Ieri, in Val susa, è stata guerriglia.
E’ stato qualcosa di paramilitare, c’era anche un bazuka.
Sull’indignazione, per quanto stava accadendo, è prevalso lo sconcerto.
La memoria corrava a quel febbraio 2012, quando io mi chiedevo se quegli stessi manifestanti non si dovessero seppellire dalla vergogna, per la pubblica rappresentazione di tragica stupidità, ma un anno è passato inutilmente.
Vale la pena ricordare cosa successe allora!
Luca Abbà: guardate la posizione del gomito!
Un manifestante ignaro di che cosa sia l’alta tensione si è arrampicato su un traliccio e di li, col telefonino, arringava i suoi.
Senz’altro Luca Abbà non si aspettava di rimanere folgorato, in cima al traliccio: la mano sfiorava gli isolatori e lo zainetto sfiorava i cavi dell’alta tensione.
Un video su you tube documenta tutta la scena di Luca Abbà che scala il traliccio.
Da un momento all’altro poteva scoccare l’arco che avrebbe fulminato l’incauto scalatore.
E io mi chievo:
" Imparerà, il movimento dei no-tav, che basta avvicinarsi a un cavo dell’alta tensione per essere folgorati?
Che non è indispensabile toccarlo?
Che per evitare lo scaricarsi a terra del potenziale elettrico nei fili, ci sono gli isolatori di vetro, quelli che il nostro rivoluzionario intanto toccava con la mano nuda?”
Quel gesto della mano che si avvicinava agli isolatori è stato, per me, come un pugno nello stomaco. Mi è parso di assistere all’orrendo spettacolo della morte in diretta.
Un attimo dopo il ragazzo è stato scaraventato a terra da una scarica elettrica ed è un miracolo che sia ancora vivo.
Oggi abbiamo avuto la risposta definitiva che non si sono vergognati per la pubblica, tragica, rappresentazione di stupidità, di allora.130515 Daniele Leoni
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