mercoledì 11 dicembre 2013

Il ponte del si!

Anch'io ho firmato la lettera che segue, indirizzata al Governo Italiano.

Al Presidente del Consiglio Enrico Letta
Al vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano
Al Ministro degli Esteri Emma Bonino
Al Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi
Al Ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato

Le conclusioni del recente Rapporto Svimez: “Sud a rischio povertà e deserto industriale” impongono a tutte le forze politiche dotate di senso dello Stato la rapida adozione di misure atte a prevenire l’esplosione di una crisi sociale dalle conseguenze imprevedibili. L’unica iniziativa con realistiche probabilità di avviare uno sviluppo pressoché immediato e duraturo del Paese intero e del Mezzogiorno in particolare passa attraverso la captazione dei flussi mercantili che attraversano il Mediterraneo diretti verso gli scali del Mare del Nord. Paradosso geografico conseguente all’incapacità dei Governi italiani di realizzare nel Meridione d’Italia una rete infrastrutturale adeguata alla rivoluzione trasportistica nata dalla globalizzazione.
E’ infatti ben noto che una parte rilevante della ricchezza di Olanda, Belgio e Germania trae preziosa linfa dalle attività connesse alla Logistica dei porti di Rotterdam, Anversa e Amburgo. Per non parlare del sostegno alla formidabile industria manifatturiera tedesca dovuto al flusso di materie prime e semilavorati provenienti da ogni parte del mondo. Senza soffermarci sugli innumerevoli benefici occupazionali, diretti e indiretti, e sulla riqualificazione che deriverebbe all’intero Mezzogiorno dall’avvio di un progetto di tale valenza socioeconomica, ci permettiamo di ricordare quanto è opinione comune tra i maggiori studiosi della materia: “la Logistica può rappresentare per l’Italia ciò che il petrolio è stato e continua a essere per i Paesi Arabi”. Proprio in tale ottica vanno interpretate le parole del Presidente della Repubblica, secondo il quale “l'Italia intera è destinata al declino se rinunzia alla sua vocazione mediterranea”. A favore del nord Europa, aggiungiamo noi.
Purtroppo, l’azione del precedente governo è andata in senso opposto quando, con un dispositivo di legge di dubbia costituzionalità, ha "cancellato" la Soc. Stretto di Messina, buttando alle ortiche un progetto apprezzato dall’intera comunità scientifica mondiale e violando accordi contrattuali da tempo sottoscritti. Col risultato di innescare un contenzioso miliardario e gettare sul nostro Paese un’ulteriore ombra di inaffidabilità che dissuade possibili investitori internazionali.
Ora è difficile tornare indietro ma la, pur ristretta, visione di unità e coesione territoriale che ha ispirato la costituzione della società concessionaria dell’attraversamento stabile tra Sicilia e Calabria potrebbe essere ripresa, ridefinendone le strategie e ampliandone significativamente l'ambito geografico; indicando come obiettivo finale la creazione di una rete portuale e ferroviaria moderna ed efficiente in grado di rilanciare definitivamente l’economia del Mezzogiorno.
Una rete in grado di connettere Augusta e Gioia Tauro con l’AV e l’AC ferroviarie, interrotte a Battipaglia dalla mancanza di volontà dei diversi Governi di ammodernare seriamente il tessuto infrastrutturale del Sud.
Oggi, di fronte al disastro imminente preannunziato dallo Svimez e dall’allarme lanciato da un numero crescente di economisti, non possiamo fare a meno di chiederci cosa avverrà alla chiusura dei cantieri autostradali della SA-RC, quando migliaia di lavoratori rimarranno senza lavoro.
In tempi di globalizzazione, oltre il 20% del prezzo finale di un bene deriva dal complesso delle operazioni di trasferimento dal luogo di produzione al punto di immissione sul mercato. Il tentativo di conquistare una quota più ampia possibile di questa rilevante ricchezza ha condizionato la politica economica dei Paesi europei e nordafricani e rappresenta una delle residue opportunità di sviluppo per quelli poveri di materie prime come l’Italia. Guardando ai massicci investimenti in infrastrutture strategiche delle Nazioni del bacino del Mediterraneo, si constata che l’Italia arriva per ultima in questa competizione, ma è ancora in grado di fare sentire la sua presenza grazie alla posizione geografica e al suo, ancora notevolissimo, appeal da parte degli investitori extraeuropei.
A patto di avviare senza indugio iniziative volte a recuperare il tempo perduto, offrendo ai grandi Paesi produttori soluzioni capaci di rendere più rapidi, economici e meno inquinanti i traffici mediterranei. Senza il timore di mettere in pericolo consolidati interessi europei o di porsi in concorrenza con grandiosi progetti transnazionali in via di realizzazione (FERRMED Marocco-Nordeuropa, tunnel e terzo ponte sul Bosforo, tunnel del Fehmarn Belt, ampliamento della Betuweroute dal Porto di Rotterdam verso Duisburg e tanti altri). Tutti tesi a gestire i grandi flussi containerizzati intercontinentali.
In estrema sintesi, invece di veder svanire ben più di un miliardo di euro tra costi già sostenuti e penali da pagare, relegando in un angolo di magazzino un progetto definitivo ammirato in tutto il mondo, appare essenziale recuperarli ad asset del Paese, mediante la costituzione di un prestigioso e ristretto gruppo di lavoro che - proprio basandosi sulla straordinaria eredità scientifica degli studi già eseguiti per il Ponte sullo Stretto - ne ampli gli orizzonti e le finalità, individuando, una volta per tutte, gli eccezionali benefici che possono derivare al nostro Paese dal radicale ammodernamento della rete infrastrutturale del Mezzogiorno, finalizzato all’attivazione della parte Sud del Corridoio europeo Helsinki-La Valletta, nel condiviso interesse italo-maltese. Un team di altissimo livello, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio, a costi assolutamente contenuti rispetto agli obiettivi perseguibili.
Se il risultato di tale lavoro – come siamo certi - dimostrerà senza ombra di dubbio la validità del progetto per l’intera Nazione (Nord incluso), non sarà difficile ottenere il consenso politico generalizzato indispensabile al concreto avvio di un programma nel quale il Ponte rappresenta un piccolo ma indispensabile tassello. Con la premessa che la realizzabilità tecnica e la qualità del progetto di quest’ultimo sono incontestabilmente sancite dagli appelli allegati, sottoscritti da alcuni tra i più illustri studiosi di ogni parte del mondo.
Riguardo alle legittime e decisive perplessità relative alla reperibilità delle risorse economiche necessarie, siamo certi che è possibile raccogliere facilmente un gruppo di investitori internazionali fortemente determinati a realizzare e gestire l’intero epocale intervento infrastrutturale, senza oneri per lo Stato. Tale convinzione deriva dai ripetuti contatti avuti con colossi finanziari internazionali che, in Italia come all’estero, hanno più volte ribadito un forte interesse verso la creazione di un’efficiente e completa rete trasportistica nell’estremo Sud d’Italia, condizionandolo però all’esistenza di autorevoli riscontri a livello governativo, fino ad oggi totalmente assenti. Oltre che alla realizzazione dell’intera catena trasportistica tra il Canale di Sicilia e Battipaglia, della quale ogni anello considerano indispensabile.
Restiamo in attesa di un cortese riscontro e porgiamo i migliori saluti.

8 Novembre 2013.

Enzo Siviero - Venezia Ingegnere e Architetto h.c., Prof. Ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Università IUAV di Venezia

Giovanni Alvaro – Reggio Calabria Ex sindacalista CGIL, blogger e Direttore Editoriale de 'Il Calcestruzzo' - Cofondatore 'Comitato Ponte Subito' - Reggio Calabria

Francesco Attaguile - Catania Direttore del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale Archimed delle isole del Mediterraneo e pres. Hub SiciliaInternazionale; già sindaco, vicesindaco e assessore al Comune di Catania

Maurizio Bernava - Palermo Segretario Generale CISL Sicilia

Giacomo Borruso - Trieste Presidente dell’Istituto per lo Studio dei Trasporti nell’integrazione Economica Europea e Direttore responsabile della rivista European Transport; già prof. Ordinario Economia dei Trasporti, Preside della Facoltà di Architettura e Rettore all’Università di Trieste,

Nicola Carnovale - Roma Segreteria Nazionale 'I Riformisti Italiani'

Michele Comparetto - Torino Architetto, coordinatore del Gruppo di Studio “Non solo Ponte”

Domenico Galatà - Messina Ingegnere, CTU presso il Tribunale di Messina; già Assistente governativo Servizio Dighe del Ministero dei LL.PP., Direttore Generale dell’Azienda Meridionale Acque Messina

Tonino Genovese - Messina Segretario Generale CISL Messina

Massimo Guarascio - Roma Ing. e Prof. Ordinario di Ingegneria e Sicurezza degli scavi, docente di Analisi del Rischio e Sicurezza del Lavoro Università La Sapienza, Roma; vicepresidente della Rete Scuole di Ingegneria del Mediterraneo

Cosimo Inferrera - Messina Prof. Ordinario di Anatomia Patologica e Citodiagnostica a. r. Università di Messina

Dario La Fauci - Messina Architetto, già Assessore all’Urbanistica del Comune di Messina, consigliere del Consorzio Autostrade Siciliane e presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina

Rocco La Valle – Villa S. Giovanni Sindaco di Villa S. Giovanni

Daniele Leoni – Ravenna Imprenditore informatico, divulgatore scientifico e già dirigenteLegambiente

Pierpaolo Maggiora - Torino Architetto

Maria Teresa Malgeri – Reggio Calabria Imprenditrice agricola

Michele Maugeri – Catania Ing. Prof. Ordinario di Geotecnica e Difesa del Territorio; già Direttore del Dipartimento di Ingegneria civile e Ambientale dell’Università di Catania

Giovanni Mollica - Messina Ingegnere e imprenditore

Francesca Moraci – Reggio Calabria Architetto, Prof. Ordinario di Urbanistica, Phd Università Mediterranea di Reggio Calabria

Giuseppe Muscolino – Messina Ing. e Prof. Ordinario di Scienza delle Costruzioni, docente di Analisi sismica delle strutture e Modellazione dinamica delle strutture presso l’Università di Messina

Agostino Nuzzolo – Roma Ing. e Prof. Ordinario di Trasporti e docente di Pianificazione dei Trasporti, Progettazione dei Sistemi di Trasporto e di Logistica Territoriale Roma Tor Vergata

Francesco Providenti - Messina Magistrato della Corte di Cassazione a r., già sindaco di Messina

Fernando Rizzo - Messina Avv. Cassazionista, specializzato in Diritto del Lavoro

Marco Santoro – Villa S. Giovanni Assessore per l’attuazione del programma e per i rapporti con l’Università al Comune di Villa S. Giovanni

Bruno S. Sergi – Messina Docente di Economia Politica e Politica Economica internazionale presso l’Università di Messina; docente di Political Economy in Russia and China presso l’Harvard University (MA) USA - Cofondatore 'Comitato Ponte Subito'

Francesco Tomasello - Messina Prof. Ordinario e Direttore Clinica Neurochirurgica della Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Messina; già preside Facoltà Medicina e Chirurgia e Rettore Università di Messina

Giuseppe Vermiglio – Messina Avv. e Prof. Ordinario a r. di Diritto dei Trasporti; già direttore del Centro Universitario di Studi sui Trasporti euromediterranei

Pierpaolo Zavettieri - Bova Marina (RC) Consigliere Provinciale di Reggio Calabria

Roberto Zucchetti - Milano Coordinatore Area Economica dei Trasporti del Centro di Economia Regionale dei Trasporti e del Turismo dell’Università Bocconi; già sindaco di Rho (MI)

venerdì 6 dicembre 2013

Domenica dobbiamo votare Matteo Renzi.

Matteo Renzi assieme al Presidente Giorgio Napolitano
Tutti dobbiamo votare per Matteo Renzi alle primarie. Anche quelli che non hanno mai votato per il Partito Democratico ma che pensano di sceglierlo se dovesse mantenere le sue promesse di riforma e avere successo. Anche quelli, come me, che hanno molte perplessità sui suoi richiami alla green economy e preferirebbero una politica industriale stile Enrico Mattei e Felice Ippolito. Anche quelli che hanno sperato che il ponte di Messina riuscisse a catalizzare il rinnovamento del sistema autostradale, ferroviario e portuale del sud Italia e sono rimasti gelati. Anche quelli che hanno accarezzato l’idea di una Cina che potesse investire su porti e ferrovie da di Napoli a Palermo, compreso il ponte sullo stretto, perché la Sicilia diventasse il collettore delle merci dell’Africa verso l’Europa; che subiscono ora lo schiaffo di Cameron entusiasta per un’analoga proposta cinese rivolta alla Gran Bretagna. Dobbiamo votare per Matteo Renzi perché, se non dovesse riuscire, si potrebbe spalancare il baratro di un’alleanza fra tutti gli estremismi e le follie da circo, di destra di sinistra, promosse da un Grillo sconclusionato e da un Berlusconi, ormai vecchio e privo di senno. Allora non ci sarebbe più spazio per i giovani studiosi e per i bravi operai che preferiscono farsi onore in officina piuttosto che urlare in piazza.
Beppe Grillo assieme ai manifestanti NOTAV
Le nostre università sarebbero invase dai girotondini, dai no-tav e la ricerca alimentare, medica, elettronica, spaziale lascerebbero il posto ai vaneggiamenti di un’economica in grado di reggersi solo con la popolazione ridotta ad un decimo. Emergerebbero le sette che vogliono la terza guerra mondiale che, come sostiene Casaleggio, rimetterebbe le cose a posto, allo stesso modo in cui, nel medio evo, l’equilibrio veniva ristabilito, di tanto in tanto, dalle stragi e dalle epidemie di peste. Allora l’Europa ci sbatterebbe l’uscio in faccia lasciandoci soccombere nella nostra follia. Matteo Renzi va preso in parola quando dice che sosterrà il Governo Letta se rispetterà il programma, che è soprattutto un programma di riforme istituzionali in senso presidenziale e della Giustizia, compreso il conflitto di interessi. E questa volta lo dovrà fare sul serio anche perché la legge elettorale Calderoli non c’è più: una volta tanto la Corte Costituzionale ne ha fatta una delle buone. Secondo me c’è lo zampino di Re Giorgio e ora Letta è solido come una roccia. Renzi, nuovo segretario del PD, dovrà lavorare sodo in coppia con il Presidente del Consiglio e sotto la supervisione del Presidente della Repubblica. I pigmei della politica si facciano da parte, non foss’altro per la figura avvilente che hanno fatto e che è sotto gli occhi di tutti. E si facciano da parte anche i magistrati che, a partire da “mani pulite”, hanno generato solo un materiale putrescente destinato a una grande fossa biologica. La prova d’errore non è stata superata e tutti noi, che abbiamo adottato il metodo sperimentale, accettiamo il risultato negativo senza rassegnarci, pronti ad una nuova prova. Io lo farò dalla casa dei socialisti, quella di Bettino Craxi, che fu colpito senza pietà per aver provato a restituire all’Italia la dignità di un Paese sovrano. Lo farò votando per Matteo Renzi e farò l’impossibile per conquistare alle idee dei socialisti e dei liberali, all’interno del Partito Democratico, lo spazio che a quelle idee compete in Italia e in Europa. 131206 Daniele Leoni

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giovedì 5 dicembre 2013

La sfida socialista

Gianni Pittella, vice Presidente del Parlamento Europeo
Bisognerebbe proprio ripartire da Gianni Pittella, medico e vice Presidente del Parlamento Europeo, per risalire la china, da socialisti liberali, nella multiforme aggregazione che si chiama Partito Democratico. Anche perché i destini dell’Italia saranno determinati da due fattori: l’identità ritrovata dei progressisti italiani nel terreno di coltura che va prendendo forma all’interno del PD e il convincimento che sarà l’Europa politica il nuovo stato federale che contenderà agli Stati Uniti d’America la leadership in occidente. Un occidente dove i partiti politici saranno sempre di più comitati elettorali. Partiti cool, come dice Renzi, preoccupati delle regole per selezionare la classe dirigente migliore possibile a cui affidare il Governo delle istituzioni. Il mandato degli eletti dovrà essere limitato nel tempo, perché la politica non è un mestiere, e perché rimanere al vertice degli organi elettivi per troppo tempo fa perdere il lume della ragione e il senso della realtà. Le riforme della Costituzione italiana dovranno ispirare la nuova Costituzione dell’Europa che troverà così l’equilibrio e l’unità politica vera nella dialettica. E il PSE sarà la casa dei socialisti italiani, espressione di una sinistra seria, colta, industriale, scientificamente curiosa, consapevole di un’umanità che presto raggiungerà gli otto miliardi uomini e di donne che non vogliono morire né in guerra, né di fame, né spegnersi per vecchiaia ma vogliono avere figli e nipoti e pensare al futuro in termini di centinaia, migliaia di anni. La notizia più bella di questi ultimi giorni è l’adesione dei senatori a vita Carlo Rubbia ed Elena Cattaneo al gruppo parlamentare del PSI. Ci aiuteranno ad accettare la sfida e a pensare in grande! 131205 Daniele Leoni

Pubblicato anche da l'Avanti! come commento all'editoriale La sfida di Mauro Del Bue