Zanzariera antimalaria impregnata di DDT |
Anch’io lessi Primavera silenziosa di Rachel Carson negli
anni 60. Ricordo che fu uno dei primi libri impegnati. Ricordo anche la mia obiezione
alla tesi sostenuta nel libro, cioè che il DDT è un veleno terribile per tutto
l’ecosistema: “Si però il DDT ha salvato milioni di persone da gravi malattie.
Utilizzato in quantità industriali dall’esercito alleato, contribuì alla
vittoria anglo americana sull’asse nazi-fascista." Un po’ come la bomba atomica,
risolutiva ad Hiroshima, terribilmente spaventosa tanto da diventare, dopo, un deterrente
contro la guerra. Il chimico svizzero Paul Hermann Muller, inventore del DDT, nel 1948 fu premiato col Nobel . Per un quarto
di secolo il miracoloso insetticida, avrà anche inquinato però ha debellato la
malaria e il tifo, ha incrementato la produzione agricola a livelli prima impensabili.
Nel 1962 il libro denuncia di Rachel
Carson fece riflettere tutto il mondo sul rovescio della medaglia del DDT tanto
che, dieci anni dopo, cioè nel 1972, fu vietato negli Stai Uniti. In seguito il tutto l’occidente.
Nel 1972 fu pubblicato il famoso rapporto del MIT I
limiti dello sviluppo, commissionato dal Club di Roma. Lo schema di quell’analisi
era ed è tutt’ora valido. Sulla base dei parametri del periodo, si prevedeva il collasso del sistema mondiale entro pochi decenni. Però la capacità di adattamento dell’ambiente ai nostri veleni e di correzione
dei propri errori da parte dell’umanità hanno concorso a procrastinare la crisi.
Pur in presenza di una drastica diminuzione della mortalità per merito del
benessere, anche la curva di crescita della popolazione mondiale tende ad
appiattirsi. In occidente le nascite si limitano a compensare i decessi e in
alcuni paesi, come l’Italia, i nati sono inferiori ai morti nonostante la
nostra straordinaria longevità. I flussi
migratori dai paesi emergenti verso l’occidente determinano un benefico
svecchiamento culturale delle aree del mondo economicamente più evolute. Ma c’è
di più: ogni immigrato, assieme alle rimesse di denaro, pratica quotidianamente
al proprio paese d’origine benefiche iniezioni di stile occidentale, di cultura
giuridica e di metodo scientifico. La grande diffusione dei telefoni cellulari
e di Internet nei paesi emergenti fa parte del fenomeno e noi, come
contropartita, riceviamo tanti giovani con voglia di vivere e di costruire.
Intanto, sul fronte degli insetti, in assenza del DDT la
malaria è ritornata virulenta tanto che ottocento mila persone ogni anno
perdono la vita. Il vaccino ancora non esiste e l’unica difesa è quella contro
le zanzare che oggi vengono combattute con insetticidi meno radicali e più
costosi. Il DDT è ricomparso ad opera della fondazione Bill Gates, che ha
distribuito, in Africa e nel terzo mondo, milioni di reti antizanzare spruzzate
con l’insetticida. Quelle zanzariere sembrano essere, a tutt’oggi, il rimedio
più efficace. In agricoltura l’evoluzione dei pesticidi e della lotta guidata
alle malattie delle piante ha determinato una situazione di faticoso
equilibrio. La soluzione che però si profila, già adottata in larga misura
laddove non ci si può permettere la perdita del raccolto, è quella di piante
geneticamente modificate per rafforzarne
la resistenza ai parassiti.
Con gli OGM si è aperto un altro fronte che io non
definirei ambientalista, in senso tradizionale. Il movimento contro le
modifiche genetiche alle piante alimentari è motivato da una paura antica dell’ignoto
connesso con le manipolazioni della vita.
Ritengo però che, dietro questo movimento si nascondano interessi
economici pesanti da parte dell’industria alimentare e di quella dei pesticidi,
che non vogliono vedersi modificare, in poco tempo, gli scenari all’interno dei
quali operano. E poi, parliamoci chiaro: in campo enologico senza i lieviti
geneticamente modificati non si riuscirebbe a fare il vino della qualità e col
prezzo a cui siamo abituati. Eppure in enologia gli OGM sono passati
indisturbati, in tutto il mondo, senza che nessuno osasse alzare un dito. Perché
il vino si e gli altri alimenti no?
Campo fotovoltaico |
Oggi, a cinquant’anni dalla pubblicazione di Primavera
silenziosa di Rachel Carson e a quarantotto dalla sua morte, l’ambientalismo ha
cambiato connotati. Si concentra contro la globalizzazione in un mondo che è
sempre più globalizzato, con il risultato di promuovere solo dei disordini fini
a se stessi; si concentra contro l’energia nucleare, contro il carbone e contro
i termo-valorizzatori, con il risultato di favorire solo l’utilizzo degli
idrocarburi; si concentra contro gli OGM, con il risultato di favorire l’industria
dei pesticidi.
La situazione è tale che si potrebbe ritornare, con tutte
le cautele necessarie, all’uso del DDT, come in effetti già ha fatto la fondazione
Bill Gates. Non ci sono interessi economici contrari.
La verità è che per pilotare i moti popolari contro
soluzioni industriali indesiderate occorre il fondamentalismo. Le prove d’errore,
la gradualità e il metodo scientifico non vanno bene. Si fanno affermazioni
assurde, come quella secondo la quale i pannelli fotovoltaici in campagna
sarebbero ad impatto zero. Sarebbero, se non fosse per i diserbanti con cui viene
periodicamente irrorata la campagna per evitare che gli impianti si trasformino
in una giungla di arbusti e di erbacce. 120627 Daniele Leoni
Leggi anche:
http://aulascienze.scuola.zanichelli.it/biologia-e-dintorni/2012/05/27/primavera-silenziosa/
http://www.gatesfoundation.org/topics/Pages/malaria.aspx
Pubblicato anche in:
http://www.ilcalcestruzzo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=27280&Itemid=14
http://www.gatesfoundation.org/topics/Pages/malaria.aspx
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