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Franco Marini Candidato Presidente |
Un paio di giorni fa, quando tutto sembrava concorrere all’elezione di Romano Prodi al Quirinale, mi consolavo pensando che avremmo avuto un Presidente con ottima salute fisica e mentale, amante della bicicletta e dell’eccellente cucina emiliana. Anche se in passato aveva commesso errori imperdonabili come capo dell’Iri e subito il complotto franco-tedesco teso al declino dell’industria italiana sull’altare dell’Euro, speravo che, nella posizione massima di Capo dello Stato, avrebbe fatto tesoro dell’esperienza evitando di ripetersi. In fondo l’incertezza uscita dalle elezioni politiche imponeva un compromesso che evitasse lo sfascio e la guerra per bande di cui, nel corso dei secoli, gli italiani sono stati “maestri”. Invece, nonostante il consenso di Matteo Renzi, Beppe Grillo, Nichi Vendola oltre che dell’intero Partito Democratico, la candidatura di Prodi è sfumata. Giornate convulse. Poi poche ore piene di interrogativi mentre si avvicinava questa fatidica mattina del 18 aprile con l’appuntamento, fissato e ineludibile, della votazione solenne.
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Matteo Renzi e Pierluigi Bersani |
C’è stata la critica laica, ragionata, di Matteo Renzi alla candidatura di Marini e quella un po’ avventata alla candidatura di Anna Finocchiaro. C’è stata l’ipotesi di accordo su Giuliano Amato e i miei pensieri consolatori sulla sua cultura enciclopedica: è il presidente della Treccani! C’è stato il vaglio grillino che ha selezionato Stefano Rodotà e il mio pensiero consolatorio sul fratello, Antonio Rodotà, ingegnere, già direttore dell’Agenzia Spaziale Europea: buon sangue non mente! Alla fine c’è stata la decisione di Pierlugi Bersani di fare l’accordo con Silvio Berlusconi sul nome di Franco Marini. Franco Marini è il figlio di una famiglia non ricca, ha studiato e si è laureato in giurisprudenza facendo sacrifici, si è fatto le ossa nel sindacato. Certo, è un uomo del secolo scorso, non in perfetta sintonia con un Paese che si vuole rinnovare ma ha forti radici piantate nel mondo del lavoro. Rosy Bindi si è subito preoccupata di dichiarare che Marini non sarà il suo Presidente, Casaleggio e Grillo hanno evocato gli scontri di piazza. Nichi Vendola e Matteo Renzi non hanno minacciato rivolte in caso di elezione di Marini però hanno detto che non l’avrebbero fatto votare dai loro seguaci. Renzi ha aggiunto una cosa molto importante: che sarebbe stato il primo ad appendere la foto di Marini, nel suo ufficio di Sindaco di Firenze, in caso di elezione.
A me, che ho votato PdL alla Camera per Vittoria Brambilla e PD al Senato per Stefano Collina ingegnere renziano, la scelta di Bersani per Marini, in accordo con Berlusconi, non dispiace. E’ un segno di pace operosa, dove si legge la preoccupazione per il futuro del Paese e per la libertà degli italiani. Quella libertà che è impossibile nella miseria. Quella libertà che è antitetica alla guerra e alla violenza fisica e verbale. Mi auguro che il nuovo Presidente getti un ponte per spianare la strada a Matteo Renzi premier e a un futuro di modernità.
Sono ormai le dieci del mattino e seguirò le elezioni in diretta conscio del passaggio storico per il nostro Paese. Pronto ad accettarne l’esito senza recriminare. Sicuro che siano state rispettate tutte le regole e che ognuno abbia fatto la sua parte in buona fede. Orgoglioso della nostra democrazia potente che, in ogni caso, garantirà il risultato migliore possibile! 130418 Daniele Leoni
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