venerdì 25 gennaio 2013

Bollettino sul futuro.

Ezio Bussoletti, capolista FARE al Senato in Lazio
Chissà se qualcuno ha fatto un sondaggio per capire il gradimento degli italiani sulla performance messa in scena per i funerali di Prospero Gallinari. Pungi chiusi, bandiere rosse, canti partigiani per onorare l’assassino di Aldo Moro e della sua scorta, con la Digos a guardare, impotente, nonostante la flagranza di reato di istigazione a delinquere. Palmiro Togliatti, il capo comunista della pacificazione, che tolse le armi ai partigiani vittoriosi, che impose l’amnistia, si è certamente rivoltato nella tomba. Sono sicuro che anche i vecchi comunisti si sono indignati. Chi invece non è indignato sono una singolare selezione di variopinti, dai verdi ai viola, arancioni, arcobaleno tutti accomunati da profonda ignoranza e totale assenza di memoria storica. Essendo costoro convinti di incarnare una elite illuminata, non hanno bisogno di sondaggi. I sondaggi sono un nuovo strumento di democrazia e consentono di tarare l’attività di governo, fra un’elezione e l’altra, per corrispondere alle aspettative dei cittadini elettori. Se Bersani avesse consultato i sondaggi, avrebbe capito che non conveniva condurre una guerra a Matteo Renzi fino a determinare la sua sconfitta totale e l’esclusione dei suoi collaboratori migliori dalle candidature al Parlamento. In questo modo Bersani rischia di perdere le elezioni oppure di far uscire dalle urne un risultato di ingovernabilità. Berlusconi invece li consulta troppo. Non considera che i sondaggi hanno il difetto di fare una foto istantanea e non di fare un film da cui dedurre una previsione futura. Ci vorrebbe un modello matematico, da applicare alle conseguenze delle decisioni politiche, come per le previsioni del tempo. Si dovrebbero acquisire nuovi dati costantemente e aggiornare la previsione ogni sei ore con tanto di “spaghetti”. Poi, come per le previsioni del tempo, si dovrebbe pubblicare un bollettino che contenga, oltre ai numeri dei vari partiti, le conseguenze sul lavoro, sull’economia, sulla salute, sulla natalità e la mortalità, sostanzialmente sul tasso di felicità nazionale. E una proiezione fra uno, cinque, dieci, vent’anni.
Gli spaghetti delle previsioni del tempo
Si capirebbero tante cose e soprattutto si imparerebbe a non dare nulla per scontato perché le varianti, nelle conseguenze di una decisione, sono innumerevoli. Si avvierebbe un processo educativo alla riflessione e alla memoria storica dopo tanto imperversare della demagogia e della politica spettacolo. Si indurrebbe, nella coscienza collettiva, la consapevolezza che la ricchezza è costituita da beni e servizi, che va prima prodotta e poi distribuita secondo criteri di equità sociale. Ma se vengono distrutti o danneggiati i mezzi di produzione, come sta succedendo da qualche decennio in Italia, ciò che si distribuisce è solo la miseria. Mi sono guardato attorno, ora che le liste sono state presentate. La mia delusione è profonda perché la classe politica italiana sta subendo una involuzione che potrebbe avere conseguenze catastrofiche. Ho votato alle primarie del PD e ho sostenuto Matteo Renzi. Poi ho votato anche alle primarie del PD per il parlamento ma, in Emilia Romagna, dove io voterò alle elezioni, l’unico ingegnere candidato è finito in fondo alla lista del PD. Se vivessi a Roma non avrei dubbi e sceglierei Ezio Bussoletti, capolista al Senato per FARE, il nuovo partito di Oscar Giannino. Bussoletti è professore di fisica, ricercatore aerospaziale. Ha una solida esperienza internazionale alla direzione dell’Agenzia Spaziale Italiana. Ne capisce di modelli matematici e porrebbe aiutare la politica a svoltare verso la razionalità. E poi è un mio caro amico di gioventù. Però io vivo a Ravenna e l’unica scelta che mi rimane è quella di esaminare attentamente le liste dei candidati e votare per quelle che hanno bravi tecnici, ricercatori, imprenditori che guardano al futuro del Paese, teste pensanti fra i possibili eletti. Non potendo dare la preferenza ai candidati, non mi si può chiedere di scegliere un partito. Silvio Berlusconi, alla fine del 2005, commise un errore madornale accettando la legge elettorale Calderoli. Fu una decisione finalizzata, non a vincere, ma a limitare gli effetti della vittoria dell’avversario. Un avversario percepito come un nemico da battere a qualsiasi costo. Così come, la sinistra, percepiva e percepisce Berlusconi come il male assoluto. Che tragica caduta a vite della nostra democrazia repubblicana! Caduta così in basso da non essere riuscita a cancellare, in otto anni, quella legge porcata. L’immagine dei canti e degli slogan al funerale di un feroce assassino è l’immagine dell’Italia che non ha saputo crescere. Quanti anni-luce ci separano dalla democrazia di Barack Obama, che regala speranze per il futuro degli USA e del mondo, grazie a regole che impediscono alla politica e ai politici di finire in cancrena. 130125 Daniele Leoni

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Profilo di Ezio Bussoletti
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1 commento:

  1. Con l’intento che si imponga all’attenzione, susciti curiosità, ed eserciti una notevole attrazione: un articolo da condividere.

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