punto d’eccellenza proprio nell’ambito tradizionale italiano della meccanica di precisione, dei materiali e dell’aeronautica. Riflettendo meglio, ho pensato che, se i proprietari sono americani, non vi saranno ritorsioni a seguito della riluttanza del Governo Italiano a rispettare gli accordi internazionali sullo sviluppo del caccia F35 e, a Novara, potrà continuare comunque la produzione e la ricerca.
Produzione e ricerca per la guerra! Non ne abbiamo bisogno dei caccia e non vogliamo partecipare alla loro fabbricazione – protestano i pacifisti.
La verità però è esattamente opposta perché gli armamenti sofisticati agiscono come una forza di controllo e di dissuasione. Le grandi stragi con milioni di morti sono il risultato della brutalità e della primitiva ignoranza. Pensiamo solo al genocidio africano del Ruanda di vent’anni fa: in cento giorni furono uccise un milione di persone a fucilate, colpi di machete e bastoni chiodati. Nell’ultimo decennio, sempre in Africa centrale, le vittime dirette o indirette della seconda guerra del Congo si sono contate a milioni. Vogliamo fare un raffronto? Le vittime del conflitto fa Israele e i palestinesi, che dura ininterrottamente da oltre sessant’anni, non sono più di ventimila. I numeri ci dicono che l’arretratezza e l’ignoranza spingono alla cieca brutalità mentre, con armamenti sofisticati, almeno si riescono ad evitare le carneficine. La NATO deve fare i conti con le democrazie occidentali e non può comportarsi come i fondamentalisti, i dittatori, i trafficanti di droga e di schiavi. Purtroppo la NATO deve fare i conti con i trafficanti di materie prime e gli spregiudicati dell’economia finanziaria che prospera col dissesto. In conclusione rimane la forza di dissuasione e la caratteristica “chirurgica” delle armi più sofisticate.
L'antroplogo Steven Pinker
Negli ultimi cinquant’anni il risultato è quello descritto da Steven Pincker nel suo “Il declino della violenza” che evidenzia la riduzione di vari ordini di grandezza delle vittime della guerra rispetto alle epoche precedenti, nonostante gli eventi africani. L’incremento della popolazione mondiale è stata la conseguenza. Non solo l’incremento numerico fino a oltre sette miliardi ma anche l’aumento della capacità di comunicare, di progettare, di costruire con una enorme crescita delle possibilità. Non è aumentata solo la popolazione, la capacità di produrre per il suo sostentamento e di progettare per il futuro dove la una nazione deve per forza collaborare col resto del mondo ma anche la conoscenza del nostro mondo e dell’universo che ci circonda. Un futuro a cui occorre la storia millenaria dell’Italia che ha disegnato quello spirito avventuroso impresso nel nostro DNA; un futuro a cui occorrono gli italiani con i loro inventori e le loro macchine, quelle che a Cameri fabbricano i motori dei caccia F35. Sean Coughlan, in un lungo articolo, pubblicato due giorni fa, che si può leggere nel giornale online BBC News, racconta come il genere umano potrebbe correre verso l’estinzione non a causa dell’effetto serra o di una guerra nucleare, ma per la propria incapacità di governare l’enorme complessità che ha generato negli ultimi vent’anni. Contemporaneamente Andrew Snyder-Beattie scrive su Physorg un documentato articolo intitolato “Habitable exoplanets are bad news for humanity (I pianeti esterni abitabili sono una brutta notizia per noi)”, a commento della scoperta del pianeta Kepler-186f, distante da noi 492 anni luce, in orbita attorno ad una nana rossa nella Costellazione del Cigno. La ragione della brutta notizia è che, siccome Kepler-186f sembrerebbe abitabile come verosimilmente miliardi di pianeti nella nostra galassia, non aver ancora incontrato una civiltà extraterrestre si spiega col fatto che l’intelligenza e la civiltà sono destinate ad estinguersi prima di raggiungere la possibilità di attraversare gli spazi interstellari. Io non sono così pessimista e preferisco l’esplorazione fatta di tecnologie, di sfide e di grande capacità progettuale. Sono molto grato alla nostra Agenzia Spaziale e alla ESA europea per lo spettacolo della missione Rosetta, la sonda che dopo un viaggio di dieci anni si prepara ad agganciare, nel prossimo mese di maggio, la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko. Risvegliata dopo sette anni di rimbalzi fra la Terra e Marte per innescare l’effetto fionda, tre anni di ibernazione lontano nel sistema solare, piena di tecnologia italiana, si accinge ad una delle avventure più affascinanti dell'esplorazione spaziale. Così abbiamo bisogno di partecipare, con le nostre forze armate, al pattugliamento dei cieli per castigare i matti e guerrafondai, in collaborazione con uomini e donne del mondo di buon senso e di buona volontà. Ne abbiamo bisogno per essere liberi di esplorare il cosmo profondo per spiegare i misteri della vita e fornire all’umanità speranze per il futuro.
140426 Daniele Leoni

martedì 18 febbraio 2014

Empatia

Matteo Renzi gioca con i figli e la moglie Agnese
Sarà per la parlata fiorentina, sarà perché guida la macchina facendo sedere chi lo accompagna al posto dell’ospite, sarà perché prende spesso il treno. In ogni modo Matteo Renzi mi ispira fiducia e simpatia. Qualche volta esprime opinioni che non sono esattamente coincidenti con le mie; in questo caso comincio a cercare i motivi ragionevoli di quell’opinione diversa e, nella peggiore delle ipotesi penso che, alla prova dei fatti, potrebbe cambiare idea. Sono in totale disaccordo con coloro che lo accusano di non essere coerente. Ho invece la sensazione che il suo sia il metodo sperimentale, quello della modernità, che prevede un controllo frequente della traiettoria che inevitabilmente dovrà essere corretta lungo il tragitto. Mi ricorda il metodo per lo sviluppo delle applicazioni informatiche che evita analisi di dettaglio troppo particolareggiate preferendo le correzioni in corso d’opera col contributo dell’utente pilota. E’ così che assume un’importanza straordinaria il metodo di lavoro, il rispetto delle regole di stile nella scrittura del codice e la leggibilità che favorisce le attività di una squadra di sviluppatori sul medesimo progetto. Me lo figuro, Matteo Renzi premier che, dopo una giornata di lavoro a Roma, prende il treno per Firenze. Che occupa un salottino della Freccia Rossa approfittando dell’ora e un po’ per rivedere gli appunti della giornata trascorsa e per organizzare la giornata successiva. Che torna da Agnese e dai figli appena può. Certo che la vita della sua famiglia sarà sconvolta dalla sua leadership di altissimo profilo, assediato dei media dell’intero pianeta. Penso: se fossi in lui prederei casa a Firenze vicino alla stazione. Ma forse lo obbligheranno a fare la spola fra Ciampino e Peretola con un jet di Stato e poi a trasferirsi a Pontassieve in macchina blindata. Tempo di percorrenza identico, identico salottino, ma fuori dalla portata dei malintenzionati. Sono sicuro però che, ogni tanto, il treno lo prenderà ugualmente, ogni tanto a caso, senza preavviso. Il treno per non rinunciare al contatto fisico con la gente comune. Con il programma preannunciato si farà tanti nemici nei salotti potenti delle caste. Riforme costituzionali, riforma del lavoro, riforma della pubblica amministrazione, riforma fiscale nei primi quattro mesi. Ognuna un colpo di piccone al malaffare, ai parassiti e alla burocrazia.
Il termo-valorizzatore di Bologna
Qualcuno potrebbe obiettare che Renzi si è fatto contagiare dalle bufale della green economy, come i tanti radical-chic italiani. Però alla prova dei fatti, per esempio sugli inceneritori, ha dichiarato con decisione che tutti i rifiuti non riciclabili vanno inceneriti con le tecniche avanzate e sicure adottate in nord Europa, riservando alla discarica solo gli inerti sterili. Dichiarazioni che hanno mandato in bestia i professionisti della sepoltura dei veleni che si trasformano in bombe a tempo nelle discariche della Campania e del meridione. Allora sono insorte le numerosissime e agguerrite ecomafie che, in tempi più recenti, hanno aggredito il business dell’energia eolica e del fotovoltaico selvaggio in terreni agricoli, normalmente cosparsi di diserbanti per evitare che le erbacce infestino i pannelli solari. E se sotto i pannelli solari vengono sepolti rifiuti tossici, nessuno se ne accorge. Diamo tempo al tempo, aspettiamo che tocchi con mano.
Un rendering del ponte di Messina
Non dispero che si renda conto presto dell’inconcepibile affossamento del progetto del ponte di Messina, nonostante la dichiarata disponibilità della Cina Popolare ad un’operazione di project financing, non solo sul ponte, ma sull’ammodernamento delle ferrovie e dei porti da Napoli a Taranto. Il motivo? La Cina cerca un’alternativa al porto di Rotterdam per le merci provenienti dalle sue imprese, impegnate nel colossale investimento cinese in Africa. La Sicilia, con i suoi porti, potrebbe diventare il punto di attracco delle navi, da cui i container sarebbero smistati per ferrovia verso le destinazioni in Europa e in Asia dove le merci dovranno essere distribuite. Perché allora il Governo Monti e il Ministro Passera hanno affossato il progetto che avrebbe potuto assegnare all’Italia il ruolo di nodo intermodale di uno dei più rilevanti flussi commerciali dell’economia globalizzata? Una possibile risposta è che l’economia sottosviluppata gestita delle mafie siciliane e calabresi sarebbe stata stravolta da un intervento internazionale di tanta rilevanza. Perché le preoccupazioni della mafia coincidevano con gli interessi degli olandesi e dei tedeschi decisi a salvaguardare il ruolo del porto di Rotterdam. Monti e Passera sono stati sordi e ciechi verso gli interessi italiani, soprattutto del sud, si sono fatti prendere in giro come scolaretti e, ubbidienti, hanno fatto i compiti a casa. Non dispero che Matteo Renzi se ne renda conto proprio perché è portatore di quella freschezza e di quella modernità che gli hanno conquistato tanta simpatia. Oggi assistiamo alle grandi manovre per influenzarlo. Primo manovratore Carlo Debenedetti, arcinemico dell’economia del fare! Una cosa è certa: a differenza dal passato avremo un premier dotato di una sana ambizione, di un grande dinamismo e assolutamente inadatto a fare il burattino. 140218 Daniele Leoni