Elon Musk, Ceo SpaceX, Tesla Motors, SolarCity. |
C’e qualcosa di elettrico nell’atmosfera attorno a SpaceX
che ha consegnato un carico alla Stazione Spaziale Internazionale. “Non è detto
che tutto funzioni” aveva ripetuto fino alla nausea Elon Musk, Ceo and Chief Designer
(maggiore azionista e capo indiscusso) della prima società privata che ha accettato
la sfida del business nello spazio. Elon Musk è anche fondatore di Paypal,
leader dei sistemi di pagamento online, presidente di Telsa Motors, leader nel
settore delle automobili elettriche e di SolarCity che è diventata un colosso,
negli Stati Uniti, progettando e installando impianti per lo
sfruttamento dell’energia solare. C’è qualcosa di magico nel percorso di questo
ragazzone, che ha appena compiuto quarant’anni, che ha messo in pista,
contemporaneamente, le sfide più grandi del nostro tempo e le ha trasformate in
business di successo. “Non è detto che tutto funzioni, è solo un test. Il solo
fatto di aver messo in orbita Dragon è già un successo e, se d’ora in avanti
tutto dovesse andare storto, impareremo dai nostri errori!” mentiva Elon Musk
dopo l’ovazione dei suoi dipendenti e collaboratori assiepati dietro i vetri
del centro di controllo missione (SpaceX Headquarters in Hawthorne, California)
per la riuscita del lancio e il corretto assetto in orbita terrestre della navicella.
Guardatelo il video degli operai e dei tecnici, con le braccia alzate che fanno
i salti di gioia. Guardate le facce e i grandi sorrisi che ci trasmettono il
sogno americano e lo rinnovano ancora e ancora! Mentiva Musk. Mentiva perché il
successo completo della missione sblocca la commessa di oltre un miliardo di
dollari, da parte della NASA, per i rifornimenti alla Stazione Spaziale. Non è
la sola commessa, ce ne sono tante altre da Stati e società private, per spedire
in orbita satelliti scientifici e
commerciali. Ma quella della NASA è la più grossa ed è in grado di aprire la
strada per l’avventura che SpaceX ha disegnato.
Il lancio del Falcon 9 con il cargo Dragon per la ISS |
Il fatto nuovo, dopo i costi proibitivi delle missioni
Apollo e l’impostazione propagandistica della conquista della luna, è che qui tutto
è modulare. Dal lanciatore Falcon, dove gli stadi sono uno la replica dell’altro,
ai propulsori Merlin il cui numero dice la sigla del lanciatore. Il primo
stadio di Falcon 1 aveva un solo Merlin mentre, quello di Falcon 9, ne ha 9
assemblati assieme. Il secondo stadio di Falcon 9 non è altro che il Falcon 1,
un po’ più corto, con un solo motore. E così via. Tutti i componenti sono
progettati per essere recuperati e riutilizzati. La prossima fase sarà quella
di destinare Dragon ad un equipaggio di astronauti. In un paio d’anni diverrà
realtà. Le animazioni del sito di SpaceX, che raccontano i progetti per il
futuro, ritornano sulla luna e si spingono fino a Marte. Sono realistiche
quelle animazioni e ci raccontano una fetta dei prossimi decenni dove gli spazi
cosmici sterminati saranno alla nostra portata. Mi piace l’esordio mediatico di
SpaceX, dove tutto succede in diretta, come se fossi li, assieme ai tecnici,
poi assieme agli astronauti nella Stazione spaziale.
Mi sembra di intuire, visto il percorso industriale di
Elon Musk, che l’obiettivo principale sia lo sfruttamento dello spazio come fonte
di energia e per le risorse minerarie. Basterebbe prendere al laccio un asteroide
di ghiaccio d’acqua (è il minerale più diffuso nel sistema solare, forse nell’universo)
e trasformarlo in una fabbrica di ossigeno e di idrogeno. L’energia necessaria
arriverebbe da chilometri quadrati di pannelli fotovoltaici in orbita. Per far
ciò SolarCity uscirebbe dal guscio e dispiegherebbe il massimo delle sue
potenzialità. Ossigeno e Idrogeno da usare come propellente. Acqua e ossigeno
per creare un ambiente vivibile in orbita che ospiterà i tecnici delle nuove
linee industriali finalizzate al sostentamento di una fiorente attività
spaziale. Acqua e ossigeno anche per fare una serra, che oltre tutto si nutrirebbe
dei rifiuti organici degli astronauti. Ossigeno e idrogeno per alimentare
centinaia di motori Merlin e spingere piccoli asteroidi di metalli e di
ghiaccio fino a noi o attorno alla luna. Merlin, il propulsore di SpaceX, ha il
nome del mago di Camelot …
Mi vien da ridere quando leggo del turismo che si svilupperebbe subito a
seguito dell’intervento dell’industria privata nello spazio. Forse mi sbaglierò
ma Elon Musk non avrà tempo per i turisti. Avrà invece tempo per stormi di
giovani competenti e bravi che vorranno lavorare assieme a lui, sulla terra o
altrove. Allora, finalmente, vedremo nascere una bella ruota spaziale, con
gravità indotta per forza centrifuga, che consentirebbe di vivere e lavorare
senza la micidiale assenza di peso. In quella ruota potrebbe prosperare anche un
piccolo hotel.
La prestigiosa rivista Forbes esce con un articolo
dedicato ai 15 sogni di studenti a bordo della navicella Dragon. Sono
prevalentemente esperimenti sugli effetti dell’assenza di peso nella biologia da
allestire nella stazione spaziale. Uno è curioso perché riguarda i lieviti e la
produzione del vino nello spazio.
120527 Daniele Leoni
SpaceX
official web site
Private
Capsule Arrives at Space Station in Historic First
Elon
Musk On The Biggest Week Of His Life
Vola verso il cielo la prima capsula privata. Per i
viaggi spaziali si apre una nuova era.
Il video dello staff che applaude
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