martedì 17 aprile 2012

Sia ringraziato il buon Dio che ha creato le leggi della fisica!

Immaginiamo la nostra Terra sovraffollata, sempre più dilaniata dalla stupidità delle nazioni, dalle caste e minacciata da nubi di guerra. 
Immaginiamo contemporaneamente un progresso insperato nelle tecniche della fusione nucleare controllata e in quelle della propulsione a ioni.
Immaginiamo che una piccola comunità di giovani, ben assortiti e preparati ognuno nel suo campo delle scienze e delle arti, voglia intraprendere l’avventura di colonizzare un nuovo mondo, simile alla terra, lontano da noi nove anni-luce.
Immaginiamo che i nostri giovani riescano a reperire le risorse per costruire un’astronave adatta allo scopo e che il tempo stimato per l’opera sia dieci anni.
IMPRIMENDO a un’astronave un’accelerazione pari ad 1 G, esattamente la gravità terrestre …
Il tempo nell’astronave scorre sotto l’effetto di un’accelerazione costante di 10 metri al secondo. L’accelerazione garantisce una gravità, all’interno dell’astronave, pari a quella terrestre. E’ importante la gravità per evitare problemi allo scheletro e alla calcificazione delle ossa!
Il guadagno di velocità per l’equipaggio è costante e, grazie alla dilatazione del tempo per effetto della relatività, la velocità soggettiva raddoppia, ogni anno, quella della luce. Così il primo anno sarà coperta la distanza di 0,5 AL, il secondo 1,5 AL, il terzo 2,5 AL. A questo punto occorrerà invertire il ciclo e decelerare rispetto ai 3 anni luce di velocità raggiunti. Il quarto 2,5 AL, il quinto 1,5 AL, il sesto 0,5 AL . Totale: 9 anni-luce percorsi in sei anni di tempo astronave.
Per chi è rimasto sulla terra invece ilo tempo è rimasto quello terrestre. Il primo anno degli astronauti sulla terra corrisponde a 2 anni, il secondo a 4, il terzo a 8, il quarto a 8, il quinto a 4 e il sesto a 2. Primo totale: 28 anni. C’è poi da considerare che, una volta raggiunto l’obiettivo, un messaggio dell’equipaggio dell’astronave impiegherebbe nove anni per raggiungere la terra. Totale complessivo: 37 anni.
Immaginiamo che la spedizione abbia avuto risultati positivi e che, dopo tre anni dal traguardo, il nostro gruppo di giovani sia riuscito a insediarsi, con una base, sulla superficie del nuovo mondo e che l’astronave, sia rimasta in orbita, con funzioni logistiche, di supporto aerospaziale, industriale e di telecomunicazione. Immaginiamo che i primi bambini nati nello spazio abbiano già 8 anni e che siano stati seguiti da decine di altri bebè, frutto di quella comunità felice, alimentata dall’avventura, dalla volontà e dalla certezza di un favoloso futuro. Supponiamo che l’età media degli adulti sia di 35 anni e che vi sia una rigogliosa covata di bambini.
Ebbene, secondo le leggi della fisica, prima che una nuova astronave proveniente dalla terra possa arrivare, passeranno almeno ottant’anni.
Cosa potranno fare in ottant’anni i nostri pionieri? Potranno fare un mondo di cose. Intanto potranno insediare una nuova generazione, orgogliosa e assolutamente non legata alla Terra, disposta a difendersi con le unghie e coi denti. Disposta a ricacciare indietro i nuovi venuti impedendo loro i mettere piede sul pianeta. Potranno essere pronti per rifornire l’astronave terrestre, eventualmente potranno riparala o rinnovala con nuovi ritrovati per metterla in grado di raggiungere un altro pianeta di un’altra stella.
E così potrebbe accadere per tutte le spedizioni future!
Ebbene, se le leggi della fisica non fossero quelle che conosciamo e che, di anno in anno, ci vengono confermate dalla ricerca, l’Universo potrebbe diventare l’analogo, in grande, della Terra sconvolta da tutti i vizi del genere umano che invecchia. E tutto questo potrebbe avvenire in pochi millenni.
Invece no!  La velocità della luce è invalicabile per chi rimane ma può essere superata mille e mille volte  da chi viaggia!
Sia ringraziato il buon Dio che ha creato le leggi della fisica!
120417 Daniele Leoni