Anch'io ho firmato la lettera che segue, indirizzata al Governo Italiano.
Al Presidente del Consiglio Enrico Letta
Al vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano
Al Ministro degli Esteri Emma Bonino
Al Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi
Al Ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato
Le conclusioni del recente Rapporto Svimez: “Sud a rischio povertà e deserto industriale” impongono a tutte le forze politiche dotate di senso dello Stato la rapida adozione di misure atte a prevenire l’esplosione di una crisi sociale dalle conseguenze imprevedibili. L’unica iniziativa con realistiche probabilità di avviare uno sviluppo pressoché immediato e duraturo del Paese intero e del Mezzogiorno in particolare passa attraverso la captazione dei flussi mercantili che attraversano il Mediterraneo diretti verso gli scali del Mare del Nord. Paradosso geografico conseguente all’incapacità dei Governi italiani di realizzare nel Meridione d’Italia una rete infrastrutturale adeguata alla rivoluzione trasportistica nata dalla globalizzazione.
E’ infatti ben noto che una parte rilevante della ricchezza di Olanda, Belgio e Germania trae preziosa linfa dalle attività connesse alla Logistica dei porti di Rotterdam, Anversa e Amburgo. Per non parlare del sostegno alla formidabile industria manifatturiera tedesca dovuto al flusso di materie prime e semilavorati provenienti da ogni parte del mondo. Senza soffermarci sugli innumerevoli benefici occupazionali, diretti e indiretti, e sulla riqualificazione che deriverebbe all’intero Mezzogiorno dall’avvio di un progetto di tale valenza socioeconomica, ci permettiamo di ricordare quanto è opinione comune tra i maggiori studiosi della materia: “la Logistica può rappresentare per l’Italia ciò che il petrolio è stato e continua a essere per i Paesi Arabi”.
Proprio in tale ottica vanno interpretate le parole del Presidente della Repubblica, secondo il quale “l'Italia intera è destinata al declino se rinunzia alla sua vocazione mediterranea”. A favore del nord Europa, aggiungiamo noi.
Purtroppo, l’azione del precedente governo è andata in senso opposto quando, con un dispositivo di legge di dubbia costituzionalità, ha "cancellato" la Soc. Stretto di Messina, buttando alle ortiche un progetto apprezzato dall’intera comunità scientifica mondiale e violando accordi contrattuali da tempo sottoscritti. Col risultato di innescare un contenzioso miliardario e gettare sul nostro Paese un’ulteriore ombra di inaffidabilità che dissuade possibili investitori internazionali.
Ora è difficile tornare indietro ma la, pur ristretta, visione di unità e coesione territoriale che ha ispirato la costituzione della società concessionaria dell’attraversamento stabile tra Sicilia e Calabria potrebbe essere ripresa, ridefinendone le strategie e ampliandone significativamente l'ambito geografico; indicando come obiettivo finale la creazione di una rete portuale e ferroviaria moderna ed efficiente in grado di rilanciare definitivamente l’economia del Mezzogiorno.
Una rete in grado di connettere Augusta e Gioia Tauro con l’AV e l’AC ferroviarie, interrotte a Battipaglia dalla mancanza di volontà dei diversi Governi di ammodernare seriamente il tessuto infrastrutturale del Sud.
Oggi, di fronte al disastro imminente preannunziato dallo Svimez e dall’allarme lanciato da un numero crescente di economisti, non possiamo fare a meno di chiederci cosa avverrà alla chiusura dei cantieri autostradali della SA-RC, quando migliaia di lavoratori rimarranno senza lavoro.
In tempi di globalizzazione, oltre il 20% del prezzo finale di un bene deriva dal complesso delle operazioni di trasferimento dal luogo di produzione al punto di immissione sul mercato. Il tentativo di conquistare una quota più ampia possibile di questa rilevante ricchezza ha condizionato la politica economica dei Paesi europei e nordafricani e rappresenta una delle residue opportunità di sviluppo per quelli poveri di materie prime come l’Italia. Guardando ai massicci investimenti in infrastrutture strategiche delle Nazioni del bacino del Mediterraneo, si constata che l’Italia arriva per ultima in questa competizione, ma è ancora in grado di fare sentire la sua presenza grazie alla posizione geografica e al suo, ancora notevolissimo, appeal da parte degli investitori extraeuropei.
A patto di avviare senza indugio iniziative volte a recuperare il tempo perduto, offrendo ai grandi Paesi produttori soluzioni capaci di rendere più rapidi, economici e meno inquinanti i traffici mediterranei. Senza il timore di mettere in pericolo consolidati interessi europei o di porsi in concorrenza con grandiosi progetti transnazionali in via di realizzazione (FERRMED Marocco-Nordeuropa, tunnel e terzo ponte sul Bosforo, tunnel del Fehmarn Belt, ampliamento della Betuweroute dal Porto di Rotterdam verso Duisburg e tanti altri). Tutti tesi a gestire i grandi flussi containerizzati intercontinentali.
In estrema sintesi, invece di veder svanire ben più di un miliardo di euro tra costi già sostenuti e penali da pagare, relegando in un angolo di magazzino un progetto definitivo ammirato in tutto il mondo, appare essenziale recuperarli ad asset del Paese, mediante la costituzione di un prestigioso e ristretto gruppo di lavoro che - proprio basandosi sulla straordinaria eredità scientifica degli studi già eseguiti per il Ponte sullo Stretto - ne ampli gli orizzonti e le finalità, individuando, una volta per tutte, gli eccezionali benefici che possono derivare al nostro Paese dal radicale ammodernamento della rete infrastrutturale del Mezzogiorno, finalizzato all’attivazione della parte Sud del Corridoio europeo Helsinki-La Valletta, nel condiviso interesse italo-maltese. Un team di altissimo livello, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio, a costi assolutamente contenuti rispetto agli obiettivi perseguibili.
Se il risultato di tale lavoro – come siamo certi - dimostrerà senza ombra di dubbio la validità del progetto per l’intera Nazione (Nord incluso), non sarà difficile ottenere il consenso politico generalizzato indispensabile al concreto avvio di un programma nel quale il Ponte rappresenta un piccolo ma indispensabile tassello. Con la premessa che la realizzabilità tecnica e la qualità del progetto di quest’ultimo sono incontestabilmente sancite dagli appelli allegati, sottoscritti da alcuni tra i più illustri studiosi di ogni parte del mondo.
Riguardo alle legittime e decisive perplessità relative alla reperibilità delle risorse economiche necessarie, siamo certi che è possibile raccogliere facilmente un gruppo di investitori internazionali fortemente determinati a realizzare e gestire l’intero epocale intervento infrastrutturale, senza oneri per lo Stato. Tale convinzione deriva dai ripetuti contatti avuti con colossi finanziari internazionali che, in Italia come all’estero, hanno più volte ribadito un forte interesse verso la creazione di un’efficiente e completa rete trasportistica nell’estremo Sud d’Italia, condizionandolo però all’esistenza di autorevoli riscontri a livello governativo, fino ad oggi totalmente assenti. Oltre che alla realizzazione dell’intera catena trasportistica tra il Canale di Sicilia e Battipaglia, della quale ogni anello considerano indispensabile.
Restiamo in attesa di un cortese riscontro e porgiamo i migliori saluti.
8 Novembre 2013.
Enzo Siviero - Venezia
Ingegnere e Architetto h.c., Prof. Ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Università IUAV di Venezia
Giovanni Alvaro – Reggio Calabria
Ex sindacalista CGIL, blogger e Direttore Editoriale de 'Il Calcestruzzo' - Cofondatore 'Comitato Ponte Subito' - Reggio Calabria
Francesco Attaguile - Catania
Direttore del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale Archimed delle isole del Mediterraneo e pres. Hub SiciliaInternazionale; già sindaco, vicesindaco e assessore al Comune di Catania
Maurizio Bernava - Palermo
Segretario Generale CISL Sicilia
Giacomo Borruso - Trieste
Presidente dell’Istituto per lo Studio dei Trasporti nell’integrazione Economica Europea e Direttore responsabile della rivista European Transport; già prof. Ordinario Economia dei Trasporti, Preside della Facoltà di Architettura e Rettore all’Università di Trieste,
Nicola Carnovale - Roma
Segreteria Nazionale 'I Riformisti Italiani'
Michele Comparetto - Torino
Architetto, coordinatore del Gruppo di Studio “Non solo Ponte”
Domenico Galatà - Messina
Ingegnere, CTU presso il Tribunale di Messina; già Assistente governativo Servizio Dighe del Ministero dei LL.PP., Direttore Generale dell’Azienda Meridionale Acque Messina
Tonino Genovese - Messina
Segretario Generale CISL Messina
Massimo Guarascio - Roma
Ing. e Prof. Ordinario di Ingegneria e Sicurezza degli scavi, docente di Analisi del Rischio e Sicurezza del Lavoro Università La Sapienza, Roma; vicepresidente della Rete Scuole di Ingegneria del Mediterraneo
Cosimo Inferrera - Messina
Prof. Ordinario di Anatomia Patologica e Citodiagnostica a. r. Università di Messina
Dario La Fauci - Messina
Architetto, già Assessore all’Urbanistica del Comune di Messina, consigliere del Consorzio Autostrade Siciliane e presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina
Rocco La Valle – Villa S. Giovanni
Sindaco di Villa S. Giovanni
Daniele Leoni – Ravenna
Imprenditore informatico, divulgatore scientifico e già dirigenteLegambiente
Pierpaolo Maggiora - Torino
Architetto
Maria Teresa Malgeri – Reggio Calabria
Imprenditrice agricola
Michele Maugeri – Catania
Ing. Prof. Ordinario di Geotecnica e Difesa del Territorio; già Direttore del Dipartimento di Ingegneria civile e Ambientale dell’Università di Catania
Giovanni Mollica - Messina
Ingegnere e imprenditore
Francesca Moraci – Reggio Calabria
Architetto, Prof. Ordinario di Urbanistica, Phd Università Mediterranea di Reggio Calabria
Giuseppe Muscolino – Messina
Ing. e Prof. Ordinario di Scienza delle Costruzioni, docente di Analisi sismica delle strutture e Modellazione dinamica delle strutture presso l’Università di Messina
Agostino Nuzzolo – Roma
Ing. e Prof. Ordinario di Trasporti e docente di Pianificazione dei Trasporti, Progettazione dei Sistemi di Trasporto e di Logistica Territoriale Roma Tor Vergata
Francesco Providenti - Messina
Magistrato della Corte di Cassazione a r., già sindaco di Messina
Fernando Rizzo - Messina
Avv. Cassazionista, specializzato in Diritto del Lavoro
Marco Santoro – Villa S. Giovanni
Assessore per l’attuazione del programma e per i rapporti con l’Università al Comune di Villa S. Giovanni
Bruno S. Sergi – Messina
Docente di Economia Politica e Politica Economica internazionale presso l’Università di Messina; docente di Political Economy in Russia and China presso l’Harvard University (MA) USA - Cofondatore 'Comitato Ponte Subito'
Francesco Tomasello - Messina
Prof. Ordinario e Direttore Clinica Neurochirurgica della Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Messina; già preside Facoltà Medicina e Chirurgia e Rettore Università di Messina
Giuseppe Vermiglio – Messina
Avv. e Prof. Ordinario a r. di Diritto dei Trasporti; già direttore del Centro Universitario di Studi sui Trasporti euromediterranei
Pierpaolo Zavettieri - Bova Marina (RC)
Consigliere Provinciale di Reggio Calabria
Roberto Zucchetti - Milano
Coordinatore Area Economica dei Trasporti del Centro di Economia Regionale dei Trasporti e del Turismo dell’Università Bocconi; già sindaco di Rho (MI)
mercoledì 11 dicembre 2013
venerdì 6 dicembre 2013
Domenica dobbiamo votare Matteo Renzi.
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Matteo Renzi assieme al Presidente Giorgio Napolitano |
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Beppe Grillo assieme ai manifestanti NOTAV |
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giovedì 5 dicembre 2013
La sfida socialista
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Gianni Pittella, vice Presidente del Parlamento Europeo |
Pubblicato anche da l'Avanti! come commento all'editoriale La sfida di Mauro Del Bue
sabato 30 novembre 2013
Tristezza
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Tristezza perché mi ricorda Bettino Craxi |
Pubblicato anche da Il FOGLIO
Pubblicato anche da l'Avanti! come commento all'editoriale di Mauro Del Bue "Quando cade un avversario"
lunedì 18 novembre 2013
Il renziano De Benedetti
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Giorgio Napolitano con Carlo De Benedetti e Marco Tronchetti Provera |
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Matteo Renzi a Che tempo che fa. |
Pubblicato anche da:
l'Avanti!
Il Calcestruzzo
domenica 10 novembre 2013
Segnali di fumo
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Una torre del telegrafo Chappe |
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Elea 9000 Olivetti in una foto del 1960. Fu il primo al mondo a semiconduttori. |
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Il monitor a pulsanti di Olivetti Elea 9003 |
Pubblicato anche da: Il Calcestruzzo
sabato 2 novembre 2013
Fondamentalisti, inquisitori della peggior specie!
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Lo screen shot della discussione su facebook. |
Questa mattina, dopo averci dormito sopra, di buon'ora, ho tempestato di tweet, email, sms tutti coloro che potevano mettere sull'avviso Matteo Renzi, che così non va. Che il suo sodale, Antonio Funicello, non ha fatto solo una leggerezza ma ha scritto un'enormità degna dei fondamentalisti inquisitori della peggior specie. Se il comportamento di Renzi sarà quello paventato dai miei amici allora, purtroppo, resterò orfano e, per la prima volta in vita mia, non andrò a votare.
131102 Daniele Leoni
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Mauro Del Bue Avanti!: Adesso cancelliamo la Cancellieri?
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venerdì 1 novembre 2013
Non credo in Dio ma Dio lo scrivo con la lettera maiuscola.
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Papa Francesco accenna il baciamano a Rania di Giordania |
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Enrico Mattei e Giorgio La Pira |
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Matteo Renzi candidato segretario del PD |
mercoledì 30 ottobre 2013
Adriano Olivetti: che la forza sia con noi!
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La CIA riunita per decidere sul destino di Adriano Olivetti (Rai Fiction) |
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Adriano (Luca Zingaretti) decide l'ok definitivo al calcolatore Elea (Rai Fiction) |
Pubblicato dall'Avanti!
Pubblicato da Il Calcestruzzo
lunedì 28 ottobre 2013
Nessuna congiura, solo politici “dabbene” e un’Italia addormentata.
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Il mio intervento pubblicato da LsBolg.it |
Così Marco Cavallotti. Non potevo non rispondere, allora ho replicato.
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Enrico Mattei partigiano |
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Palmiro Togliatti assieme a Nilde Jotti negli anni 50 |
Nemmeno il tempo di postare e la risposta di Cavallotti è già arrivata.
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Carlo De Benedetti che preferì sempre la finanza all'eccellenza del prodotto. |
Accetto l’invito. Alla prossima allora caro Marco Cavallotti. Adesso vediamo la Fiction Rai di Zingaretti che, sono sicuro, avrà l’impatto sull’immaginario collettivo italiano paragonabile a ”La cittadella” di Cronin interpretata, per la televisione italiana, dal grande Alberto Lupo nel 1964. 131028 Daniele Leoni
giovedì 24 ottobre 2013
“Porta a porta” e il sogno di Adriano Olivetti
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L'Olivetti P101 adottato dalla NASA per lo sbarco sulla luna |
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Questo articolo, il primo della mia collaborazione con l'Avanti! |
131024 Daniele Leoni
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lunedì 21 ottobre 2013
Silvio Scaglia ha vinto. Ha vinto l'Italia del fare!
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L'imprenditore Silvio Scaglia assolto con formula piena da tutte le accuse. |
Era il 10 maggio 2010. Da poco più di due mesi Silvio Scaglia era rientrato a Roma dalle Antille, con un volo privato, per dimostrare la sua innocenza ai giudici che lo accusavano. Come ricompensa, lo fecero marcire in una cella in isolamento. Ero indignato ma nessuno mi dava retta.
Scrissi un messaggio nel suo blog http://www.silvioscaglia.it/ e affidai i miei pensieri a Facebook. Ora che Silvio Scaglia è sto assolto con formula piena, pubblico questi pensieri nel mio blog.
10 maggio 2010 alle ore 16.10. Silvio Scaglia. Sconta la superbia di essere tornato, con un aereo personale, non appena conosciuta la notizia di essere indagato. In carcere da 73 giorni, 10 ore, 7 minuti, 30.. 31.. 32.. secondi. E' il contatore che apre il suo blog. Sconta la superbia di essere tornato, con un aereo personale, non appena conosciuta la notizia di essere di nuovo indagato. L'accusa: "Associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale e dichiarazione infedele mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti". IL medesimo addebito che gli era stato contestato nel marzo 2007, nel corso della prima fase dell’inchiesta, terminata nel 2009 con una archiviazione per mancanza degli elementi di prova. I fatti sono gli stessi e da allora non risultano ulteriori elementi a carico. Il magistrato è convinto però che Scaglia, in qualità di amministratore delegato di Fastweb, non poteva non sapere della frode consumata ai danni di Fastweb e dell'erario (operazioni di compravendita e traffico telefonico, che integrerebbero ipotesi di frodi fiscali ‘carosello’). Scaglia invece sostiene che il suo mestiere era ed è quello di lavorare alle strategie, alle opportunità di sviluppo. Per il sottobosco truffaldino che, inevitabilmente, tende ad attecchire attorno ad ogni impresa di successo, ci sono i servizi di controllo, il personale ispettivo e gli uffici legali. Il presidente o l'amministratore di una società in crescita, con migliaia di addetti, non può fare il poliziotto. Rischierebbe di venire distratto dalla sua missione rivolta alla crescita del business, della ricchezza dell'azienda, dei soci, dei fornitori e dei dipendenti. Un imprenditore di successo, uno di quelli che preferisce la tecnologia alla finanza, è talmente preso nel creare e nel curare la squadra della sua attività, che fatica ad accorgersi dei malintenzionati. Non vede le manovre disoneste di chi vive alla giornata. Non capisce i limiti del cervello di chi non essendo capace di pensare al futuro, rimane incollato a un presente di intrighi e di raggiri! E' questo il tratto caratteriale di Silvio Scaglia, separato da un abisso siderale dal magistrato che lo accusa. Il magistrato è uno sbirro, educato al sospetto, inchiodato ai delitti della parte bassa della società, preoccupato di infliggere le pene ai delinquenti. Lui, il magistrato, non ha mai volato nei cieli del fare, fatica a capire la vertigine della torre alta, del ponte ardito, della rete informatica che connette assieme milioni di cervelli affini e li aiuta a pensare i modo sincrono! E' una guardia che, per catturare il reo, deve per forza volare basso, all'altezza del ladro. E se il sospettato si chiama Felice Ippolito, Enzo Tortora, Raul Gardini, non importa, viene spinto giù, giù sempre più in basso, a respirare la polvere, a inghiottire il percolato della discarica più velenosa. Così il reo o confessa o, prima o poi, muore. Può morire civilmente come fu per Ippolito, incarcerato, graziato, poi condannato a non occuparsi più di nucleare. Può morire dopo, di cancro psicosomatico, come fu per Enzo Tortora. Può morire prima, come fu per Raul Gardini, che preferì una pallottola alla tempia al colloquio col magistrato. Non contano i meriti del sospetto reo. Non importa se con le sue aziende ha creato migliaia di posti do lavoro. Non interessa se è stato il pioniere del cablaggio in fibra ottica e ha fatto un gran bene all'economia nazionale. Vorrei dire a Silvio Scaglia: "Sono dalla tua parte. Un po' perché anch'io fui vittima, da imprenditore tecnologico, dell'arroganza del potere. Un po' perché ho dei figli e sono preoccupato del futuro. Ma sopratutto perché la storia dice che c'è sempre una prima volta! La prima volta che il fare prevale sull'amministrare. Che i progresso prevale sulla tradizione. Che il buon senso prevale sul fondamentalismo. Tante prime volte. Che questa sia la tua, anzi la nostra come Paese." La prima volta del lavoro che vince sul sospetto e sull’invidia. 131021 Daniele Leoni
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