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Gianni Pittella, vice Presidente del Parlamento Europeo |
Bisognerebbe proprio ripartire da Gianni Pittella, medico e vice Presidente del Parlamento Europeo, per risalire la china, da socialisti liberali, nella multiforme aggregazione che si chiama Partito Democratico. Anche perché i destini dell’Italia saranno determinati da due fattori: l’identità ritrovata dei progressisti italiani nel terreno di coltura che va prendendo forma all’interno del PD e il convincimento che sarà l’Europa politica il nuovo stato federale che contenderà agli Stati Uniti d’America la leadership in occidente. Un occidente dove i partiti politici saranno sempre di più comitati elettorali. Partiti cool, come dice Renzi, preoccupati delle regole per selezionare la classe dirigente migliore possibile a cui affidare il Governo delle istituzioni. Il mandato degli eletti dovrà essere limitato nel tempo, perché la politica non è un mestiere, e perché rimanere al vertice degli organi elettivi per troppo tempo fa perdere il lume della ragione e il senso della realtà. Le riforme della Costituzione italiana dovranno ispirare la nuova Costituzione dell’Europa che troverà così l’equilibrio e l’unità politica vera nella dialettica. E il PSE sarà la casa dei socialisti italiani, espressione di una sinistra seria, colta, industriale, scientificamente curiosa, consapevole di un’umanità che presto raggiungerà gli otto miliardi uomini e di donne che non vogliono morire né in guerra, né di fame, né spegnersi per vecchiaia ma vogliono avere figli e nipoti e pensare al futuro in termini di centinaia, migliaia di anni. La notizia più bella di questi ultimi giorni è l’adesione dei senatori a vita Carlo Rubbia ed Elena Cattaneo al gruppo parlamentare del PSI. Ci aiuteranno ad accettare la sfida e a pensare in grande! 131205 Daniele Leoni
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