Silvio Berlusconi e Mario Monti |
qualche giorno fa un amico mi chiedeva se voterò ancora per Berlusconi. Gli ho risposto che “se Berlusconi fosse candidato e dall'altra parte ci fossero Di Pietro, Vendola, Grillo e Giggino De Magistris, voterei per Berlusconi di corsa! Sempre secondo il concetto che, se il rischio è lo sfascio totale, Berlusconi, la sua famiglia e le sue aziende hanno qualche cosa da perdere. I matti no …” Berlusconi è un imprenditore capace e un uomo solido con tutte le caratteristiche che ne fanno un grande leader di indiscussa affidabilità. Se fossimo in tempi normali e un una democrazia sana anche la sinistra democratica esprimerebbe un uomo di pari livello, con un passato di successi nell’impresa o in una professione con forti sintonie con il bene comune. Esprimerebbe un leader con una bella famiglia dove i figli si distinguono nello studio o si cimentano alla guida delle attività paterne. Il leader della sinistra dovrebbe essere fautore della cultura del lavoro, dell’efficienza e della produttività con l’intento di ridistribuire equamente una ricchezza vera, frutto della sana creatività che trova espressione nell’industria e nella ricerca, sia essa pubblica o privata. Il leader della sinistra dovrebbe creare le condizioni perché il lavoro possa prosperare ed impedire, giocando il suo ruolo di leader, che passi la disinformazione come è successo con gli ultimi referendum. Dovrebbe essere il primo nemico degli sprechi nella pubblica amministrazione, dei fannulloni che danneggiano i lavoratori onesti, degli insegnanti analfabeti di ritorno, assolutamente inadeguati a formare i nostri ragazzi. Poi, sosterrebbe con forza i diritti civili, le pari opportunità e si farebbe carico con convinzione delle necessità dei più deboli, siano essi cittadini italiani o stranieri immigrati, desiderosi del un riscatto e di un lavoro onesto. Sarebbe laico, e deciso assertore della laicità dello Stato. Ebbene: ti debbo confessare che, se si presentasse un tale leader della sinistra, potrei votarlo. Il fatto è che in Italia, oltre a parecchia demagogia, c’è troppa confusione. Berlusconi ha fatto tanti errori. Ne cito due: non si è opposto alla campagna antinucleare e ha ceduto agli speculatori del solare e dell’eolico; ha subito, senza opporsi, la guerra assurda contro Gheddafi, imposta dai francesi per colpire gli interessi economici italiani. Ha fatto anche tante cosa buone, prima fra tutte l’alleanza con la Russia di Putin, la nomina di Mario Draghi al vertice della BCE e ha passato la mano a Mario Monti con convinzione. La strada imboccata verso l’unità politica dell’Europa con un ruolo determinate dell’Italia è il risultato della politica di Berlusconi. E le cose più negative, che hanno trascinato l’Italia sull’orlo del baratro, sono il risultato della dissennatezza di una sinistra italiana in balia di pazzi scatenati. La sinistra ha difeso gli sprechi, le caste, i privilegi delle categorie protette, le bufale in campo energetico e via di seguito. Mi piacerebbe che Mario Monti si presentasse alle elezioni ma, purtroppo non lo farà. Quel candidato della sinistra che mi piacerebbe tanto non arriverà. Allora toccherà ancora a Berlusconi accettare la sfida e determinare di nuovo il nostro futuro?120913 Daniele Leoni
Leggi anche:
http://danleoni.blogspot.it/2011/07/il-nostro-orgoglio-e-il-loro.html
Nessun commento:
Posta un commento