Patrizia Todisco Gip di Taranto |
La decisione del
Giudice Patrizia Todisco di far chiudere l’Ilva di Taranto è il
drammatico epilogo di un allucinante
intreccio di vicende e di comportamenti che devastano l’Italia da tempo
immemorabile. Vediamo per primo l’episodio preso singolarmente. Un tempo c'era l’Italsider
pubblica che si espandeva nel totale
disinteresse per la salute in fabbrica e nella città. Con la privatizzazione
poco è cambiato perché in un Paese dove l’energia costa il doppio rispetto all’Europa e dove l’imprenditore
deve sottostare a mille diseconomie imposte da sindacati e pubblica
amministrazione, risparmiare sulla salute dei lavoratori può diventare una
scelta obbligata, altrimenti si chiude. Se poi, come in Italia succede ovunque,
gli organi preposti non controllano le inadempienze e le battaglie degli
ambientalisti si indirizzano verso falsi problemi, allora gli inquinatori e i trafficanti di rifiuti tossici hanno vita
facile. Infine arriva il Giudice ed impone un provvedimento che, se eseguito, eliminerebbe
un comparto produttivo strategico per l’economia nazionale che coinvolge,
direttamente e con l’indotto, oltre un milione di lavoratori. Voi pensate che
un simile provvedimento possa essere eseguito? Certamente no, perché la
reazione di chiunque abbia un minimo di buon senso sarà decisamente contraria.
Sindacati, Governo, Sindaco, Regione tutti d’accordo per impedire la chiusura
dello stabilimento e grandi impegni per fare, in un paio d’anni, quello che non
è stato fatto in cinquant’anni.
Non era meglio se il Tribunale e il Giudice si fossero fatti
carico del funzionamento dei meccanismi di controllo per prevenire le
inadempienze ambientali e quindi le
inadempienze di quegli uffici che, negli ultimi cinquant’anni, avrebbero dovuto
agire di conseguenza? Constatando che non siamo più in grado di prevenire, non
occorre allora mettere in atto una cura energica senza uccidere l’ammalato? Non
sarebbe stato meglio castigare, innanzi tutto, coloro che hanno consentito le
inadempienze venendo meno al loro dovere d’ufficio, forse perché corrotti?
Ma purtroppo giudici e tribunali, in Italia non possiedono
la cultura necessaria per operare in questo modo. Non possiedono la
consapevolezza dei limiti connaturati con la loro funzione. I giudici, come un
tempo facevano gli astrologi e gli alchimisti, tendono ad occuparsi dei massimi
sistemi rifuggendo dall’analisi del particolare. Sembra che non siano ancora
arrivati al metodo scientifico che ricava le teorie generali dall’analisi rigorosa
dei fenomeni più elementari, teorie comunque sempre sottoposte alla
sperimentazione e alle prove d’errore. Tutto il sistema giudiziario, a partire
dagli avvocati, è completamente privo di cultura scientifica ma ubbidisce ad
una logica tutta sua, costruita a priori, che dalle cattedre universitarie di
giurisprudenza viene trasferita alle aule dei tribunali senza fare i conti con
la realtà.
Io non ho dubbi che, dopo la pantomina tutta italiana di
ferragosto, per Ilva si arriverà ad un compromesso ragionevole. Ma quanto tempo
perso, quante chiacchiere inutili e quante
energie sprecate!
Vorrei ricordare però ai signori giudici e ai politici
che li dovrebbero riformare, che in Campania si continuano a seppellire rifiuti
tossici e a Napoli si continua imperterriti a costruire sulle pendici del
Vesuvio; che proliferano gli studi di consulenza per accedere ai contributi e
alle sovvenzioni per le bufale, prime fra tutte quelle delle energie
rinnovabili; che un mese fa è stato distrutta, all’Università della Tuscia, una
delle sperimentazioni italiane più interessanti nel campo delle biotecnologie;
che i francesi, i giapponesi e anche i tedeschi ridono ancora della
dabbenaggine dimostrata da popolo italiano col referendum sul nucleare e che
regioni e comuni stanno arrampicandosi sugli specchi dopo i risultati della
consultazione sull’”acqua pubblica” … e potrei continuare per pagine e pagine!
Sono proprio contento che Mario Monti faccia il premier e
Corrado Passera faccia ministro dello sviluppo. Se anche loro saranno costretti
a gettare la spugna sopraffatti dall’italica imbecillità, allora potrebbe far
capolino un capo-popolo, osannato dalle masse, con manganello e olio di
ricino, che parla italiano, ma con un leggero accento tedesco! Corsi e ricorsi della storia ... 120813 Daniele Leoni
Leggi anche:
L’integrismo giudiziario (Marina Valensise)
Pragmatismo ed equilibrio sono le vittime del nostro sistema. Ilva, giuristi discutono dell’uso integrista del diritto. http://www.ilfoglio.it/soloqui/14563
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